domenica 31 marzo 2013

ENZO JANNACCI - IN TEATRO

dallo spettacolo "22 canzoni" a cura di Dario Fo
 
 
 
 
 
side a)
  1. Ohè sunt chi (jannacci-fo)
  2. Qualcosa da aspettare (amodei)
  3. Sopra i vetri (fo-carpi)
  4. Aveva un taxi nero (fo-carpi)
  5. Un foruncolo (fo-carpi)
  6. La forza dell'amore (jannacci-fo)
 
side b)
  1. Veronica (ciotti-fo-jannacci)
  2. Prete Liprando e il giudizio di Dio (fo-jannacci)
  3. Il primo furto non si scorda mai (fo-jannacci)
  4. Sfiorisci bel fiore (jannacci)
  5. Niente (jannacci)
  6. L'Armando (jannacci-fo)
 
 
 
cover (jolly - LPJ 5043)
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jolly - LPJ 5043
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ENZO JANNACCI - AVEVA UN TAXI NERO

dal programma RAI-TV il "il Macchiettario"



Aveva un taxi nero (fo-carpi)

ENZO JANNACCI - LA MILANO DI ENZO JANNACCI

 


Dalla canzone "El purtava i scarp de tennis" è nata la popolarità di Enzo Jannacci, le cui canzoni, tutte ambientate nella vecchia Milano, non sono comuni ballabili, ma storie e parodie il cui successo è dovuto alla stravagante mimica del cantante: infatti, benché i suoi dischi siano abbastanza venduti, Jannacci non è solo un cantante da sentire, ma soprattutto da vedere.   Molte sono le scritture che gli sono state proposte, ma egli ne ha accettate finora solo poche perchè, studente in medicina, proprio quest'anno dovrà dare la tesi di laura e poi sposarsi con una graziosa e amabile modella. [...]
 
("Grand Hotel" - 4 luglio 1964)
 
 
 
 
 
... m'invitarono al Teatrino Gerolamo, dove davano un programma di canzoni milanesi vecchie e nuove.   Nel palchetto mi misero in prima fila, e così vidi bene la faccia spigolosa di questo ragazzo, isolata dalla chitarra che sembra un collarone da Pierrot.
Cantava appunto una strana serenata, recitando la prima strofa in lingua, ed era la storia dell'innamorato povero e pedone, che cammina avanti e indrè sotto la finestra della sua bella, in tutt'altre faccende affaccendata, e alla pena del cuore si somma quella dei piedi, che gli fanno male.  [...]
Anche il barbone innamorato di Jannacci "portava i scarp del tennis", e l'altro, il poveraccio di tanti anni fa capitato nella balera s'accorge con suo terrore, entrando, che con quegli scarponi non sarà possibile ballare il fox trot, e già presente quel che gli cascherà addosso, per via del bacino domandato a una bella sconosciuta.
Poi con Jannacci siamo diventati amici, e me ne onoro, perchè son convinto che i poeti portano fortuna, e Jannacci ha dentro una vena di poesia schietta, sostenuta dal suo amore per la povera gente.    Quando canta la storia del suo amico che era andato a fare il bagno, non dice "amico" a caso: la conduzione di questo, e di tutti i suoi personaggi, Jannacci la racconta non già dall'altro (in tal caso il suo sarebbe populismo generoso, e basta) ma vivendoci gomito a gomito, come se fosse uno di loro.   E lo è: m'ha raccontato come fu la sua infanzia, proprio delle parti dell'aeroporto Forlanini, dove lavora suo padre, un meridionale.
Mi restava un solo dubbio: che la poesia di Enzo fosse irrimediabilmente legata al suo modo di interpretarla, alla sua maschera attonita e dura, alla sua chitarra aspra.   Il dubbio se ne va via adesso, che esce questo bel disco dove sono raccolte dodici fra le canzoni più belle. [...]
 
Luciano Bianciardi
(dalla cover del disco)
 
 
 
 
 
 
side a)
  1. El portava i scarp del tennis (jannacci)
  2. Quella cosa in Lombardia (fortini-carpi)
  3. Andava a Rogoredo (jannacci)
  4. M'hann ciamaa (jannacci)
  5. Ti te sèno (jannacci)
  6. Prendeva il treno (jannacci)
 
 
side b)
  1. T'ho compraa i calzett de seda (fo-jannacci)
  2. E l'era tardi (jannacci)
  3. La luna è una lampadina (fo-carpi)
  4. Senza de ti (jannacci)
  5. Per un basin (jannacci)
  6. Ma mi (strehler-carpi)
 
 
 
 
cover (jolly - LPJ 5037)
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jolly - LPJ 5037
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mercoledì 20 marzo 2013

EUGENIA FOLIGATTI - SEI IL SOLO/LORO

 



side a)
  • Sei il solo (oh, pretty woman) (pallavicini-orbion-dees)


side b)
  • Loro (little miss lonely) (danpa-scroeder)




cover (RIFI - RFN 16072)
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RIFI - RFN 16072
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Giudizi sulla TV (lettere a Famiglia Cristiana)


(2 febbraio1964)

rivista - GRAND HOTEL (vetrina)

 
 
LA MODA
 
Eccentrico ma all'ultimissima moda questo tailleur da pieno inverno blu nebbia.   Sulla gonna di linea affusolata appoggia la giacca piuttosto lunga che fascia i fianchi, completamente bordata in mongolia al collo, alle maniche, agli orli e intorno agli spacchetti dove sopno inserite le tasche.   L'allacciatura è fatta con alamari di tessuto. (lempereir. Parigi)


 
L'AUTO
Il carrozziere Vignale ha allestito su telaio Maserati questo stupendo spider dalla linea moderna ed aggressiva.   La vettura, dotata di due posti più due, monta il classico motore Maserati "3500  G.T.", di 3485 cmc. di cilindrata, che al regime di 5500 giri eroga 230CV.   La velocità massima è di 220 km. orari.   Il suo prezzo supera i 5 milioni.   La tassa annua di circolazione è di L. 156.150.

NILLA PIZZI - DINDORINDELLA TRASTEVERINA/STORNELLI A LA FIUMARA

 


side a)
  • Dindorindella trasteverina (galba-de matteo-valleroni)


side b)
  • Stornelli a la fiumara (galba-de matteo-granelli)




cover (PIG - PI 7154)
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PIG - PI 7154
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I Barricati di Pisa (10-24 gennaio 1964)

Per due settimane i "rivoltosi" asserragliati a palazzo Sanminiatelli e nelle aule della "Sapienza" hanno sostenuto un vero e proprio assedio per affermare in modo clamoroso la necessità e l'urgenza di una riforma degli Atenei italiani.   Per farli desistere dall'agitazione le autorità accademiche avevano fatto bloccare il telefono, il riscaldamento e per alcuni giorni persino l'acqua.



Il "perché" iniziale della rivolta di Pisa consiste in una questione di libri.   Gli studenti di economia e commercio, che è una facoltà giovane la quale si appoggia alla più antica ed esperta facoltà di lettere, volevano per sé l'uso esclusivo di certi libri, al cui acquisto concorrono, e che invece vengono adoperati in modo privilegiato dai loro colleghi di lettere.   Prendendo pretesto da ciò, i "commercialisti" hanno richiesto che la loro facoltà, che non è ancora "statizzata" e vive di contributi vari, pubblici e privati, sia posta su un piede di parità rispetto alle altre e non debba, come attualmente accade, prendere a prestito dalla facoltà di lettere non solo i libri, ma anche i professori. [...]
Abbiamo assistito a una seduta dell'assemblea universitaria, con grappoli di studenti arrampicati su ogni sporgenza dell'aula magna.   Gli oratori si succedevano e polemizzavano pacatamente, non si udivano invettive all'indirizzo del Senato accademico, non venivano lanciati slogans: il pubblico applaudiva civilmente, con elegante distacco.   Senza quelle facce giovani e quell'accento toscano, sarebbe parso un dibattito alla Camera dei Lords.   Questo spettacolo di moderazione, favorito forse da quel pò di stanchezza che cominciava a scalfire l'iniziale entusiasmo, suscitò la nostra ammirazione.   Disse uno studente: "E che crede? Siamo gente seria".[...]
L'occupazione delle facoltà e gli scioperi negli Atenei, da parte di studenti, assistenti o membri del corpo insegnante, sembrano divenuti l'unico mezzo, in questi ultimi anni per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e degli uomini di governo sui problemi dell'Università. [...]


Nell'Italia odierna, lanciata verso il progresso, l'Università è un cammello che cammina su un'autostrada.   Ogni organo di questo grottesco animale è malato. Sclerotico è il corpo dei professori di ruolo, tra cui non sono pochi quelli che considerano la cattedra unicamente come un titolo che debba facilitare loro lo svolgimento di assai più remunerative attività private.   In questa categoria, estremamente gelosa dei propri privilegi, l'immissione di nuovi docenti avviene in misura assolutamente insufficiente se la si rapporta all'aumento della popolazione studentesca.   Gli iscritti alle Università italiane sono oggi oltre 250 mila e non provengono più esclusivamente da famiglie abbienti: una larga percentuale è costituita di figli di impiegati, artigiani, agricoltori.   Un tempo, per molti giovani economicamente privilegiati, la laurea era soprattutto un titolo di distinzione da iscrivere sulla carta da visita.   Oggi, la maggior parte degli studenti ha bisogno di essa per accedere a una carriera nell'amministrazione pubblica, nelle professioni liberali e nell'industria.   I programmi, invece, hanno un contenuto quasi esclusivamente scientifico, come se di ogni laureato si dovesse fare un professore. [...]



... per le famiglie che con sacrificio mantengono un figlio agli studi, talvolta in Università lontane dalle località in cui esse risiedono, prolungare il sacrificio finanziario per uno, due o tre anni supplementari diventa assai pesante.   Le tasse universitarie si aggirano sulle centomila lire l'anno.   Poi, per gli studenti che non vivono presso le famiglie, vi sono le spese di mantenimento.   Privandosi del cinema, rinunciando a frequentare una sala da ballo, tra camera ammobigliata e vitto uno studente spende, in una grande città, da cinquanta a sessantamila lire al mese.    I posti alla Casa dello Studente non sono sufficienti ad ospitare tutti i "fuori sede", e il vitto delle mense universitarie non è dei più prelibati. [...]
Per gli studenti disagiati, particolarmente meritevoli, è venuta la provvidenza del presalario.   Grande entusiasmo c'è stato tra gli universitari quando questa forma di aiuto è stata istituita, [...]
Poi ci si è accorti che, per avere diritto al presalario, occorreva per lo meno essere angeli con tanto di ali.   Non solo bisogna aver dato, anno per anno, tutti gli esami: si deve anche conseguire una media dei voti che risulta superiore alla media dei voti conseguiti collettivamente da tutti gli esaminati.   Questa è la ragione per cui, a quanto pare, dei due miliardi e ottocento milioni che lo Stato ha stanziato per i presalari del 1963-64, solo ottocento milioni hanno potuto essere distribuiti. [...]

Giacomo Maugeri

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FRANCO TRINCALE - CIURI CIURI/TARANTELLA D'ASPROMONTE

 




side a)
  • Ciuri Ciuri (arr. galdabini)

side b)
  • Tarantella d'Aspromonte (tripodi-latella)




cover (FONOLA - NP 1488)
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FONOLA - NP 1488
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E' scoppiato il "boom" del disco.

 
 
La confusione era indescrivibile.   Automobili, camioncini, motocarri, tricicli a furgone arrivavano da ogni parte sostando sui marciapiedi o addirittura in mezzo alla strada mentre i conducenti, scesi dai loro veicoli, facevano ressa urlando davanti al grande portone di un magazzino.   A un certo momento il traffico in tutta la zona fu completamente paralizzato.   Si rese allora necessario chiedere l'intervento dei vigili urbani perché riattivassero il qualche modo la circolazione e portassero un pò di ordine fra gli scalmanati convincendoli a mettersi in fila per entrare a turno nel grande portone.   Si formò così - all'alba di lunedi 10 febbraio a Milano, in via Salomone 77, davanti al magazzino della "Ricordi" - la prima lunghissima coda per comperare i dischetti di Bobby Solo. [...]
Da lunedi 10 febbraio a sabato scorso, per tutta la settimana, giorno e notte, un nutrito drappello di vigili urbani milanesi fu mobilitato in via Salomone per disciplinare l'afflusso dei grossisti e dei negozianti di musica che arrivavano da tutta Italia con la speranza di accaparrarsi il maggior numero di copie del nuovo disco di Bobby Solo. [...]
Il guaio stava nel fatto che di dischi non ce n'erano abbastanza per accontentare tutti.   Alla vigilia di Sanremo quelli della "Ricordi", prudenti, avevano contenuto entro le 30 mila copie la tiratura iniziale di  Una lacrima sul viso.   Viceversa, all'indomani del Festival, ci si accorse subito di aver sbagliato i calcoli.   In trentasei ore le scorte del disco, già distribuite nei negozi di tutta Italia venivano letteralmente bruciate.   Allora si provvide a una ristampa e furono immesse sul mercato altre 270 mila copie.   Tutto fu venduto, e nel frattempo la vendita continuava a salire vertiginosamente: sabato scorso aveva già toccato la fantastica cifra di 700 mila copie.[...]




Ormai, anche nel nostro Paese, le canzonette sono diventate un grosso affare commerciale, una merce di cui si può calcolare la produzione pianificata così come avviene per i cibi in scatola, le calze, le automobili utilitarie.   Ogni anno si pubblicano in Italia 28 milioni di dischi (di cui 25 di musica leggera) con un giro d'affari che raggiunge i 30 miliardi all'anno.   Ogni italiano, in media, spende annualmente per l'acquisto di dischi 600 lire: una somma che è superiore a quella destinata ai libri (400 lire) e alle partite di calcio (200 lire). [...]
Scorrendo le più recenti statistiche si apprende che dei 25 milioni di dischi di musica leggera venduti annualmente, almeno 15 milioni sono comperati da ragazzi.   Da quegli stessi ragazzi che fanno funzionare i 25 mila juke-boxes purtroppo sparsi in tutta Italia.
 
 
(EPOCA - 23 febbraio 1964)

 

AA.VV. - SI CHIAMAVA BERNARDINA/IL TANGO DELLA BUCCIA

 


side a)
  • Fred Castiglione - Si chiamava Bernardina (david p.)

side b)
  • Jovanka - Il tango della buccia (david p.-piacentino)





cover (FONOLA - NP 1429)
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FONOLA - NP 1429
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martedì 19 marzo 2013

Operazione PIETA'

  
Fu Giovanni XXIII, per intercessione del cardinale Spellman, a concedere il "placet" al trasferimento temporaneo della "Pietà" a New York, perchè possa essere ammirata dai visitatori del padiglione del Vaticano in occasione dell'Esposizione Universale, che sarà inaugurata il 22 aprile prossimo e rimarrà aperta sino all'autunno del 1965.   La decisione del defunto Pontefice, (fu) resa ufficialmente nota il 28 marzo 1962 [...]




Manca poco all'alba del tre aprile 1964.   Nella sua cappella rischiarata appena dalla luce lunare di qualche altissima lampada, sette uomini stanno svegliando la Pietà: deve andare in America. [...]
Occorre proteggere la Pietà in ogni sua parte, ma guai ad opprimerla: essa teme non soltanto lo sfregamento, ma anche la semplice "tendenza allo sfregamento", ache gli "slittamenti frenati".   Teme persino il contatto delle nude mani.   Come portare la Pietà in America senza toccarla? [...]
La Pietà è stata assicurata per cinque milioni di dollari (tre miliardi di lire), spettacolosa operazione, compiuta dalla Fireman's Fund Insurance Company di San Francisco dopo un lungo gioco di offerte, controfferte, suddivisioni del rischio, contrassicurazioni.   In un primo tempo si era parlato di una cifra doppia, dieci milioni di dollari: era parsa eccessiva, perchè nessuna compagnia assicuratrice assumerebbe da sola un rischio simile.   E infatti si dice che dietro la Fireman's garantiscano i Lloyds londinesi.[...]
La Pietà parte dell'Italia alle ore 16 del cinque aprile.   A metà del mese sarà sistemata nel Vatican Pavilion.   Per tirarla fuori dalla sua complessa custodia occorreranno tre giorni: chiamano ciò "acclimatamento".   Poi la Pietà sarà messa in una bacheca di cristallo a prova di pallottola.   Davanti a lei celebreranno messe su messe, notte e giorno, e sfileranno milioni di americani su passerelle mobili, accaldati e stanchi per l'interminabile coda.   La celebre visione, per loro, durerà pochi secondi: il tempo di dire "Beautiful,  oh, splendid, indeed!"   Nell'aria si mischieranno le note di inni, marcette e canzoni, la baraonda di tutte le fiere.   La Pietà vedrà tutto questo.   E alla sera, nel padiglione, nessuno spegnerà le luci, mai. 

 

FRANCO TRINCALE - ROMAGNA MIA/BANANERO DE PAVIA

 


side a)
  • Romagna mia (casadei)

side b)
  • Bananero de Pavia (oddoini-difino)





cover (FONOLA - NP 1428)
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FONOLA - NP 1428
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I Quattro ragazzi più imitati del mondo (Grand Hotel - 11 gennaio 1964)

 
Quattro scapigliati giovani che si fanno chiamare "Beatles", vale a dire scarafaggi, stanno mandando in delirio tutta l'Inghilterra.   Non solo i giovanissimi, ma anche irreprensibili persone di mezz'età, padri di famiglia, mamme e nonne fanno intere giornate di coda per accedere ai teatri dove i "Beatles" cantano in coro ritmi indiavolati accompagnandosi con tre chitarre e una batteria.   Molta gente sviene durante i loro concerti e c'è persino chi ha perduto l'impiego per poterli andare a sentire.   Tra gli ammiratori dei "Beatles" ci sono anche i reali d'Inghilterra.   Sull'onda del successo ottenuto dai quattro ragazzi, è nata in Gran Bretagna una moda ispirata a loro.


 

 

 


FRANCO TRINCALE - STORNELLI CAPRICCIOSI ( all'italiana)

 




side a)
  • Stornelli capricciosi (all'italiana) pt. 1 (trincale)

side b)
  • Stornelli capricciosi (all'italiana) pt. 2 (trincale)




cover (FONOLA - NP 1427)
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FONOLA - NP 1427
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STORIE DEL SUD - Lavoravo per 350 lire all'anno


dopo anni di fame, gli assegnano un podere della riforma agraria, ma subito il fisco gli fa pagare le tasse, gli arretrati si accumulano, i figli se ne vanno.   Ora, nella casa senza luce elettrica, il "proprietario" aspetta che vengano a sequestrargli il mulo.
"Io facevo il trainiere, cioè sapevo portare il carro, sapevo come si deve fare coi cavalli e coi muli: insomma ero uno specializzato, e per questo il mio padrone mi dava 350 lire ogni anno.   Questo accadeva subito  dopo la guerra nel mio paese, [...] la moneta aveva perduto il valore e dovevano darcene di più: prima ci pagavano molto di meno.   Con 350 lire, in quel tempo, si comperava un pacchetto di sigarette americane alla borsa nera"
[...] Un "trainiere", riprende, "sta sempre meglio degli altri contadini.   Difatti io guadagnavo 350 lire, e gli altri soltanto 200.   Ci pagavano alla vigilia di Natale, [...].   Era meglio non pensare che avevamo lavorato tutto un anno per poi trovarci in mano quella miseria.
"il capoccia invece diceva che era anche troppo, perché il padrone ci dava anche da mangiare.   "Di che ti lamenti?", mi diceva. "Ogni mese che passa ti prendi venti chili di pane, un chilo di sale un litro d'olio: e quando è tempo di mietere e di trebbiare ti prendi anche 25 litri di vino". [...]
"[...] i contadini di una volta lavoravano molto di più e parlavano molto di meno, non erano come noi mai contenti di niente.   "Tu vedi 350 lire", mi diceva, "e pensi che sono poche perché vorresti comperarti i vestiti come i signori, e le scarpe di vernice, e magari un bel cappello e anche andare all'osteria col sigaro in bocca.   Ma lo sai che adesso c'è la democrazia e il padrone che ti dà 350 lire deve pagarne ancora migliaia e migliaia per te, alla democrazia?"
"E io gli chiedevo perchè il padrone doveva dare i soldi alla democrazia, e perché non li dava a me che mi servivano, anche una parte, e l'altra parte poteva darla alla democrazia, tanto lui doveva pagare lo stesso per me.   "Non si può", rispondeva il capoccia, "non si può perchè perchè quelli sono i contributi.   Lo ha detto il Presidente, e il Presidente è come il Re".   Io non sapevo bene che cosa fosse la democrazia, però mi avevano spiegato che cosa sono i contributi; sarebbe che il padrone paga e se poi il contadino si ammala, viene il dottore e non costa niente. [...]   E poi, quando il contadino ha lavorato tutta la vita e ha fatto sempre il suo dovere, non deve lavorare più e gli danno i soldi lo stesso, tutti i mesi all'ufficio postale.
[...]

lunedì 18 marzo 2013

MARGOT e SILVERIO PISU - LA MORTE DI ANITA GARIBALDI/STO IL GIORNO SULLA PORTA

 
 
Con "Stefano Pelloni detto il Passatore" di Massimo Dursi, il Teatro Stabile di Bologna ha affrontato nella stagione teatrale 1963-64 un problema storico organico alle tradizioni e ai sentimenti del pubblico dell'Emilia Romagna, e al tempo stesso ha voluto riaffermare la necessità, per un organismo teatrale stabile, di stimolare e proporre con rigore e con il massimo impegno opere della nostra letteratura drammatica contemporanea.
Dursi, interpretando la vicenda del popolarissimo fuorilegge romagnolo, si è proposto di sondare criticamente le condizioni del mondo popolare all'insorgere della spinta risorgimentale e di valutarne, insieme alle manifestazioni degenerative di anarchismo, la sofferta carica di implicazioni umane.
E con lui il regista dello spettacolo Virginio Puecher ha voluto sottolineare la novità anche stilistica, al di fuori del melodramma e del naturalismo, di "una terza via capace di convogliare sul palcoscenico episodi e personaggi della storia italiana di questi ultimi cento anni".
[...]
 
Maurizio Scaparro
direttore artistico del Teatro Stabile di Bologna
(dalla cover del disco)
 

 
 
side a)
  • La morte di Anita Garibaldi (dursi-liberovici)
 
side b)
  • Sto il giorno sulla porta (dursi-liberovici)
 



cover (dng - GNA 79010)
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dng - GNA 79010
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BEATNIK (pron.: "Biitnik")

 

Parola dello "slang" americano, derivante da "beat", aggettivo che significa "stanco", "esausto".   Il suffisso "nik", aggiunto a "beat", è russo e corrisponde al suffisso inglese "er", che forma il comparativo, per cui il significato di "beatnik", sarebbe "più stanco", "più esausto".   Spesso "beatnik" è abbreviato in "beat".   Ma cos'è un "beat" o un "beatnik"?   È un giovane americano che disprezza le abitudini convenzionali, il vestire e il parlare  convenzionali.   Ha interesse per la musica jazz e per altre forme d'arte.   I "beatniks" sorsero 5 o 6 anni fa negli Stati Uniti dopo che in Inghilterra erano già di moda i giovani "arrabbiati".   Oggi sono in ribasso: è sorta infatti una controffensiva, soprattutto a Chelsea, il quartiere londinese dove vivono i non conformisti.   I giovani sporchi, spettinati e con la barba lunga sono considerati dei "poveri provinciali".
 
(Grand Hotel - 18 gennaio 1964)

humour - da GRAND HOTEL


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MARGOT e SILVERIO PISU - CANTI PER NOI

 
 

Il teatro stabile di bologna ha, fin dalla prima stagione, legato la sua attività principale, quella cioè della normale programmazione del repertorio teatrale, a una serie di manifestazioni collaterali volte in particolare alla acquisizione di un pubblico nuovo/
                                                                                     conferenze, dibattiti, convegni e una serie di "inviti al pubblico" caratterizzati subito da un eccezionale successo/
                                                                                                             con questi "inviti", curati dal regista gianroberto cavalli, il teatro stabile di bologna si è presentato nei vari circoli culturali e aziendali dell'emilia romagna, nelle più importanti città come nei più piccoli paesi, instaurando così un rapporto nuovo, diretto, con il pubblico potenziale di lavoratori e di studenti/
                                                                                                                               propaganda capillare costituita da una breve conversazione sulla attività del teatro stabile, da un recital di poesie o di canzoni e da un dibattito chiarificatore proposto al pubblico ogni sera da un dirigente dell'ente/[...]
 
maurizio scaparro
direttore artistico del teatro stabile di bologna
(dalla cover del disco)
 
 
 
side a)
 
  1. Silverio Pisu - Canzone dei fiori e del silenzio (jona-liberovici)
  2. Margot - Polesine (fossati-liberovici)
  3. Silverio Pisu - Il venditore di ventagli (carrieri-pisu)
 
 
side b)
  1. Margot - Le deserteur (vian)
  2. Silverio Pisu - Il convento delle Nazzarene (palazzeschi-pisu)
  3. Margot - Valzer della credulità (jona-liberovici)
 
 
cover (dng - GEP - 80009)
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GEP dng - GEP 80009
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domenica 17 marzo 2013

IL NUOVO CANZONIERE ITALIANO presenta

 
L'ALTRA ITALIA
prima rassegna italiana della canzone popolare e di protesta vecchia e nuova
 
 

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THE MOJOS - EVERYTHING'S AL'RIGHT/GIVE YOUR LOVIN' TO ME

 
 
Un gruppo dal pedigree nel Merseybeat con una solida reputazione in "Hamburg Star Club" a cui si aggiunge un chitarrista che aveva fatto parte del celebre Faron's Flamingos.
Un secondo disco di successo, "Everything's al'right", a dispetto del suo titolo poco originale.
Una grande voce solista, un pò di 'rocking piano' e alcuni cambi di accordi inaspettati lo portano al no. 9 delle classifiche.
 
Chris May & Tim Phillips
("British Beat"- sociopack publication, 1974)




side a)
  • Everything's al'right (crouch-konrad-stavely-james-karlson)

side b)
  • Give your lovin' to me (karlson-stavely-james)


cover (DECCA - F.11853)uk
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DECCA - F.11853
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