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"Un disco per l'estate" - sette trasmissioni radiofoniche quotidiane nei giorni feriali, quattro la domenica - ha preso il via il 20 aprile: ogni quarantott'ore, l'apparecchio radio ripete tutte le canzoni in gara, sicchè ormai dovrebbero essere entrate nell'orecchio, e ciascuno dovrebbe aver individuato le sue "preferite". C'è musica per tutti: per i giovani e per i meno giovani, per gli "arrabbiati" del twist e per i "fans" della melodia. Anche gli argomenti sono i più vari: vediamo di stilare una specie di statistica.
A sentire i parolieri, sarà l'estate degli amori difficili: al tema dei sentimenti che finiscono, agli addii, ai lamenti degli innamorati delusi sono dedicate ben 13 delle 42 canzoni. Con sfumature diverse, naturalmente, che vanno dalla disperazione di Peppino di Capri ("Solo due righe") per la brevità della lettera con cui la sua bella lo ha lasciato, allo sfogo di Bruno Lauzi ("Viva la libertà") che se la prende con filosofia inneggiando ad una riconquistata indipendenza e alla sfida dispettosa di Jane de Clerc ("Per chi?") che all'innamorato infedele minaccia fiere rappresaglie. C'è un motivo, del resto, per insistere sul tema della malinconia: non è forse l'estate il periodo delle "cotte" passeggere, degli amori che durano quanto una bella giornata di sole? A questo stesso filone sono poi legate altre 5 canzoni di "Un disco per l'estate", quelle che potremmo chiamare "invocazioni". L'amore non è finito, ma la persona amata è lontana e se ne desidera il ritorno ("Ritorna amore", canta Fausto Mola); oppure si avvicina l'ora del commiato, e la si vuol rimandare il più possibile ("Non andartene", scongiura Tony Rossi). Al genere "invocazioni" appartierne anche l'unica canzone napoletana in concorso, "Stanotte nun durmì", in cui Mario Abbate accampa nei confronti dell'innamorata lontana la pretesa, abbastanza egoistica, ch'essa non dorma per pensare a lui.
Intendiamoci, non ci saranno soltanto amori infelici, nell'estate 1964; ce lo garantisce Henry Wright, invitando l'innamorata ad una romantica passeggiata lungo il litorale ("Dammi la tua mano"); e poi c'è Franco De Bellis a dire che per lui il mondo è colorato di rosa da quando ha incontrato l'amore ("È perchè ti amo"); e Marisa Terzi ("Cosa farei per te") si spinge al punto di affermare che, per il suo uomo, farebbe qualsiasi cosa.
In ribasso invece le azioni di un altro tema tradizionale della canzone: la gelosia non è più di moda, sembrerebbe, se è vero che ad essa si ispirano soltanto tre dei motivi in concorso. "Quando parto per il mare", cantata da Milva, diventerà probabilmente l'inno ufficiale delle mogli in vacanza, preoccupatissime di come il consorte rimasto in città occuperà le sue serate: farà veramente soltanto qualche "pokerino" con gli amici? Gelosia balneare invece, in "Con te sulla spiaggia": Nico Fidenco rinuncia alle ferie, pur di non essere costretto a sopportare gli sguardi d'ammirazione di cui la sua ragazza è fatta oggetto. E infine, in "Quando sono in compagnia", la gelosia minaccia addirittura un'amicizia: Tony Dallara invita un amico non meglio identificato a lasciar stare la sua bella, altrimenti finirà a pugni. [...]
P. Giorgio Martellini
"Scegliamo la canzone per le vacanze" - Radiocorriere TV, 31 maggio-6 giugno)
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