Enzo Forcella: "i giovani del '64 -al confronto con quelli di dieci o vent'anni fa- sembrano dei "vecchietti saggi"".
(conclude una lunga ed esauriente inchiesta): Sono i giovani delle tre "emme" -il mestiere, la macchina, la moglie. Non hanno tormentosi ideali, manie anarchiche o rivoluzionarie, né sono afflitti da angosce esistenzialistiche.
Abbiamo preso le conclusioni più pessimistiche di varie inchieste, le abbiamo unite alle accuse che più frequentemente ci vengono rivolte da parte dei genitori e degli educatori, e, come di consueto, abbiamo chiamato gli amici a rispondere e a difendersi. [...]
Ne è venuta fuori una documentazione che, speriamo, potrà interessare non soltanto noi, che in fondo queste cose le sappiamo, ma soprattutto i genitori, ai quali vorremmo offrire un'altra occasione per capire qualcosa di più dei nostri problemi.
Le accuse rivolte:
- Voi dite che sono gli adulti a non capirvi. Loro si difendono accusandovi, a loro volta, di non farvi capire da loro: dicono che vi barricate dietro un muro nel quale non aprite loro il minimo spiraglio. Cosa potete dire per difendervi?
- Dicono che siete anticonformisti a tutti i costi. Che rifiutate la morale comune e le istituzioni tradizionali. Che avete sovvertito la scala dei valori - Dio, patria e famiglia - aggiungendone, a capolista, quasi, uno nuovo ed assurdo, la canzone.
- Si dice anche che date troppa importanza ai divertimenti, alla vita comoda e al denaro, a scapito, per esempio, del lavoro e dello studio.
- Una recente inchiesta vi ha sinteticamente definito "i giovani, delle tre emme" - il mestiere, la macchina e la moglie - accusandovi, implicitamente, di mancanza di entusiasmo e di spirito di avventura.
- Si dice anche che non siete romantici
- Dicono che state sempre insieme perché siete vuoti dentro e la solitudine, in tali condizioni, non può che farvi paura
- E come vi difendete dalle varie definizioni di "giovani bruciati", di "senza domani", di "malamondo" e cosi via?
Anna Maria Mori
("Ciao Amici" - giugno 1964)
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