domenica 30 giugno 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - Dietro le quinte)



È stato come capitare in mezzo a una guerra, anzi una guerriglia.   Piccoli gruppi di commandos decisi a tutto assalivano e conquistavano i caposaldi avversari che venivano catturati dopo una breve quanto inutile resistenza.   Una guerra dell'amore e dell'entusiasmo, perché chi assaliva erano gli ammiratori e, cari nemici, i cantanti.
Era, dicevamo, una guerra d'amore.   E siccome, appunto in guerra e in amore ogni mezzo è concesso per giungere al fine, abbiamo assistito a episodi trascendentali e commoventi.   Il vostro cronista aveva un incarico preciso.   Doveva aggirarsi negli spogliatoi e descrivere quello che sarebbe accaduto tra le quinte.   Un mondo dove tutto è possibile.
Dove può accadere che una ragazzina con le treccine bionde e lo sguardo di un mite azzurro segua col dito un cavo elettrico che esce dalla cabina degli impianti tecnici.   Là dentro si era rifugiato Remo Germani.   La ragazzina vuole l'autografo e non può entrare.   Così segue col dito il cavo e va a vedere dove mai termina.   Se non sparisse in un lungo cubicolo, che cosa ti farebbe quell'innocua fanciulla?   "Lo staccherei", ci racconta tranquillamente, "così uscirebbe qualcuno per riattaccarlo e io sguscerei dalla porta e mi farei fare l'autografo da Remo".
Sono in molti ad aver letto quello che accade quando si scatena l'entusiasmo collettivo alla Salle Pleyel di Parigi o all'Alhambra di Londra.   Eppure sono ancora in molti a credere che il giornalista calchi la mano, che deformi la realtà. 
Possiamo solennemente affermare che non è vero; caso mai è vero il contrario.
[...]

Fulvio A. Scocchera
("CIAO AMICI" - maggio 1964)


 

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