Col primo sole di primavera, a Portofino le barche sportive ritrovano la via del mare. Uomini d'affari milanesi, studenti di Genova, sedentari e lavoratori a reddito fisso lasciano le giacche di città per infilare gli impermeabili gialli del perfetto navigatore.
[...] A Gardone, il sabato pomeriggio, almeno trenta provinciali passano l'esame di guida nautica, e sul laghetto Malaspina, una grossa pozza alla periferia industriale di MIlano, centinaia di aspiranti motonauti scendono dalla 600 e imparano a correre sull'acqua. Dovunque la terra ferma finisce e comincia il mare, il lago o il fiume, a Pasqua gli italiani varano l'estate.
Uno sport riservato ai pescatori e a pochi intenditori, è diventato in pochi anni il passatempo di decine di migliaia di persone.
E' difficile sapere con esattezza quanti siano i proprietari di barche da diporto in Italia. Gli unici dati ufficiali si trovano agli Ispettorati compartimentali della Motorizzazione Civile. In quelli di Milano, Torino, Roma, Venezia, Bologna, Firenze, nel '62 risultavano immatricolati 13.938 scafi e motoscafi e 25.714 motori fuoribordo. Mancano i dati degli altri Ispettorati e delle capitanerie di porto, anch'esse autorizzate a ricevere immatricolazioni. Tenendo conto di quest'ultime, certamente le più numerose, e del gran numero di natanti abusivi, si può calcolare che la flotta del tempo libero in Italia sia formata da 60.000 imbarcazioni a motore. Le patenti rilasciate dalla motorizzazioni civile oscillano tra le 15.000 e le 20.000 l'anno.
Oggi in Italia una famiglia su quindici possiede una barca.[...]
In questa massa di esordienti sono pochi gli appassionati della vela, un'arte difficile e scomoda. È stata l'automobile a portare gli italiani al mare e il loro rapporto con l'acqua risentirà a lungo di questo battesimo.
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("PANORAMA" - aprile 1964)
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