domenica 4 marzo 2012

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Le americane in Italia




Sono le vetture più "difficili" per il nostro mercato, dove il loro prezzo, alcuni aspetti della loro tecnica e la rapidissima svalutazione ne limitano le immatricolazioni annuali a circa 500 unità.

I motivi per i quali la macchina americana ha scarsa fortuna in Italia, sono molteplici e legati a fattori psicologici locali oltre che a quelli economici e di ordine pratico.   Quattro anni fa, quando molti costruttori d'oltreoceano avevano lanciato le "compacts" per fronteggiare e respingere sul mercato interno la penetrazione delle vetture europee, si era pensato che questi nuovi modelli, effettivamente di dimensioni ragionevoli e di costi iniziale e di esercizio ridotti rispetto a quelli delle auto tradizionali, potessero suscitare anche in Europa, e in Italia in particolare, un certo interesse per la vettura americana, e si erano verificati i primi sintomi di questo fenomeno: ma gli indugi del mercato USA e le incertezze dei costruttori circa la via da seguire hanno causato un ritorno all'antico, e le "compacts" diventano di anno in anno più grandi e più potenti, al punto che i modelli '64, suddivisi in tre ordini di grandezza ("compatte", "intermedie", "normali") si differenziano fra loro per pochi centimetri di lunghezza e di larghezza nelle carrozzerie, mentre un'intera gamma di motori a 6 e a 8 cilindri può essere variamente montata su quasi tutte le serie in produzione. [...]


 

venerdì 2 marzo 2012

LUCIO DALLA - LEI (Non è per me)/MA QUESTA SERA

 


La comparsa di Lucio Dalla sul palcoscenico della musica leggera italiana è dovuta a Gino Paoli: è infatti Paoli che ha scoperto in Dalla una particolare intonazione vocale per quel genere musicale para-jazzistico che negli Stati Uniti va sotto il nome di "rythm and blues".   Di qui all'emissione della canzone "Lei (non è per me)" il passo è stato breve.   Il risultato è sorprendente: la voce di Dalla ha una fisionomia ricca di particolari sfumature e una netta intonazione musicale.

M. Lazzari
("Gli amici del disco" - luglio/agosto 1964)
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Un vecchio blues di Bessy Smith ("Careless love"), appartenente all'antologia dei piu' celebri e popolari pezzi americani, ha fatto il successo di Dalla, un cantante "scoperto" da Paoli che si è presentato improvvisamente al pubblico cantando con uno stile ancora inconsueto per gli italiani.   La sua spiccata personalità lo ha imposto.

Lucio Lami
("Tuttamusica" - 11 luglio 1964)
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Il brano principale è uno spiritual tradizionale inciso, tra gli altri, da Ray Charles con il titolo "Careless love".   Se ne occupano in quattro: Gino Paoli, Giampiero Reverberi, Sergio Bardotti, all'epoca direttore artistico della stessa Arc, e Dalla.   Il pezzo, sicuramente rivoluzionario per quel periodo, é tra le canzoni in gara nell'edizione '64 del Cantagiro nella Sezione B, quella riservata agli artisti emergenti, collezionando ad ogni esibizione una serie di minimi punteggi, ultima posizione di classifica, oltre a insulti e fischi da parte degli spettatori.   Il cantante riesce tenacemente ed ostinatamente ad andare avanti senza scomporsi.   Il 45 giri, che porta sul retro la versione italiana di "Hey, little girl" un rhythm'n'blues di Curtis Mayfield, stampato in poche migliaia di copie, resta invenduto nei negozi.
 
("RARO!" - novembre 1994)



 

lato a)
  • Lei (non é per me) (careless love) (arr. bardotti-paoli-dalla-reverberi)
 
lato b)
  • Ma questa sera (hey, little girl) (bardotti-mayfield)




cover (Arc - AN-4008)
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Arc - AN-4008
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LUCIO DALLA - Un bluesman con la faccia .... nera nera

Il clarinetto e il jazz sono state le sue prime passioni.   Poi, Lucio Dalla scopre il blues e lo canta alla sua maniera, con la voce "nera", pochi lo capiscono e lui colleziona una serie di tonfi.





[...] Dalla vive la sua infanzia a Bologna con la madre, Iole Melotti Dalla, titolare di una sartoria con laboratorio-succursale a Manfredonia in Puglia, e il padre, commerciantre di olii, che Lucio perderà quando ha solo sette anni.   Ama il cinema, il teatro ed é un fanatico del musical americano.   Già a otto anni é sui palcoscenici con la compagnia teatrale "La Primavera dell'Arte", partecipando ad operette e spettacoli musicali vari.   Dai caffè-concerto bolognesi, il "bambino prodigio" arriva ad esibirsi fino al Teatro Valle di Roma.   Ma di questo si stanca presto.   Riversa la sua attenzione verso la musica.
Da perfetto autodidatta suona la fisarmonica per poi passare al clarinetto, avuto in regalo da sua madre.   Ascolta anche molti dischi di jazz, siamo nel 1956, e suoi beniamini sono, tra gli altri, Charlie Mingus, Jerry Mulligan, Bud Powell ma soprattutto Chet Baker.   Frequenta le cantine bolognesi partecipando a varie jam-session.    É un istintivo.   Suona con l'anima, ama poco la tecnica.   A sedici anni partecipa già a qualche festival jazz, uno dei quali assieme a Charlie Mingus e al suo idolo Chet Baker.
Al circuito musicale vi entra nei primi anni sessanta dopo una piccola parentesi dilettantistica con la Reno Jazz Gang, tra le cui fila vi é un'allora sconosciuto Pupi Avati, futuro regista.   La sua prima esperienza professionistica é con la Second Roman New Orleans Jazz Band, una jazz-band romana [...].      Nel frattempo si diletta a scrivere i suoi primi pezzi, canzoni un pò strampalate che rimarranno inedite.   Nel '63 entra a far parte dei Flippers, un'orchestra specializzata nel trasformare classici internazionali in ballabili alla moda [...].  
Nel '63 Dalla con i Flippers accompagna Vianello (Edoardo) al Cantagiro dove presenta il brano "I Watussi".
É in quella occasione che Lucio diventa amico di Gino Paoli, in gara con "Sapore di sale".   Il cantautore genovese dopo averlo ascoltato interpretare, poco tempo prima in un locale alcuni classici di blues con uno strano inglese inventato, è il primo a credere nelle sue qualità anche vocali.   Ed è proprio Paoli a convincerlo ad intraprendere la carriera solista di cantatnte proponendolo alla RCA, dove, insieme a Giampiero Reverberi produce il suo primo disco.
Inizia così l'avventura discografica di Lucio Dalla.

Fernando Fratarcangeli
("RARO!" - novembre 1994)

DUETTO LOGUDORESE - SCUNFORTU/CANTO IN MI-LA




lato a)
  • Scunfortu (chelo-fara)

lato b)
  • Canto in mi-la (chelo-fara)



cover (RCA ITALIANA - PM-3248)
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RCA ITALIANA - PM-3248
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Difficile il traffico anche a Taranto



Taranto deve diventare la seconda Genova: questa prospettiva entusiasma i tarantini, ma non li consola della situazione odierna della circolazione nella loro città, dove lo sviluppo industriale in corso ha provocato un intensificarsi della motorizzazione, con le conseguenti (non "imprevedibili") difficoltà di traffico.
Circolare a Taranto è oggi impresa assai difficile: .........



 
Approfitto dell'occasione per parlare anch'io della caotica circolazione di Taranto; voglio aggiungere però, che oltre ad essere un fatto tecnico, come la mancanza di strade adeguate al traffico, di semafori, di sensi unici ecc..., é una questione morale e psicologica.
Dico questo perchè gli automobilisti tarantini non hanno ancora compreso come si circola in una moderna e grande città e sono molto indisciplinati.
Infatti molti di essi fanno la passeggiatina serale in macchina, alla media di 20-25 km/h, ostruendo il traffico.
Camminassero poi ai lati della carreggiata!   No, debbono viaggiare al centro.
Bisogna quindi anche educare gli automobilisti.

Daniele M. - Taranto
(lettera alla rivista)