Sull'onda dei consensi che le canzoni stavano iniziando a raccogliere, nel 1964 la Karim pubblicò il quinto microsolco di Fabrizio.
"Mi diceva sempre 'Vittorio iscriviti alla Siae, Vittrorio iscriviti'. Se lo avessi fatto, probabilmente oggi avrei beneficiato del successo che La guerra di Piero ha avuto nel corso degli anni". (Vittorio Centanaro)
Fu con Vittorio Centanaro, valente chitarrista di impostazione classica, che Fabrizio mise a punto questa nuova composizione che sarebbe diventata una delle sue piu' famose. [...]
La guerra di Piero ritorna sul tema della guerra; punto di riferimento stilistico è Georges Brassens, ma l'ispirazione viene dalla figura dello zio Francesco. Il ricordo del suo ritorno dal campo di concentramento, i suoi racconti, il resto della vita trascorsa alla deriva, segnarono profondamente la sensibilità di Fabrizio, che in piu' occasioni si ricorderà di lui. [...]
De André e Centanaro partirono per Roma con le loro chitarre e con un liuto [...]. (La incisero) tra il 18 e il 25 luglio 1964 agli studi Dirmapron. "Tornammo da Roma con venticinquemila lire!" (Vittorio Centanaro)
La canzone fu abbinata alla Ballata dell'eroe, già edita, che ben si accompagnava alla nuova incisione.
La guerra di Piero sarebbe entrata, col '68, nel repertorio militante degli studenti di sinistra e in quello dei cattolici egualmente impegnati a ridefinire il proprio ruolo nel sociale.
"Quando è uscita, La guerra di Piero rimase praticamente invenduta; [...]"
Luigi Viva
"Non per Dio ma nemmeno per gioco" (vita di Fabrizio De André) - Feltrinelli editore, 2000
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