La confusione era indescrivibile. Automobili, camioncini, motocarri, tricicli
a furgone arrivavano da ogni parte sostando sui marciapiedi o addirittura in
mezzo alla strada mentre i conducenti, scesi dai loro veicoli, facevano ressa
urlando davanti al grande portone di un magazzino. A un certo momento il traffico in tutta la
zona fu completamente paralizzato. Si
rese allora necessario chiedere l'intervento dei vigili urbani perché
riattivassero il qualche modo la circolazione e portassero un pò di ordine fra
gli scalmanati convincendoli a mettersi in fila per entrare a turno nel grande
portone. Si formò così - all'alba di
lunedi 10 febbraio a Milano, in via Salomone 77, davanti al magazzino della
"Ricordi" - la prima lunghissima coda per comperare i dischetti di
Bobby Solo. [...]
Da lunedi 10 febbraio a sabato scorso, per tutta la
settimana, giorno e notte, un nutrito drappello di vigili urbani milanesi fu
mobilitato in via Salomone per disciplinare l'afflusso dei grossisti e dei
negozianti di musica che arrivavano da tutta Italia con la speranza di
accaparrarsi il maggior numero di copie del nuovo disco di Bobby Solo. [...]
Il guaio stava nel fatto che di dischi non ce n'erano
abbastanza per accontentare tutti. Alla
vigilia di Sanremo quelli della "Ricordi", prudenti, avevano
contenuto entro le 30 mila copie la tiratura iniziale di Una lacrima sul viso. Viceversa, all'indomani del Festival, ci si
accorse subito di aver sbagliato i calcoli.
In trentasei ore le scorte del disco, già distribuite nei negozi di
tutta Italia venivano letteralmente bruciate.
Allora si provvide a una ristampa e furono immesse sul mercato altre 270
mila copie. Tutto fu venduto, e nel
frattempo la vendita continuava a salire vertiginosamente: sabato scorso aveva
già toccato la fantastica cifra di 700 mila copie.[...]
Ormai, anche nel nostro Paese, le canzonette sono diventate
un grosso affare commerciale, una merce di cui si può calcolare la produzione
pianificata così come avviene per i cibi in scatola, le calze, le automobili
utilitarie. Ogni anno si pubblicano in
Italia 28 milioni di dischi (di cui 25 di musica leggera) con un giro d'affari
che raggiunge i 30 miliardi all'anno.
Ogni italiano, in media, spende annualmente per l'acquisto di dischi 600
lire: una somma che è superiore a quella destinata ai libri (400 lire) e alle
partite di calcio (200 lire). [...]
Scorrendo le più recenti statistiche si apprende che dei 25
milioni di dischi di musica leggera venduti annualmente, almeno 15 milioni sono
comperati da ragazzi. Da quegli stessi
ragazzi che fanno funzionare i 25 mila juke-boxes purtroppo sparsi in tutta
Italia.
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