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domenica 4 agosto 2013

Biblioteca di Ciao Amici: Ecco i Beatles



Ciao AMICI,
In questo volumetto noi Beatles vediamo un graditissimo e prezioso mezzo per incontrare un mucchio di amici vecchi e nuovi in tutta Italia, ossia uno dei pochi Paesi in cui ancora non siamo venuti.   Ma ormai, crediamo proprio che sia questione di tempo: prima o poi anche l'Italia ci avrà.   È questione di impresari, di contratti e di impegni.... Tutte cose che non ci riguardano. [...]
Una domanda che spesso ci rivolgono è il solito ritornello: "In che modo vi ha cambiato la celebrità?"
La risposta è molto semplice: NON CI HA CAMBIATI!
Visitiamo un mucchio di città e paesi che non ci sarebbe mai riuscito di vedere se i nostri dischi non fossero andati così bene.   Abbiamo centinaia, migliaia, forse milioni di amici ai quali non avevamo mai nemmeno pensato prima dell'inizio del '63.   Ci dà uno strano brivido, è naturale, vedere ogni nostro disco salire in breve tempo ai primi posti delle classifiche di vendita.   Ci sentiamo importanti, anche questo è naturale, quando agli spettacoli il pubblico ci fa strepitose accoglienze.   Abbiamo molto più denaro da spendere in vestiti e musica.   Ma tutto questo non ci cambia dentro.   Si può fare una vita attiva e interessante, ma la personalità non si modifica.   L'ambizione che abbiamo oggi è sempre la stessa di quando abbiamo cominciato: fare il meglio possibile ovunque ci esibiamo, siano cento o diecimila le persone che ci stanno davanti.
Siamo rimasti i soliti entusiasti, felici e bei ragazzi [...] di sempre.
È la gente intorno a noi che è cambiata.   Sembra che siano stati tutti presi nel turbine del successo che abbiamo avuto: un turbine che a noi Beatles sembra soltanto una lieve brezza piuttosto piacevole.   Si muovono tutti con maggior disinvoltura e dicono un sacco di cose importanti.   Ci portano eccitanti notizie sulle cifre delle vendite, statistiche e consegne di dischi d'oro.   Ci dicono che siamo attesi per stasera in un locale a tremila miglia di distanza e che perciò faremmo meglio a sbrigarci con la colazione.   Sono loro che si preoccupano per noi se i nuovi costumi di scena non sono riusciti secondo le previsioni oppure se non sono stati acquistati i biglietti dell'aereo che ci serviranno per domani.
Nel mezzo di questa febbrile attività, noi sediamo e firmiamo montagne di autografi, finchè non viene il momento di andare in scena a cantare e suonare, proprio come abbiamo sempre fatto.   Se mai cominciassimo a sentirci sopraffatti dai favolosi avvenimenti che abbiamo vissuto, diventeremmo subito degli antipatici e superbi musoni.   Ma fortunatamente ci sono altri tre Beatles pronti a sedersi su chiunque di noi desse segno di "sgonfiarsi", perciò e difficile che questo accada. [...]

John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr
(introduzione al fascicolo)






pubblicità - CIAO AMICI (biblioteca: Ecco i Beatles)


humour - da CIAO AMICI (Ponytail)

agosto 1964

inchiesta: Genitori Brava Gente




[...] a Pescara Maria Cristina ci ha raccontato un suo problema tutto personale: è fidanzata con un ragazzo all'antica; i genitori, d'accordo con lui e contro di lei, le proibiscono ogni forma di divertimento, anche la più innocente come il prender parte alle gite scolastiche.   A Firenze un altro ragazzo di sedici anni ci ha parlato della sua timidezza, imputandola all'educazione estremamente severa ricevuta in famiglia.   A Bologna Franco era soddisfattissimo delle cinquecento lire che il padre gli dà settimanalmente.
Tirando le somme, in linea di massima, il risultato della nostra inchiesta è il seguente: i genitori sono troppo severi, vivono di pregiudizi e non riescono ad accettare le idee nuove dei figli.   Nel settanta per cento dei casi, di questi difetti sono imputati soprattutto i padri.   Le madri, invece - tranne poche eccezioni - sono più aperte ai problemi dei figli, più pronte a capire e ad aiutare.
Per quanto riguarda la libertà di uscire dopocena, quasi nessuna delle ragazze interrogate era completamente libera di farlo.   Le più fortunate riescono a strappare permessi in tal senso solo a condizioni particolari e in particolari occasioni, come per le feste dell'ultimo dell'anno o quella dell'ultimo di Carnevale.
Questionario:
  1. Come sono e come invece vorreste che fossero i vostri rapporti con i genitori?
  2. Che cosa rimproverate loro?
  3. Quali sono i consigli che vi danno più frequentemente?
  4. Come si comportano nei confronti della vostra vita sentimentale?
  5. Quando litigate, perché lo fate?
  6. Come educhereste, se ne aveste, i vostri figli?
  7. Dovendoli definire come una o due parole, cosa direste dei vostri genitori?

domenica 21 luglio 2013

inchiesta: La Musica Leggera (basta con il surf!)





La battaglia del disco quest'anno è stata più che mai accanita, dato il lancio sul mercato di un numero eccezionale di nuovi cantanti che si sono schierati accanto o contro i "grandi" con un numero considerevole di canzoni più o meno pregevoli.   Naturalmente, sono gli amici il pubblico ideale cui tutti si sono rivolti. [...] Così è nata questa nostra inchiesta: il tribunale degli amici di Roma ha giudicato, lodato o condannato, con o senza amnistia, il mondo della canzone e i suoi idoli vecchi e nuovi.   Il tutto limitatamente alla produzione di questa ultima estate.
[...]


("Ciao Amici" - novembre  1964)


inchiesta: I Giovani e la Politica




È proprio vero che i giovani moderni, quanto alla politica sono in una posizione di agnosticismo totale?   E, se è vero, da chi e da che cosa può dipendere un fenomeno di questo genere?
  • - la politica "Dovrebbe educare i cittadini alla democrazia.   E un'educazione alla democrazia dovrebbe partire dalla scuola, cosa che qui da noi non è mai stata fatta.   Comunque è la stessa condotta politica di un governo, di qualsiasi governo che deve portare in sé un andamento democratico.   Se per primo il governo, o per meglio dire, i capi di partito, non seguono un andamento democratico non si può pretendere di educare noi giovani alla democrazia.   Abbiamo sotto gli occhi l'esempio dei nostri uomini politici - rappresentanti della democrazia - che tutto sono fuorché democratici".
  • - "tutti si occupano di politica, noi compresi.   Solo che ognuno fa la politica sua".
  • - "per me la politica è quella che faccio con mio padre quando mi serve un paio di scarpe o qualche altra cosa".
  • - "non mi interessa nel modo più assoluto.   Mi piace ballare, ascoltare canzoni, e basta".
    [...]

inchiesta: Dimmi Come ti Vesti ...





È vero che in fatto di abbigliamento siamo chiassosi come un juke-box al massimo volume?
È vero che per noi l'eleganza equivale a dare continuamente dei pugni negli occhi di chi ci guarda?
Che ogni ragazza sulle spiagge ama mostrarsi in bikini, che siamo spregiudicati e anticonformisti ad ogni costo, che vogliamo farci notare con ogni mezzo, che amiamo i colori aggressivi, le scollature "choccanti", il trucco vistoso?    In buona parte si tratta di luoghi comuni [...]
Meglio dei ragazzi delle altre epoche, noi siamo in grado di essere più sinceri e di spendere, alla nostra maniera, un po' più di denaro.    Non ci facciamo suggestionare da certi ambienti e da certe occasioni, ma non dimentichiamo nemmeno di criticare il bikini, che solo in certi casi ammettiamo.   Badiamo a certi piccoli particolari del nostro modo di vestire ma sappiamo dire la nostra definizione di "buon gusto" e, soprattutto un convintissimo "no" ai "topless".
[...]

sabato 20 luglio 2013

inchiesta: Che ne Pensi delle Ragazze?




Qualcuno ha scritto una volta che la donna è sempre come l'uomo la vuole.   Questo è stato l'argomento della nostra inchiesta.   Abbiamo cercato, cioè di sapere dai ragazzi cosa pensano delle ragazze di oggi: se le trovano diverse da come le vorrebbero, quali sono i difetti di cui le accusano, le debolezze che sono meno disposti a perdonare, qual è la prima cosa che li colpisce del loro aspetto fisico o del loro modo di comportarsi, se le vogliono libere e spregiudicate e fino a che punto, o se invece sognano ancora la donna-angelo del focolare.   A questa specie di inchiesta-processo abbiamo invitato anche le ragazze, le quali, di volta in volta, hanno risposto alle accuse e alle affermazioni dei ragazzi o ne hanno formulate altre, e nuove, nei loro confronti.
Eccovi qui tutto quello che è stato detto, talvolta allargando e approfondendo anche troppo il problema.
[...]

  • Qual è il vostro tipo di ragazza?   A chi assomiglia?   Com'è fisicamente?
  • Cosa pensate della cosiddetta "emancipazione" delle ragazze moderne?
  • Qual è la prima cosa che voi ragazzi notate in una ragazza?
  • Qualcuno accusa le ragazze di oggi di eccessivo "bigottismo", altri di eccessiva spregiudicatezza.   Voi di che parere siete?
  • Quali sono i difetti che i ragazzi rimproverano all'altro sesso, e viceversa?


Anna Maria Mori
("Ciao Amici" - luglio 1964)
     
     

venerdì 19 luglio 2013

inchiesta: La Colpa di Essere Giovani





Enzo Forcella: "i giovani del '64 -al confronto con quelli di dieci o vent'anni fa- sembrano dei "vecchietti saggi"".
(conclude una lunga ed esauriente inchiesta): Sono i giovani delle tre "emme" -il mestiere, la macchina, la moglie.   Non hanno tormentosi ideali, manie anarchiche o rivoluzionarie, né sono afflitti da angosce esistenzialistiche.
Abbiamo preso le conclusioni più pessimistiche di varie inchieste, le abbiamo unite alle accuse che più frequentemente ci vengono rivolte da parte dei genitori e degli educatori, e, come di consueto, abbiamo chiamato gli amici a rispondere e a difendersi. [...]
Ne è venuta fuori una documentazione che, speriamo, potrà interessare non soltanto noi, che in fondo queste cose le sappiamo, ma soprattutto i genitori, ai quali vorremmo offrire un'altra occasione per capire qualcosa di più dei nostri problemi.
Le accuse rivolte:
  1. Voi dite che sono gli adulti a non capirvi.   Loro si difendono accusandovi, a loro volta, di non farvi capire da loro: dicono che vi barricate dietro un muro nel quale non aprite loro il minimo spiraglio.   Cosa potete dire per difendervi?
  2. Dicono che siete anticonformisti a tutti i costi.   Che rifiutate la morale comune e le istituzioni tradizionali.   Che avete sovvertito la scala dei valori - Dio, patria e famiglia - aggiungendone, a capolista, quasi, uno nuovo ed assurdo, la canzone.
  3. Si dice anche che date troppa importanza ai divertimenti, alla vita comoda e al denaro, a scapito, per esempio, del lavoro e dello studio.
  4. Una recente inchiesta vi ha sinteticamente definito "i giovani, delle tre emme" - il mestiere, la macchina e la moglie - accusandovi, implicitamente, di mancanza di entusiasmo e di spirito di avventura.
  5. Si dice anche che non siete romantici
  6. Dicono che state sempre insieme perché siete vuoti dentro e la solitudine, in tali condizioni, non può che farvi paura
  7. E come vi difendete dalle varie definizioni di "giovani bruciati", di "senza domani", di "malamondo" e cosi via?

Anna Maria Mori
("Ciao Amici" - giugno 1964)

giovedì 18 luglio 2013

inchiesta: L'Importanza della "Grana" (Milano: i giovani che lavorano)




Che lavoro fa?
- Rilegatore di libri, in una grossa casa editrice.
Guadagni?
- Cinquanta, sessanta al mese.
Li dai a casa tutti?
- Meno diecimila che mi servono per divertirmi.
Ti piace il lavoro che fai?
- No.
Che cosa vorresti fare?
- Vorrebbe fare il meccanico.   Lavorare tutto il giorno sopra i motori.   Truccare seicento e farle volare a centosessanta sull'autostrada che porta ai Laghi, non incollare, otto ore al giorno, copertine di libri.
[...]
- Fotoincisore. [..]
Quanto guadagni?
- Quaranta al mese. Li do tutti a casa e mia madre me ne passa duemila a domenica.
Vorresti fare un altro lavoro?
- Fa niente tutt'el di
[...]

Gianfranco Calligarich
("Ciao Amici" - febbraio 1964)


 
 

mercoledì 17 luglio 2013

inchiesta: Tu la Domenica che fai ?



A prima vista Roma non sembra una città di giovani.   O per lo meno non sembra che il loro numero sia preponderante.   Forse questa sensazione  è dovuta al fatto che la città grande li disperde, al contrario di ciò che succede in provincia dove tutti si conoscono e sono amici, dove lo spirito di clan è maggiormente sviluppato.   Ma forse è anche una questione di condizione sociale.   Nei quartieri periferici il numero dei gruppi e la loro consistenza aumenta in modo proporzionalmente inverso ai quattrini che hanno in tasca.   Forse la maggior disponibilità di denaro divide, più che unire, i giovani tra loro.   In effetti se dal Quarticciolo, da Portonaccio, dalla Tomba di Nerone, da Trastevere, si risale verso il centro, e poi verso i quartieri residenziali, Parioli e Vigna Clara, si nota la trasformazione del gruppo di amici in élite di privilegiati.   Aumenta la somma dei soldi in tasca, ma diminuisce, ma diminuisce il numero dei soci.
Trascorro tre giorni al telefono cercando di raccogliere sei o sette ragazzi dai sedici ai vent'anni che accettino di rispondere alle mie domande.   Alcuni aderiscono senza tante storie, altri sono diffidenti e mi lasciano in forse.
[...]




domenica 14 luglio 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - Facce, voci, cose)




**[...]  il pubblico sono le ragazze a caccia d'autografi.   Ma gli autografi in genere si scrivono su pezzi di carta e non tutte le ragazzine sono previdenti, molte non ne hanno.
Qualcuno ha pensato per tutti e per se stesso: munitosi di una congrua scorta vende un foglietto per cinque lire, chi ne ha bisogno si affretti.   Per il ragazzino sveglio gli affari vanno presto a gonfie vele, non è per niente che ci troviamo nella capitale dei traffici.
Grazie a lui, in meno di dieci minuti Bobby Vee, che si trova nelle vicinanze, deve firmare almeno duecento foglietti [...]

** Ammirevole la calma degli agenti in divisa e in borghese, una calma che si avvicina alla flemma che la tradizione affibbia agli inglesi e in genere e ai "bobby" in particolare (le guardie di quartiere).   [...] Ma nel cercare qualcosa che è rotolata a terra fra le gambe della gente, qualcuno ha potuto vedere gli stivaletti neri e lucidi di più d'un agente accompagnare, con misura, un madison di Loredana, un hully-gully di Fausto Leali.

** Anche il bibitaro balla mentre versa coca nei bicchieri di carta.   È il meno giovane dei bibitari presenti al Palazzetto, balla il twist e sorride ammiccante. [...]

** Migliaia di palle di carta e di piccoli velivoli, trasformando l'enorme ritrovo in una colossale aula scolastica senza insegnante in cattedra, [...].   Lanciare palle di carta, fischiare, battere le mani, stare ritti non più sulle sedie ma sui braccioli delle sedie, saltare spesso le transenne, i muriccioli per strappare fulmineamente l'autografo anche al cantante più restio e tornare poi ad un posto qualsiasi per poi, magari, rifare lo stesso percorso per inseguire un altro divo [...]



 

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domenica 7 luglio 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - Michele e Ricky Gianco (a pari merito), nuovo cantante più popolare del 1963)



"Aiutami anche tu a ringraziarli:  diglielo che non dimenticherò mai questo "loro" giorno, il giorno dei "miei" amici"
 
 
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"Più una canzone ha successo, è una regola fissa, più vuol dire, ci sta bene addosso, ci ricorda qualcosa, di doloroso o di felice."

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - "Sapore di sale", la canzone più popolare del 1963)

gino paoli
 
 
"Adesso so che siete in molti a volermi bene veramente, a essere amici miei"
 
 

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - Francoise, la cantante più popolare del 1963)

 
 
 "Quando sono stata in mezzo ai miei amici italiani, tutto è scomparso come per incanto e siamo rimasti soltanto loro e io, in piena comunione"

 

domenica 30 giugno 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - Dietro le quinte)



È stato come capitare in mezzo a una guerra, anzi una guerriglia.   Piccoli gruppi di commandos decisi a tutto assalivano e conquistavano i caposaldi avversari che venivano catturati dopo una breve quanto inutile resistenza.   Una guerra dell'amore e dell'entusiasmo, perché chi assaliva erano gli ammiratori e, cari nemici, i cantanti.
Era, dicevamo, una guerra d'amore.   E siccome, appunto in guerra e in amore ogni mezzo è concesso per giungere al fine, abbiamo assistito a episodi trascendentali e commoventi.   Il vostro cronista aveva un incarico preciso.   Doveva aggirarsi negli spogliatoi e descrivere quello che sarebbe accaduto tra le quinte.   Un mondo dove tutto è possibile.
Dove può accadere che una ragazzina con le treccine bionde e lo sguardo di un mite azzurro segua col dito un cavo elettrico che esce dalla cabina degli impianti tecnici.   Là dentro si era rifugiato Remo Germani.   La ragazzina vuole l'autografo e non può entrare.   Così segue col dito il cavo e va a vedere dove mai termina.   Se non sparisse in un lungo cubicolo, che cosa ti farebbe quell'innocua fanciulla?   "Lo staccherei", ci racconta tranquillamente, "così uscirebbe qualcuno per riattaccarlo e io sguscerei dalla porta e mi farei fare l'autografo da Remo".
Sono in molti ad aver letto quello che accade quando si scatena l'entusiasmo collettivo alla Salle Pleyel di Parigi o all'Alhambra di Londra.   Eppure sono ancora in molti a credere che il giornalista calchi la mano, che deformi la realtà. 
Possiamo solennemente affermare che non è vero; caso mai è vero il contrario.
[...]

Fulvio A. Scocchera
("CIAO AMICI" - maggio 1964)


 

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domenica 23 giugno 2013

RICKY GIANCO - AI MIEI AMICI DI "CIAO AMICI"

 
 
 
Side a)
  1. A mani vuote (pieretti-del prete-rickygianco)
  2. Il tramonto (pieretti-rickygianco)
  3. Eva (pieretti-rickygianco)
  4. Yum yum (pallavicini-rickygianco)
  5. Ti cercherò (pieretti-rickygianco)
  6. Cambia tattica (from me to you) (pallavicini-mccartney-lennon)
 
 
Side b)
  1. È la fine (pieretti-rickygianco)
  2. Non cercarmi (all my loving) (pallavicini-mccartney-lennon)
  3. Non ti potrò scordar (pieretti-rickygianco)
  4. Sogni da donna (pieretti-rickygianco)
  5. Dimmi perché (pieretti-rickygianco)
  6. Guardo il mondo (pallavicini-rickygianco)
 
 
 
 
cover (Jaguar - JGR 74002)
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Jaguar - JGR 74002
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