giovedì 30 agosto 2012

THE NEWPORT FOLK FESTIVAL (July 23-26) - EVENING CONCERTS vol. 3




Side a)
  1. Doc Watson - Blueridge mountain blues
  2. Doc Watson - Blackberry blossom
  3. Doc Watson - Going down this road feeling bad
  4. Fred McDowell - Louise
  5. Hedy West - 500 miles
  6. Hedy West - Anger in the land
  7. Swan Silvertones - Oh Mary don't you weep
  8. Swan Silvertones - Feed me, Jesus


Side b)
  1. Tom Paxton - Bottle of wine
  2. Tom Paxton - That was the last thing on my mind
  3. Koerner, Ray and Glover - Blackjack  Davy
  4. Koerner, Ray and Glover - What's the matter with the mill
  5. Judy Roderick - He was a friend of mine
  6. Judy Roderick - Mr. Brown to you
  7. Judy Roderick - Blues on my ceiling
    (John Hammond, harmonica)
  8. The Cajun Band - Bosco stomp



cover (VANGUARD - VRS-9186) usa
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VANGUARD - VRS-9186
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THE NEWPORT FOLK FESTIVAL (July 23-26) - EVENING CONCERTS vol. 2





Side a)
  1. Phipps Family - Little log cabin by the sea
  2. Phips Family - Wreck on the L and M
  3. Staples Singers - I wish I had answered
  4. Staples Singers - Don't drive me away
  5. Staples Singers - Pray on, my child
  6. Joan Baez - Pilgrim of sorrow
  7. Joan Baez - We shall overcome


Side b)
  1. Jesse Fuller - I double double do love you
  2. Jesse Fuller - San Francisco bay blues
  3. Theodore Bikel - Gott fun avrom
  4. Theodore Bikel - Sudarinya
  5. Hamza el Din - Desse barama ("peace")
  6. The Greenbriar Boys - Little birdie
  7. The Greenbriar Boys - Sleepy eyed John



cover (VANGUARD - VRS-9185) usa
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VANGUARD - VRS-9185
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THE NEWPORT FOLK FESTIVAL (July 23-26) - EVENING CONCERTS vol. 1





Il Newport Folk Festival del 1964 è stato, a detta di chi vi ha assistito, il migliore di tutti i festival del genere. Durante tutto l'anno precedente, sedicenti Cassandre avevano predetto la fine del movimento musicale folk, lamentando la pletora indiscriminata di "hootenannys" e l'invasione prorompente del rock ‘n’ roll inglese. (Come possono questi britannici sconvolgere tutti i nostri concetti di "long-hair" music ?) E ora vediamo che ciò che era stato visto come un fallimento, era solo un naturale processo di cambiamento di "pelle logora con una nuova", in altre parole, una evoluzione. E il pubblico lo sapeva. Ci sono enormi affari di "botteghino" ma senza alcuna sostanza. Ci sono spettacoli dall’ enorme impatto musicale ma senza pubblico. Questo festival ha avuto una presenza di 70.000 persone, rompendo tutti i record, finora ottenuti a Newport (compresi i festival jazz di Newport), […]
Cosa c'era di nuovo? L’innovazione più importante, è stata la presenza, in tutte le sue varianti, di quello che viene chiamato "folk movement", che fornisce la spinta innovativa a tutti gli altri. C’è stata la presenza dei creativi "new wave" cantanti e cantautori (come, Joan Baez, Buffy Sainte-Marie, Tom Paxton, Phil Ochs, Judy Roderick), c'erano i vecchi, grandi, bluesmen classici e i magistrali artisti della country music , alcuni dei quali avevano sempre pensato che sia loro che la loro musica fossero stati dimenticati (come, Sleepy John Estes, Fred McDowell, Doc Watson, the Phipps Family), c'erano i musicisti professionalmente preparati delle "city", cantanti e strumentisti che hanno svolto un lavoro pionieristico nel ripristino del repertorio di vecchi stili e canzoni (come, Hedy West, the Boys Greenbriar, Jim Kweskin and the Jug Band), c'erano interpreti di nuove realtà di vita americana e la musica folk di ‘provenienza straniera’ (Fratelli Rodriguez, Josè Feliciano, The Band Cajun, Hamza El Din, Seamus Ennis). Importante è stata l'omogeneità della manifestazione nel suo insieme, e questo meraviglioso sentimento di fratellanza che ci univa, una sensazione non facile da descrivere, anche se al contrario è facile da intuire; "molti rami dello stesso albero" è un modo limitato per definirla, ma suggerisce l'idea
Notevole è stato il fatto che c'erano "due festival" paralleli, due metà di uno stesso organico, da un lato gli "Evening Concerts", dall'altra le "workshops" di blues e musica country tradizionale[…]
I veterani, nei "workshops", trasmettevano lo stimolo a conoscere la loro arte che presentavano negli "Evening Concerts"; una esperienza nuova per molti di loro. Gli "Evening Concerts" erano delle vere trasfusioni di linfa musicale per le "workshops".

[…]
Stacey Williams
(dalla cover del disco)




Side a)
  1. Pete Seeger - Oh Mary don't you weep
  2. Pete Seeger - Never wed an old man
  3. Sleepy John Estes - Corinna
    (Hammy Nixon, hamonica and jug; Yank Rachel, mandolin)
  4. Buffy Sainte-Marie - Melora
  5. Buffy Sainte-Marie - Cod'ine
  6. José Feliciano - La bamba
  7. José Feliciano - El pastor
  8. José Feliciano - I'm satisfied with my babe


Side b)
  1. Rodriguez Brothers - Yo soy negro
  2. Phil Ochs - The power and the glory
  3. Phil Ochs - Draft dodger rag
  4. Frank Proffitt - Tom Dooley
  5. Frank Proffitt - Moonshine still
  6. Jim Kweskin and the Jug Band - I'm a woman
  7. Jim Kweskin and the Jug Band - Sadie green
  8. Jim Kweskin and the Jug Band - My gal


cover (VANGUARD - VRS 9184) usa
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VANGUARD - VRS 9184
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sabato 25 agosto 2012

FABRIZIO DE ANDRÉ - VALZER PER UN AMORE/LA CANZONE DI MARINELLA




Continuando nella realizzazione musicale delle sue poesie, Fabrizio De André si è ispirato questa volta a un motivo per lui familiare, che ama dai primi anni della sua vita: "Il valzer campestre" dalla "Suite Siciliana" di Marinuzzi.
Il grande maestro, in questa sua composizione, trasfuse tutti i sentimenti che nutriva per la sua terra.   Fabrizio De André, nel realizzare, sulla traccia della musica del Maestro Marinuzzi, questa sua canzone, ha unito, con la sua arte piana ma viva come i personaggi che dalla vita vi sceglie, un testo di intensa poesia.
"La Canzone di Marinella" è una delle tante favole belle e tristi che Fabrizio ha composto in uno dei suoi migliori momenti.
 
dalla cover del disco
 
 
 
"La canzone di Marinella nasce da un fatto di cronaca che avevo letto su un giornale locale, credo 'La Provincia' di Asti, quando ero quindicenne.   Ne rimasi molto colpito, tant'è che qualche anno dopo piu' tardi volli raccontare la storia di questa ragazza di sedici anni che per motivi familiari era stata costretta a fare la prostituta e venne poi scaraventata nel Tanaro dopo essere stata derubata.   Nella mia canzone ho cercato di reinventarle la vita e addolcirle la morte".
 
Luigi Viva
"Non per Dio ma nemmeno per gioco" (vita di Fabrizio De André) - Feltrinelli editore, 2000
 
 
 
 
 
 
side a)
  • Valzer per un amore (marinuzzi-de andré)
 
 
 
side b)
  • La canzone di Marinella (de andré)
 
 
 
 
 
 
cover (KARIM - KN 204)
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KARIM - KN 204
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FABRIZIO DE ANDRÉ - LA GUERRA DI PIERO/LA BALLATA DELL'EROE





Fabrizio De André, uno degli ultimi rari poeti del nostro tempo, si è già imposto all'attenzione del pubblico con "Il Testamento", "Il ritorno di Carlo Martello", "la ballata dell'eroe", "Nuvole barocche", ecc.
La sua vena, che prende nuovi spunti dalla vista di tutti i giorni o dalla storia, che trova nuove ispirazioni nelle situazioni piu' scottanti o in un sottile filo di poesia, è perennemente varia, colma di spontaneità.
È un poeta che musica le sue poesie. È una voce nuova per qualcosa di nuovo.
dalla cover del disco






side a)
  • La guerra di piero (de andré)


side b)
  • La ballata dell'eroe (de andré)




cover (KARIM - KM 194)
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KARIM - KM 194
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FABRIZIO DE ANDRÉ




Sull'onda dei consensi che le canzoni stavano iniziando a raccogliere, nel 1964 la Karim pubblicò il quinto microsolco di Fabrizio.
"Mi diceva sempre 'Vittorio iscriviti alla Siae, Vittrorio iscriviti'.   Se lo avessi fatto, probabilmente oggi avrei beneficiato del successo che La guerra di Piero ha avuto nel corso degli anni". (Vittorio Centanaro)
Fu con Vittorio Centanaro, valente chitarrista di impostazione classica, che Fabrizio mise a punto questa nuova composizione che sarebbe diventata una delle sue piu' famose. [...]
La guerra di Piero ritorna sul tema della guerra; punto di riferimento stilistico è Georges Brassens, ma l'ispirazione viene dalla figura dello zio Francesco.   Il ricordo del suo ritorno dal campo di concentramento, i suoi racconti, il resto della vita trascorsa alla deriva, segnarono profondamente la sensibilità di Fabrizio, che in piu' occasioni si ricorderà di lui. [...]
De André e Centanaro partirono per Roma con le loro chitarre e con un liuto [...].   (La incisero) tra il 18 e il 25 luglio 1964 agli studi Dirmapron.  "Tornammo da Roma con venticinquemila lire!" (Vittorio Centanaro)
La canzone fu abbinata alla Ballata dell'eroe, già edita, che ben si accompagnava alla nuova incisione.
La guerra di Piero sarebbe entrata, col '68, nel repertorio militante degli studenti di sinistra e in quello dei cattolici egualmente impegnati a ridefinire il proprio ruolo nel sociale.
"Quando è uscita, La guerra di Piero rimase praticamente invenduta; [...]" 

Luigi Viva
"Non per Dio ma nemmeno per gioco" (vita di Fabrizio De André) - Feltrinelli editore, 2000

martedì 21 agosto 2012

AA.VV. - SUCCESSI DALLA FRANCIA




Lato a)
  1. Leny Escudero - A malypense (escudero)
  2. Patricia Carli - Demain tu te maries (carli)
  3. Les Champions - Toi orgueilleux (love of the loved) (jourdan-lennon-mccartney)
  4. Albert Santoni - Mon tendre amour (santoni)
  5. Les Pirates et Dany Logan - L'ABC du medison (gerard-carrere-morrison)
  6. Rika Zarai - Et pourtant (aznavour-garvarentz)


Lato b)
  1. Leny Escudero - Nous n'aurons pas le temps (escudero)
  2. Patricia Carli - Il te restera ma melodie (carli-missir)
  3. Les Champions - Cruel sea (oublie q'elle est si belle) (maxfield-cour)
  4. Albert Santoni - C'est parce que je m 'ennuie (santoni)
  5. Nino Ferrer - Pour oublier qu'on s'est aimé (ferrer)
  6. Rika Zarai - Tournez maneges (globe trotter) (plante-meek)



cover (bel air - BAL 5001)
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bel air - BAL 5001
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lunedì 20 agosto 2012

BRIGITTE BARDOT - B.B.







Lato a)
  1. Moi je joue (bourgeois-riviere)
  2. Une histoire de plage (bourgeois-riviere-spanos)
  3. Ca pourrait changer (don't you ever change your mind) (barratt-bourgeois-riviere)
  4. A la fin de l'été (tu sais) (bourgeois-riviere)
  5. Ne me laisse pas l'aimer (fumiere-rivat)
  6. Maria ninguem (lyra)


Lato b)
  1. Je danse donc je suis (popp-massoulier)
  2. Mélanie (bourgeois-riviere)
  3. Ciel de lit (bourgeois-lasso-riviere)
  4. Un jour comme un autre (bourgeois-riviere)
  5. Les cheveux dans le vent (bourgeois-calvet-riviere)
  6. Jamais trois sans quatre (bourgeois-riviere)





cover (PHILIPS - B 77984L) france
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PHILIPS - B 77984L
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Settimana INCOM - La Bardot è tornata a Parigi...



La Bardot è tornata a Parigi dopo molti mesi di vacanza sentimentale in Brasile



I giornali della sera le hanno dedicato titoli in prima pagina.   E lo speaker del telegiornale ha partecipato alla Francia il suo ritorno prima di leggere le notizie politiche.   B.B. fa ancora notizia.
Ha trent'anni, il viso sfatto di una donna che ha vissuto, un corpo che non osa più mostrare molto da vicino, quando è svestita, alla macchina da presa.    Ma la Francia non ha ancora trovato un'altra bambola, altrettanto sexy e altrettanto commerciabile, per sostituirla.   C'è Catherine Spaak, ma non fa cassetta come lei.   Troppo freddina, pare almeno sullo schermo.   C'è Jane Fonda che avrebbe tutte le carte in regola.   Ma non è più una bambina, e poi è americana.  
Brigitte Bardot per dieci anni è stata un fenomeno.   L'adolescente degli "anni cinquanta": una faccia ingenua su un corpo perverso, l'assenza totale di pudore ma senza malizia, le gambe da ragazzino sotto un busto da maggiorata.   Tempi passati.   Oggi Brigitte ha le rughe agli angoli della bocca, e quando è stanca le vengono le borse sotto gli occhi.   Per le scene senza vestiti, a distanza ravvicinata, chiede aiuto a una controfigura.   I capelli biondi, pettinati in quel modo bislacco, senza ordine né linea, a guardarli da vicino sembrano una parrucca di stoffa.   Trent'anni per il mito dell'adolescenza sexy sono un pò troppi.[...]
B.B. tutto quello che è e che ha fatto, lo deve al cinema.   Il bene e il male, i due mariti e le molte esperienze, le delusioni, il saggio di Simone de Beauvoir, chilometri di articoli, quintali di copertine, i tentati suicidi, qualche critica lusinghiera, il suo nome sui reggiseno, la sua immagine in tutto il mondo, i palazzi a Parigi, la villa sulla Costa, milioni di ragazzine che la imitano, quelle due iniziali che equivalgono a una medaglia.   Il cinema è il suo elemento, la sua vera vita.
Ormai, dicono, è finita.   B.B. che non può più spogliarsi, semplicemente, come se fosse nel suo bagno e dovesse fare la doccia, al cinema non serve.   Ma lei, saprà davvero farne a meno?   Certo, è innamorata di Bob Zaguri (play-boy sulla quarantina brasiliano) [...] Si sono conosciuti sulla Costa Azzurra: motoscafo, sci d'acqua, aperitivi al bar degli alberghi alla moda, night.   E lei sempre in mostra: in bikini sulla spiaggia di Saint Trop, in abiti scollatissimi nei locali della Croisette. [...]
Bob Zaguri vuole che Brigitte lasci tutto e stia in Brasile con lui.
Benissimo.   Ma Brigitte si è innamorata anche di Vadim, di Trintignant, di Charrier, di Sacha Distel, di Olive Despax, di Gilbert Bécaud, di Sami Frey.   Ne hanno persino fatto una canzone, di questa lunga lista di nomi maschili nella vita di B.B.   A lei, per la verità, la canzone non è piaciuta.   Ha fatto intervenire i suoi avvocati, ha dato querela per diffamazione all'autore, Guy Beart.   E quello voleva difendersi assicurando che non aveva inventato nulla, si era solo limitato a registrare la realtà.   Però la causa l'ha perduta;  B.B. ha sostenuto che la sua vita privata le appartiene, come è giusto.   Ha solo dimenticato che, da dieci anni, lei non ha vita privata, e tutto quel che ha fatto (film, amori, matrimoni, divorzi, figli, risate e lacrime, sorrisi e scoppi di collera, persino i polsi tagliuzzati con la lametta) è accaduto sotto gli occhi di tutti, ma specialmente dei fotografi.
Una donna senza pudore, si diceva di lei.   Probabilmente nessuno le aveva insegnato ad averne, o forse glielo ha strappato di dosso Vadim, quando la obbligò per la prima volta a spogliarsi davanti a milioni di spettatori, dicendole:  "Cara, sei magnifica.   Farò di te il sogno impossibile di tutti i mariti del mondo".
[...]



 

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venerdì 17 agosto 2012

SWINGLE SINGERS - JAZZ SEBASTIEN BACH N° 2




Ciò che caratterizza le interpretazioni di Bach dei Swingle Singers è lo swing e la gioia che mettono nell'eseguirle. È sufficiente ascoltare la "Fuga in re minore" e la "Bourrée" per convincersene.
Ma, quando cantano il "Preludio corale per organo" o "Aria", trasmettono un'emozione e una delicatezza infinita.
dalla cover del disco)


side a)
  • Fugue en re mineur (extr. Art de la fugue)
     
  • Prelude pour choral d'orgue n° 1


side b)
  • Aria (extr. Suite en re majeur)
  • Bourrée  (extr. Suite anglaise)
    Pierre Michelot - contrebasse
    Gus Wallez - batterie



cover (PHILIPS - 434876 BE) france
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PHILIPS - 434876 BE
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SWINGLE SINGERS - JAZZ SEBASTIEN BACH N° 1





Cantare in modo jazz i classici scritti originariamente per la tastiera, è una sfida che i Swingle Singers ci presentano in queste interpretazioni.   Jean-Sebastien Bach appare qui come un autore straordinariamente giovane.    Si potrebbe pensare ad un assolo di Stan Getz o di Gerry Mulligan?   Ma tuttavia è un Bach di cui non è stata modificata alcuna nota.
(dalla cover del disco)




side a)
  • Sinfonia (partita n° 2)
     Pierre Michelot - contrebasse
     Wallez Gus - batterie
  • Fugue en re majeur (extr. C.B.T. vol. 1)
    Pierre Michelot - contrebasse
     Andre Arpino - batterie


side b)
  • Prelude en Fa mineur  (extr. C.B.T. vol.2)
  • Prelude n° 9  (extr. C.B.T. vol. 2)
     Pierre Michelot - contrebasse
     Wallez Gus - batterie



cover (PHILIPS - 434875 BE) france
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PHILIPS - 434875 BE
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AVVISO

Scusate ma per motivi legati a comunicazioni che pervengono presso Mediafire, relativamente ai diritti d'autore, sono costretto a fornire i link di musica, esclusivamente a chi ne fa richiesta. Questo purtroppo limiterà di molto la diffusione musicale di un periodo storico, che è alla base della nostra attuale "modernità"; una mancanza che si accentuerà sempre più con il passare degli anni. 

"Il giornale è oggi veicolo di notizie, domani è carta da pacchi, ma dopodomani è un pezzo di storia della civiltà".

Questa frase mi è rimasta impressa sin da quando ero ragazzo ed è per questo che penso che dopo 40 anni, tutto quello che è stato cultura e causa di cambiamenti sociali, dovrebbe avere un accesso privilegiato nelle "stanze" della diffusione.

mercoledì 15 agosto 2012

ALAIN BARRIERE - A L'OLYMPIA

 enregistrements effectués aux Studios "Europa Sonor"


Lato a)
  1. Ma vie (barriere)
  2. Un été (barriere)
  3. Je ne sais pas trop pourquoi (barriere)
  4. Longtemps (barriere)
  5. L'aveugle du Pont au Change (barriere)



Lato b)
  1. La Marie-Joconde (barriere)
  2. Attends (barriere)
  3. Adieu la belle (barriere)
  4. J'aurais voulu (barriere)
  5. Les sabots (barriere)



cover (RCA VICTOR - 430.184) france
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RCA VICTOR - 430.184
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domenica 12 agosto 2012

DICK RIVERS - DICK vol. 2




Lato a)
  1. Je ne suis plus rien sans toi (it's only make believe) (twitty-nance-rivers-simille)
  2. Entre nous c'est fini (it's all over now) (womack-rivers-simille)
  3. Si un jour (arel-stephane)
  4. Tout ira tres bien (it's gonna be all right) (marsden-bernet)
  5. Chaque nuit (a letter from sherry) (moffett-ball-caraman)
  6. Whole lotta shakin' going on (williams-david)


Lato b)
  1. Ces mots qu'on oublie un jour (things we said today) (lennon-mccartney-simille-rivers)
  2. Je t'aime trop (I love you too) (dyan-ithier)
  3. La seule qui me tient (you really got me) (davis-simille-rivers)
  4. Mais je t'aime (I will) (glasser-revaux)
  5. Tobacco road (loudermilk-moesser-simille-rivers)
  6. Moi je peux (I'm the one) (marsden-simille-rivers)




cover (Pathé - PTX 40301) reissue
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Pathé - PTX 40301
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locandina - COME UCCIDERE VOSTRA MOGLIE (usa)





con: Jack Lemmon, Virna Lisi, Eddie Mayehoff, Claire Trevor, Terry Thomas
Regia: Richard Quine

genere: commedia giallo-rosa
soggetto e sceneggiatura: George Axelrod
fotografia: Harry Stradling
musiche: Neal Hefti
montaggio: David Wages
produzione: Murder
distribuzione: Dear-UA
valutazione del CCC: Sconsigliato (costituisce un obiettivo pericolo per ogni categoria di spettatori) 

pubblicità - AGIP (supercortemaggiore)

 

sabato 11 agosto 2012

FRANCOISE HARDY - SINGS IN ENGLISH !



side a)
  •  Find me a boy (tous les garcons et les filles) (hardy-samyn-stellman)
  • I wish It were me (j'aurais voulu) (hardy-stellman)


side b)
  • Only friends (ton meilleur ami) (hardy-samyn-miller)
  • Catch a falling star (vance-pockriss)




cover (PYE - NEP 24192) uk
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PYE - NEP 24192
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FRANCOISE HARDY - "Ciao Amici" giugno


"A volte la vita sembra diventare acqua, meglio una goccia di sego vischiosa, sfatta, come un quadro di Dalì e ti senti sciogliere, non riesci più a sentirti, diventi inafferrabile anche a te stessa.   Allora è l'angoscia.  Ti senti finita.    Una sensazione orribile, atroce. È in quel momento che mi nasce dentro una canzone" 



Non è facile scoprire le ragioni del fascino di Francoise Hardy.   A essere brutali ha proprio tutte le qualità per non piacere: troppo alta, troppo ossuta, con il viso sottile dai larghi zigomi come tutti i normanni (è nata a Parigi, ma lo è il padre) e troppo pallida e troppo distaccata e un poco goffa nei movimenti.   Un ritratto disastroso disegnato da lei stessa, un giorno che in un'intervista le domandarono che cosa pensasse Francoise di Francoise.
Poi, piano piano, scopri l'immensa grandezza umida degli occhi, la grazia trecentesca del lungo collo sottile, la linea morbida e decisa delle stupende gambe.   E infine, al di là della bellezza che si vede, quella più segreta, tutta interna, che lei vorrebbe nessuno scoprisse mai, come se fosse soltanto patrimonio suo, da custodire gelosamente: la sua anima di ragazza immersa nella poesia come in un elemento naturale, che la porta a trasformare in versi ogni istante della vita, ogni suo pensiero, desiderio, ogni momento di amarezza o di gioia.
È la voce di Francoise a svelare questo segreto: una voce bella, grave, incantevole.   Per capire Francoise basta ascoltarla: non può essere "truccata" una voce come quella.   È per questo che lei non si preoccupa più di agitarsi sulla scena.   Ci fu un tempo in cui cercò di "twistare", ma non sarebbe stata mai Johnny Hallyday, lo capì subito.   In compenso non sarebbe stata più Francoise e questo i suoi innumerevoli amici non glielo avrebbero perdonato mai.
Perchè ormai il pubblico ama questa lunga e magra ragazza che sa cantare il lieve dolore che vive dentro ognuno di noi, quando restiamo soli e la malinconia ci fa un poco ripiegare su noi stessi, proprio come Francoise quando canta "Tous les garcons et les filles".    Allora il pubblico il suo pubblico giovane, l'applaude senza riserve, grato.   E vorrebbe che non cambiasse mai, che restasse sempre così, lontana eppure così vicina, così umana.
Lei non deve fare alcuno sforzo per accontentarli: lei è "così" naturalmente.   Naturalmente impenetrabile.    Naturalmente distaccata dalla sua carriera, di cui parla con indifferenza, a volte con una sfumatura divertita, come quando racconta che a lanciarla fu... il generale De Gaulle.
"Se fosse dipeso dagli scopritori di talenti oggi forse sarei l'estetista che ho sempre desiderato essere: i primi esperti ai quali mi ero rivolta per telefono per ottenere un'audizione mi avevano suggerito di continuare a studiare il tedesco e di togliermi ogni illusione". [...] 



 

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MARIE LAFORET - BLOWIN' IN THE WIND




side a)
  • Blowin' in the wind (dylan)
  • Flora (Lili of the west) (stookey-travers-mezzetti)


side b)
  • House of the rising sun (trad)
  • Banks of the Ohio (trad)




cover (festival - FX-1353) france
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festival - FX1353
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venerdì 10 agosto 2012

MARIE LAFORET (da "Ciao Amici")


"È molto meglio che lei mi faccia delle domande: sono troppo pigra, ho bisogno di essere sempre sollecitata e costretta a fare qualcosa, se no vi rinuncio molto volentieri"



[...] Si è detto che la sua carriera la si potrebbe paragonare al suo viso: sorprendente, quasi irreale. [...] "Fu nel '58. Il regista-attore Raymond Rouleau, aveva organizzato un concorso teatrale: "Nascita di una stella". Mia sorella, che desiderava intraprendere quella strada, decise di parteciparvi. Venne il giorno dell'audizione e io le chiesi di poterla accompagnare. Avevo una grande ammirazione per Rouleau e desideravo ad ogni costo conoscerlo. Avrei potuto lasciarmi sfuggire quella occasione? Rouleau fu molto buono con me. Mi trovai quasi senza accorgermi finalista del concorso, e lo vinsi. Pensi, senza aver mai preso una lezione di dizione. Fu allora che Maité Doumenach fu costretta a cedere il passo a Marie Laforet".
I suoi successi d'attrice sono piuttosto noti. Vediamo ora com'è nata la cantante.
"Ebbene, anche qui tutto è capitato per caso. Mi piaceva cantare, ma non pensavo certo di diventare una cantante. Anzi se oggi lo sono lo devo esclusivamente ai molti amici che mi hanno, è proprio il caso di dirlo, spinta a viva forza a intraprendere questa strada. Comunque tutto cominciò con la mia partecipazione al concorso: "Europa n.1". Poi il resto venne quasi meccanicamente: le prime incisioni, i primi consensi e le soddisfazioni".
In effetti Marie ha salito rapidamente la scala del successo.
Pensate che recentemente ha vinto il concorso di Radio Lussemburgo: Una canzone per l'estate, raccogliendo l'unanimità dei consensi degli ascoltatori di quell'Ente. Per la cronaca ricorderemo che allo stesso concorso, al secondo posto, si è classificato il nostro Bobby, con la sua premiatissima Lacrima. [...]
Si dice che lei sia un tipo timido e profonadmente malinconico. Non solo, ma che sia anche da considerarsi una specie di cantante intellettuale. È vero tutto ciò?
[...] "Oh no, monsieur, io credo invece di essere proprio quello che si potrebbe definire un tipo allegro, gaio e, quel che più conta, mi sento ottimista al cento per cento. Lo stesso dicasi per il resto. S'immagini che io sento di odiare quella che viene definita "la vita d'artista". proprio per questo non ho mai frequentato e non lo farò mai, i "cafés" di Saint-German des Prés. Amo muovermi, girare il mondo, ma non disdegno nemmero di restare chiusa in camera mia e ascoltare, magari quindici volte di seguito, lo stesso disco". [...]

 

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domenica 5 agosto 2012

MARIANNE FAITHFULL - BLOWIN' IN THE WIND/HOUSE OF THE RISING SUN




side a)
  • Blowin' in the wind (dylan)


side b)
  • House of the rising sun (arr. oldham)





cover (DECCA - F 12007) uk
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DECCA - F 12007
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MARIANNE FAITHFULL




La mia vera vita iniziò alla festa per promuovere Adrienne Posta nel marzo 1964.   Adrienne era una cantante adolescente il cui singolo era stato prodotto da Andrew Loog Oldham, l'esplosivo manager dei Rolling Stones e probabilmente era una truffa sui soldi dei genitori di lei.   Lui mi fissava dall'altra parte della stanza, confabulando col suo complice Tony Calder.   Non me ne fregava un accidenti di Mick o dei Rolling Stones, ma il cortese ed esotico Andrew Loog Oldham era tutta altra cosa.   Mi piacque subito. Andrew era tutto mordente, trasudava minaccia, choc e stile tagliente come una lama.   Non avevo mai conosciuto prima uno come Andrew, davvero strano.   Da lui emanavano tutti i tipi di progetti folli, dalla moda ai film alla pop art, con divagazioni fulminee e confuse.   Andrew diceva cose che si sentivano solo nei film, come: "Posso fare di te una stella e questo è solo l'inizio, tesoro". Oppure: "Non hai bisogno di fare un'audizione, vedo il carisma nei tuoi occhi, cara".
[...]
Andrew mi aveva fatto sentire un demo con Mick che cantava e Big Jim Sullivan alla chitarra.   Era la prima canzone che avevano scritto Mick e Keith.   Andrew li aveva chiusi in cucina e gli aveva detto: "Scrivete una canzone, io torno fra un paio d'ore".   Andrew gli aveva dato il tema e latmosfera di cosa voleva che scrivessero ("Voglio una canzone circondata da muri di mattoni, con le finestre alte e senza sesso") e loro vennero fuori con una canzone che si chiamava As Time Goes By.   Andrew ne sapeva di costruzione delle canzoni, e anche se era ancora agli inizi, pensava di poterla sistemare.   C'era un altro problema: il titolo.   Era lo stesso titolo di una canzone famosa, quella che canta Dooley Wilson in Casablanca.   Così Andrew la ribattezzò As Tears go by.
L'unico consiglio che mi diede il maestro Andrew fu di cantare vicina al microfono.   Fu un consiglio preziosissimo.   Quando canti così vicino al microfono cambia la dimensione spaziale, ti proietti dentro la canzone.

("Stoned" di Andrew Loog Oldham - arcana, 2001)

MARIANNE FAITHFULL - AS TEARS GO BY/GREENSLEEVES




side a)
  • As tears go by (jagger-richard-oldham)


side b)
  • Greensleeves (arr. oldham)




cover (DECCA - F 11923) uk
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DECCA - F 11923
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MARIANNE FAITHFULL


 
Figlia di una baronessa austriaca, studentessa nel rigido collegio femminile di Reading, Marianne Faithfull cambia improvvisamente la propria esistenza quando nel 1964, appena diciassettenne, partecipa a una festa londinese in compagnia di John Dunbar. Tra gli invitati i Rolling Stones e il loro produttore Andrew Loog Oldham, che trova il viso della Faithfull perfetto per lanciare l'ultima composizione di Jagger e Richard, As Tears Go By. Casualmente anche la voce si rivela adatta; timida ma garbata, con l'aspetto di una ragazza pulita di buona famiglia, Marianne proietta la canzone nei Top 10 nell'agosto 1964.
 
("Enciclopedia rock anni '60" a cura di Riccardo Bertoncelli - Arcana editrice, 1985)

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