domenica 29 gennaio 2012

PAUL ANKA - PARLIAMO ANCORA/HU, HU



lato a)
  • Parliamo ancora (migliacci-sherman-weiss-anka)

lato b)
  • Hu, hu (migliacci-anka)





cover (RCA VICTOR - 45N 1414)
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RCA VICTOR - 45N 1414
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GIANNI MORANDI - RITRATTO DI GIANNI




In genere, la popolarità di un cantante è sempre strettamente legata ad una canzone particolare.   Certo, nessuno nega che vi concorrano molti altri, e ugualmente importanti, elementi: la personalità dell'artista stesso, il "lancio" nel momento più favorevole, una fortunata trasmissione televisiva, un atteggiamento caratteristico che fa, di colpo, del cantante un "personaggio", o semplicemente il caso.   Tuttavia una canzone, "quella" canzone, ha più d'ogni altro elemento il potere di polarizzare l'attenzione del pubblico sull'interprete.   Ed è, anzi, talmente forte questo potere che il cantante finisce con l'esserne vittima: il pubblico, cioè, lo identificherà sempre con quella tale canzone.   È capitato a tutti, non si finirebbe più di elencare esempi.
Non desta alcuna meraviglia quindi il fatto che capiti anche ai giovanissimi della musica leggera.   I quali, poi, proprio come i cantanti della vecchia guardia, fanno di tutto per liberarsi di questo "clichè".   Aspirazione legittima, del resto: un cantante che creda nelle sue possibilità, non può non desiderare che il pubblico lo giudichi e lo apprezzi anche in interpretazioni diverse dal classico "cavallo di battaglia".
Siamo appunto al caso di Gianni Morandi.   Il ragazzo di Bologna si impose tre anni fa all'attenzione del mondo della musica leggera con un twist scatenato: "Andavo a cento all'ora"; poi la sua personalità esplose in una trasmissione televisiva condotta da Marcello Marchesi, "Il signore di mezza età".  In una delle puntate dello "show", Morandino lanciò "Fatti mandare dalla mamma (a prendere il latte)".   Ebbene, da allora Morandino è considerato "quello di Fatti mandare dalla mamma".
Recentemente però il "campioncino della canzone" (che ha compiuto nel 1964, diciannove anni), ha rivelato un altro aspetto della sua personalità, lanciando una canzone di linea decisamente melodica: "Ho chiuso le finestre".   Pur essendo convinto di come sia estremamente rischioso per un cantante, sottrarsi d'improvviso al clichè impostogli dal successo, Morandino ha voluto tentare, proprio per dimostrare ch'egli è in grado di interpretare ogni genere di canzone.   E bisogna riconoscere che ha fatto bene ad aver fiducia in se stesso perchè il pubblico ha accolto con favore il suo primo tentativo.
[...]

A. L.
(dalla 'cover' del disco)



Lato a)
  1. In ginocchio da te (migliacci-zambrini)
  2. La mia mamma (rossi-morricone)
  3. Sono tanto solo (migliacci-morris)
  4. Amico Piero (migliacci-de mutiis)
  5. Il ragazzo del muro della morte (meccia)
  6. Ti ricordo col bikini (migliacci-polito)

Lato b)
  1. Se puoi uscire una domenica sola con me (guardabassi-zambrini)
  2. Chissà cosa farà (meccia-migliacci-meccia)
  3. La mia ragazza (migliacci-meccia)
  4. Ti offro da bere (meccia)
  5. Parli sempre tu (maneschi-guarini)
  6. Quando sarai lontana (migliacci-morricone)


cover (RCA ITALIANA - PML 10372)
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RCA ITALIANA - PML 10372
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Tossicomania e Jazz




Il jazz rimane tuttora, per molte persone, una musica sulla quale gravano un'infinità di pregiudizi e di idee poco chiare: in realtà il criterio, che può apparire persino ovvio, di emettere un giudizio su una qualsiasi manifestazione artistica soltanto dopo averla studiata a fondo e conosciuta nei suoi più intimi particolari, non è certamente applicato come si dovrebbe, e meno che mai nel caso del jazz.   Le ragioni di tale ingiustizia sono molteplici e quanto mai varie; inoltre, alle considerazioni d'ordine strettamente musicale, che sole dovrebbero guidare il nostro giudizio, si aggiungono i fattori più disparati, d'ordine sociale, razziale, educativo e persino morale.   Ancora, quando anche uno di codesti pregiudizi si riveli, in tutto o in parte, giustificato, il più delle volte si evita di indagarne l'influenza sulla musica: in altre parole, sia il pubblico meno preparato  che la critica non specializzata evitano sistematicamente di scindere, nell'opera di un musicista di jazz, il contenuto umano da quello musicale, con risultati ovviamente disastrosi ai fini della retta comprensione di uno dei fenomeni più importanti e sintomatici del nostro tempo. [...]
Un equivoco tra i più diffusi è quello che tende ad identificare nei musicisti di jazz altrettanti tossicomani, attuali o potenziali.
Tale pregiudizio è ancor più deplorevole in quanto viene dato come un fatto accertato (staremmo per dire scontato!), e le sue ripercussioni sulla musica vengono del tutto trascurate. [...]
"Senza dubbio molti sono stati i jazzmen che hanno infranto regole, disonorato sé stessi e gli altri, creato attorno a sé un'atmosfera di disordine nella migliore delle ipotesi e di dissipazione nella peggiore.   Ma voler concludere, da questi casi isolati, che tutti i jazzmen sono il diavolo incarnato, significa travisare i fatti e venir meno a quel fondamentale senso di carità senza il quale gli esseri umani non possono convivere, neppure nei night club".
Ebbene, anche noi a questo punto ci chiediamo se ed in che misura la tossicomania sia una componente fondamentale del jazz, come lo swing ed il blues di dodici misure.   Tuttavia ci porremo da un punto di vista diverso, anche se completamentare di quello di tutti gli esegeti del jazz. [...]



l'articolo è l'ampliamento di una comunicazione presentata da Roberto Laneri in collaborazione del Dott. Giuseppe Donadio, psichiatra e psicanalista, a un congresso tenutosi a Roma alla fine di novembre 1963 in occasione del cinquantenario dell'Ospedale psichiatrico S. Maria della Pietà e dedicato alla "psichiatria ed i problemi dello spirito nel clima socio-culturalke moderno"
 
 

giovedì 26 gennaio 2012

UMBERTO BINDI - QUELLO CHE C'ERA UN GIORNO/IL GIORNO DELLA VERITA'




lato a)
  • Quello che c'era un giorno (rossi-bindi)

lato b)
  • Il giorno della verità (paoli-bindi)





cover (RCA ITALIANA - PM-3292)
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RCA ITALIANA - PM-3292
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mercoledì 25 gennaio 2012

RADIOCORRIERE TV (marzo)


Da questa settimana va in onda una nuova serie intitolata Gli antichi imperi del sole; dedicata cioè alle misteriose e splendide civiltà fiorite in Messico e nell'America Centro-meridionale prima della conquista spagnola.



Paolo VI ha ricevuto in udienza particolare, nella Sala Clementina in Vaticano, dirigenti, giornalisti e tecnici della RAI, a ricordo del servizio svolto dala Radiotelevisione italiana in Terra Santa per il Pellegrinaggio del Pontefice.   In tale occasione, Paolo VI ha donato alla RAI un suo ritratto con autografo.


Gloria Davy, la cantante statunitense che ha raggiunto in Italia una notevole popolarità , è fra gli interpreti principali del melodramma Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Kurt Weill e Bertold Brecht, messo in scena alla "Piccola Scala" di Milano


La copertina di questa settimana è dedicata alla Pasqua.   Vi è riprodotta la parte centrale di un polittico del pittore trecentesco Cecco di Pietro che raffigura la Deposizione dalla Croce; ai lati del Cristo e della Vergine sono Santa Caterina d'Alessandria e Santa Maria Maddalena.   Il dipinto è conservato nel Museo Nazionale di San Matteo a Pisa.

lunedì 23 gennaio 2012

ICO CERUTTI - L'UOMO DEL BANJO/COME MAI




lato a)
  • L'uomo del banjo (goldstein-beretta-del prete)

lato b)
  • Come mai (jannacci)



cover (FANTASY - FS 1006)
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FANTASY - FS 1006
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locandina - BACIAMI, STUPIDO (usa)



con: Dean Martin, Kim Novak, Ray Walston, Felicia Farr, Cliff Osmond, Barbara Pepper
Regia: Billy Wilder

genere: commedia
soggetto: dalla commedia "L'ora della fantasia" di Anna Bonacci
sceneggiatura: Billy Wilder, Ial Diamond
fotografia: Joseph La Shelle
musiche: André Previn
montaggio: Daniel Mandell
produzione: Phalaux
distribuzione: Dear-UA
valutazione del CCC: Escluso (gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico)

mercoledì 18 gennaio 2012

AA.VV. - 6° ZECCHINO D'ORO



Lato a)
  1. Renata Bignardi - Il presepe di stagnola (tuminelli)
  2. G. Marco Gualandi - Da grande voglio fare (calabrese.d'anzi)
  3. Mary-Rose Darmanin - La piuma rossa (tuminelli-rossi)
  4. Tommaso Ricci e coro - Me l'ha detto un uccellino (figliuolo-mojoli)
  5. Carlo Achilli - La mia nave fantastica (zanin-casadei)
  6. Ivana Benedetti e Antonella Fazio e coro - La favola della gatta "miagola della circuita" (fiorentini-pagano)

Lato b)
  1. Tiziano Davi - Il tiro all'orso (tuminelli)
  2. Lauretta Artom - Il torrone (porta-baldoni)
  3. Walter Guidi - Se avessi (quiete-famauri)
  4. Viviana Stucchi - Il pulcino ballerino (maresca-pagano)
  5. Bruno e Paolo Chicca (i gemelli) e coro - I numeri (mazzurini-mateicich)
  6. Daniele Airoldi, Marco Lo Giusto, Oreste Patacchini e coro - Concerto in cucina (zanin-luppi)

coro


cover (RIFI - LP 14003)
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RIFI - LP 14003
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LO ZECCHINO D'ORO - Festa della Canzone per Bambini (la TV dei ragazzi)


Le date dello Zecchino d'Oro 1964 erano state fissate per i giorni 28-29 febbraio e 1 marzo.
A causa degli sciopero del personale Rai si dovette anticipare l'orario degli spettacoli, che furono registrati tutti e tre, qualche ora prima di andare in onda.   È l'unica edizione dello Zecchino d'Oro registrata, e il fatto, appunto perchè eccezionale, non tolse nulla alla freschezza e al mordente della manifestazione, che ha una sua caratteristica proprio perchè viene data in "presa diretta". [...]
Lo Zecchino d'Oro fu vinto dalla canzone "Il pulcino ballerino" di maresca-pagano cantata dalla piccola Viviana Stucchi di Bernareggio (Milano).   La bimba, sei anni, prima elementare, semplice e simpaticissima, pareva proprio un pulcino appena uscito dal guscio, con i capelli dritti di colore biondo-sporco.   Era molto importante trovare per la canzone un personaggio adatto e quando si presentò Viviana i membri della commissione dissero: "Questa è il pulcino ballerino, speriamo che canti bene...".   Risultò intonata e sicura e la canzone le fu assegnata subito con grande gioia di sua madre e di sua zia che l'avevano accompagnata a Bologna.

("Lo Zecchino d'Oro, festa della canzone per bambini" di Fernando Rossi (Federico Motta Editore, 1968)


28 febbraio - 1ª giornata


29 febbraio - 2ª giornata

(1963) Sesta edizione dello Zecchino d'oro


Tre giorni d'assalto canoro, mille bambini ascoltati, chili di caramelle distribuiti, lacrime asciugate, madri calmate e consolate: la giuria esausta tirò le somme: finalmente la scelta dei partecipanti allo Zecchino d'oro era fatta. [...]
La Festa dello Zecchino d'oro si tiene ogni anno a marzo. E appena è finita cominciano già ad arrivare le iscrizioni per l'anno dopo. Suppliche, raccomandazioni, preghiere. "Mi raccomando, prenda il mio Pierino, è meglio di Celentano". "Vedesse la mia Mariuccia come sa imitare la Rita Pavone!". "Mi perdoni se torno a parlare di Adele, ma per la piccina, che ora ha sei anni, mio marito ed io sogniamo un destino di cantante".
Le lettere arrivano a carrettate, alternate alle telefonate, ai tentativi di approccio fatti di persona, o avvicinando i parenti degli organizzatori, magari sul portone di casa.
"E gli argomenti portati sono sempre controproducenti", mi dice Cino Tortorella. "Celentano, Rita Pavone; non ne vogliamo sapere. Noi cerchiamo dei bambini spontanei e simpatici sì, ma che si comportino da bambini, cantando canzoni da bambini, e non scimmiottando l'esteriorità più deteriore dello spettacolo per adulti. Non abbiamo fatto nessuna pubblicità a queste selezioni, eppure si sono presentati più di mille bambini, giunti anche da lontano. E nonostante una nostra lettera inviata a tutti coloro che chiedevano di essere iscritti, e nella quale spiegavamo ancora una volta come allo Zecchino d'oro si partecipi non per far soldi o per avere successo, i più non se ne diedero per inteso".
Ecco dunque un migliaio di bambini alla prova del microfono. [...] Cinque su dieci che fanno gli urlatori, con mossette copiate ai divi del rock, del twist, della bossa nova. Una percentuale altissima di specializzati in imitazioni di Rita Pavone e di Celentano. Sono stati i più sfortunati. Allo Zecchino d'oro certe mossette accattivanti, tutto l'orpello dello spettacolo viene bandito. Si cercano bambini veri, e non fantocci buffoneschi impegnati in una insulsa parodia del mondo dei grandi o di adolescenti già entrati a far parte dei miti nazionali.
Ci sono i bambini inguaribilmente stonati e quelli paurosamente timidi. Ci sono quelli stanchi per il viaggio e quelli che di cantare non ne vogliono sapere, e se ne vanno soddisfatti dopo aver resistito a tutte le lusinghe di caramelle e cioccolatini. Davanti al microfono non hanno aperto bocca. [...]
L'età dei candidati va dai tre anni ai dodici anni. A scelta fatta, si vede che la bambina maggiore ha dieci anni, si sono dovuti abbassare i limiti di età, un pò perchè Sanremo sta diventando per conto suo un festival di minorenni, un pò perchè i ragazzi, grazie allo sport, alle vitamine, alle migliori condizioni di vita, crescono più in fretta. Tanto che a Bologna si sono visti ragazzi che parevano pronti per il servizio militare e ragazze che avevan tutta l'aria di essere da marito, e che invece giravano con l'atto di nascita in tasca che dimostravano come non avessero più di undici, dodici anni. Si è dovuto scartarli lo stesso, perchè anche se l'età anagrafica entrava nei limiti del concorso, l'aspetto esteriore non aveva più niente di infantile, e sarebbe stato difficile convincere poi i telespettatori che di bambini si trattava.
Gonnelline a pieghe, riccioloni, treccioline, fiocchi: le bambine sono in schiacciante maggioranza. Ce n'è almeno quattro per ogni maschietto. "Quando finalmente ci capitava di sentire un maschietto, era una cosa così rara ed eccezionale, che ci sembrava subito più bravo", dice Tortorella.
[...]

Erika Lore Kaufmann



martedì 17 gennaio 2012

MARIO ABBATE - SOUVENIR DE NAPLES




Lato a)
  1. N'accordo in fa... (pisano-valente)
  2. Napulitanata (di giacomo-costa)
  3. 'a sirena (di giacomo-valente)
  4. 'o marenaro (pisano-bongiovanni)
  5. Catena (santoro-rossetti)
  6. Surdate (bovio-nardella)


Lato b)
  1. 'o vascio (mario-cardarola)
  2. Adduormete cu mme (murolo-tagliaferri)
  3. Signore avvocato (gigliati-barile)
  4. I' te vurria vasà (russo-di capua)
  5. Te lasso (fiore-lama)
  6. 'na sera 'e maggio (pisano-cioffi)



cover (Vis Radio - ViMT 08403)
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Vis Radio - ViMT 08403
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"Tipi caratteristici della presente generazione"



“Una delle impressioni più amare che ci viene dall’osservazione del quadro della vita contemporanea è quella delle immagini di tanti volti tristi, emaciati, stanchi, beffardi, di giovani presentati come tipi caratteristici della presente generazione; non dico soltanto delle facce infelici dei teddy boys o dei Mods e Rockers, che rivelano drammi profondi, pietosi e precoci di dolore, di sfiducia, di vizio, di cattiveria e di delinquenza; ma anche di tante altre facce giovanili caratterizzate da stravaganze esistenzialiste, irrequiete e gaudenti, avide di godere la vita come un’esperienza senza senso, uno spettacolo falso ed effimero, un tentativo di voluta follia; e non un dono sublime ed unico, un dovere nobile e grave, un amore puro e sacro. Purtroppo questi tipi fanno parlare di sé, nella letteratura, nel cinema, e nei ritrovi della esibizione e della dissipazione mondana; essi diventano abusivamente rappresentativi, diventano campioni e maestri, e trovano in tanta gioventù superficiale facili imitatori e seguaci, con la complicità di chi li circonda di curiosità e di pubblicità.”

Da un discorso rivolto da Sua Santità Paolo VI il 16 agosto 1964 ai giovani partecipanti al 3° Campo dei “Rovers” dell’ASCI (Associazione Scouts Cattolici Italiani)

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Gioventù scatenata: perchè



Le nazioni che hanno raggiunto il più alto tenore di vita raccolgono oggi una tragica messe di giovani violenti, irrequieti, antisociali


Nel dicembre 1963 una folla di giovani svedesi semi ubriachi, alcuni appena tredicenni, arrivarono in una chiesa preso Stoccolma alle quattro del mattino per la funzione di Natale. Quando seppero che la Messa sarebbe stata celebrata più tardi, i giovani si misero a lanciare petardi, a violare tombe e a infrangere le vetrate della chiesa.
In Francia, quattro ragazze quindicenni tirarono a sorte dei bigliettini, su ognuno dei quali era scritta una di queste frasi: “Mi ucciderò.” “Ruberò.” “Farò la brava ragazza.” “Mi prenderò un amante.” La domenica dopo, Isabelle si tagliò le vene dei polsi, Marie rubò una giacchetta, Janine si comportò da brava ragazza, Annie fece l’autostop e si dette a sei automobilisti.
In Brasile, un ragazzo di diciassette anni giocò a una versione motorizzata della “roulette russa”, cioè attraversò col semaforo rosso e a tutta velocità alcuni incroci di Rio de Janeiro “per vedere quel che sarebbe accaduto”. Morì insieme con l’amichetta quindicenne e con l’innocente guidatore dell’auto che investì.
In tutto il mondo, un numero crescente di giovani è preso da un’allarmante febbre di teppismo di sfrenatezza e d’anarchia morale. Anche se la grande maggioranza dei giovani rispetta la legge e cerca di farsi strada, in quasi tutti i Paesi c’è una minoranza che commette vandalismi insensati, atti brutali, dissolutezze, che ruba automobili per il gusto di una scorrazzata: ed è una minoranza in aumento. Da questo quadro emerge un dato di fatto comune a tutto il mondo: spesso i giovani più scatenati si trovano nei Paesi più ricchi. E molti provengono da rispettabili famiglie della classe media nelle quali la violenza e l’amoralità sono inconcepibili.
[…] La scorsa Pasqua, in Inghilterra, 800 ragazzacci con 400 amichette, si recarono in motoscooter e in motocicletta nella stazione balneare di Clacton, inscenandovi una baraonda di tre giorni che scandalizzò il Paese. In una gita oltre la Manica, a Ostenda, centinaia di “Mods” (moderni) e di “Rockers” (ballerini di rock and roll) si scatenarono, aggredendo i camerieri, mettendo a soqquadro i bar e contendendosi le ragazze. A Pentecoste giovani teppisti hanno seminato il terrore a Brighton e a Margate; famiglie intere di bagnanti dovettero fuggire dalle spiagge, mentre Mods urlanti battagliavano con i Rockers a colpi di sedie a sdraio, di mazze da cricket e di catene di biciclette. […]
Gli adolescenti francesi non hanno mai avuto tanto denaro come adesso: i giovani dai 15 ai 20 anni spendono per i loro piaceri 50 milioni di franchi l’anno (oltre sei miliardi di lire). Eppure commettono più reati che in ogni altra epoca, dagli anni caotici della guerra in poi. Le bande di giovani terroristi noti come blousons noirs non indossano più il loro caratteristico giaccone di pelle nera (che li rende troppo riconoscibili dalla polizia) ma il nome e lo spirito di violenza sono rimasti. Non molto tempo fa, seimila blousons noirs si sono dati convegno al Palazzo dello Sport a Parigi, con il pretesto di ascoltare il loro idolo canoro del momento, ma prima che cominciassero lo spettacolo si misero a sfasciare i sedili. Il cantante non comparve affatto. Racconta un testimone oculare: “Non ci furono urli o grida, ma soltanto una metodica opera di distruzione. Quello che incuteva terrore era questa silenziosa furia distruttrice. In seguito chiesi ad alcuni perché l’avessero fatto. Per tutta risposta si misero a ridere: una risata inoffensiva, quasi gioviale.”
Il quadro è pressappoco lo stesso in ogni nazione ricca. […]


 

domenica 15 gennaio 2012

PINO CALVI - CANZONE D'AMORE/JULIETTE



lato a)
  • Canzone d'amore (calvi)
    sigla televisiva da la "Comare"


lato b)
  • Juliette (calvi)



cover (COLUMBIA - SCMQ 1762)
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COLUMBIA - SCMQ 1762
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Il MEC sei anni dopo




In una strada di Roma un vistoso cartellone pubblicitario esalta i pregi di un'automobile.   "È la macchina che fa per voi" dice press'a poco il testo "perchè è più solida", più comoda e più economica".   Il fatto notevole di tale pubblicità è che la vettura in questione sia di marca tedesca.   Lo scorso anno quasi 200.000 macchine straniere - di 50 marche diverse -  sono state vendute in Italia, un mercato ch'era un tempo gelosamente protetto e dominato da una grande fabbrica italiana.
Questo è un esempio tipico di ciò che avviene in tutti i Paesi del Mercato Comune, ora al suo settimo anno di vita.    Infatti l'idea brillante di fondere una mezza dozzina di Paesi in un'unica zona di scambi con 173 milioni d'abitanti sta dando i suoi frutti.   Mentre l'incremento del commercio mondiale, dal 1958 a oggi, è stato inferiore al mezzo per cento, gli scambi tra i sei componenti del MEC sono più che raddoppiati. [...]
Viaggiando nel cuore del continente, si avverte l'esistenza d'alcuni grandi centri di potenza economica, situati come pulsanti dinamo nel ben noto paesaggio: Francoforte, il fulcro commerciale della Germania dell'Ovest; Dussendorf, il posto di comando della rombante Ruhr; Parigi, con la sua enorme concentrazione d'industrie; il triangolo industriale Milano-Torino-Genova; il denso agglomerato urbano del Benelux.   Una flotta d'aviogetti di medio raggio e gli ultramoderni treni "Trans-Europop-Express" (TEE) fanno la spola tra i fortilizi.   Non sono più necessari i passaporti per i cittadini dei sei Paesi d'Europa che varcano i confini nazionali all'interno del MEC (bastano carte d'identità debitamente vidimate). [...]
Il Mercato Comune ha ormai superato il punto da cui non si torna indietro.   Il Francese beve birra tedesca; la bimba olandese giuoca con una bambola italiana; la segretaria belga ha una borsetta francese fatta con plastica tedesca; l'acciaio francese costruisce un palazzo tedesco: tutto questo è Comunità in atto.[...]
L'economia italiana, che fino a poco tempo fa aveva fatto i progressi più impressionanti nell'ambito della Cominità, quest'anno ha cominciato a tentennare per una notevole pressione inflazionistica e una fuga di capitali causate dalla spirale prezzi-salari e dalla paura suscitata negli investitori dal governo di centro sinistra, con la sua tendenza al socialismo.   Ma un prestito di un miliardo e 225 milioni di dollari - concesso quasi per intero dagli Stati Uniti - ha contrinuito a rinsaldare la situazione economica.   E le difficoltà del momento non tolgono nulla a quel che è stato compiuto.   L'Italia, un tempo nota sui mercati esteri soprattutto per le paste alimentari, i vini e i prodotti ortofrutticoli, è oggi il terzo produttore d'acciaio della Comuità Europea.   Le sue industrie chimiche si sono rapidamente estese, le raffinerie di petrolio moltiplicate; le sue macchine per scrivere e per cucire hanno invaso l'Europa.   Nel 1963 la sua produzione automobilistica ha superato del 25 per cento quella dell'anno precedente: un primato europeo.   Sta di fatto che il commercio dell'Italia nel Mercato Comune è triplicato dal 1958, e un temporaneo rallentamento può contribuire a consolidare i suoi progressi.
Così, a metà strada del suo periodo d'incubazione previsto in 12 anni, il Mercato Comune è una cosa viva per un gran numero di persone.   Molto rimane ancora da fare.   Per tanti Europei il "disarmo delle dogane" è solo il primo passo verso una più estesa integrazione: cioè, un sistema di trasporti unificato, un'unica politica per le fonti d'energia, una coordinazione delle leggi fiscali e del lavoro e, in fondo alla lunga strada, l'unificazione politica.

Ernest O. Hauser
(Selezione dal Reader's Digest - agosto 1964)

domenica 8 gennaio 2012

DINO - ERAVAMO AMICI/COSI' COME SEI



lato a)
  • Eravamo amici (rossi-carson combo)

lato b)
  • Così come sei (good looking) (dossena-williams)




cover (arc - AN 4005)
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arc - AN 4005
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LA TRIBUNA ILLUSTRATA (8 marzo 1964)



Per accogliere i "Beatles", il noto quartetto vocale, di ritorno dall'America, quattromila giovani inglesi, per la maggior parte ragazze, non hanno esitato a dormire all'addiaccio, trasformando l'aeroporto di Londra in un folle e variopinto bivacco.   Quando, con tre giorni di ritardo sul previsto, i quattro cantanti pettinati alla "frate" sono apparsi sulla scaletta dell'aereo, un clamore isterico si è levato al cielo, accompagnato da svenimenti, pianti ed esagitati tentativi d'invasione della pista.

sabato 7 gennaio 2012

LANDO FIORINI - ROMA MIA


Nella pur fitta discografia delle canzoni romane, mancava finora un disco che, fatto un debito bilancio, raccogliesse le arie più popolari, quelle che si cantano oggi per le strade o che s'ascoltano nei ristoranti tipici della capitale.   Ci ha pensato Lando Fiorini, trasteverino, che cominciò a canticchiare quando ragazzo faceva il garzone di barbiere, e che giunse alla popolarità dopo essere stato scelto da Garinei e Giovannini per cantare il "Rugantino", la commedia musicale andata in scena a Roma, nel '62 e quindi portata, proprio quest'anno, fin sui palcoscenici di Broadway. [...]

Hi.Fi.
(Radiocorriere TV - 14-20 giugno 1964)




Stavamo discutendo con Lando Fiorini del titolo da dare al suo primo microsolco e cercavamo insieme qualcosa che non fosse troppo banale.   Una parola tira l'altra e Fiorini cominciò a parlarci del piacere da lui provato nel registrare le canzoni qui raccolte, principalmente perchè esse erano per lui l'espressione più viva della sua Roma.   "De Roma mia", disse, per la precisione.   Eci sembrò subito che "Roma mia", fosse il titolo più adatto.
Perchè Lando Fiorini, romano verace, alla sua Roma ci tiene, non con "strafottenza", ma con una sorta di appassionata tenerezza, un pò come a una mamma, un pò come a una fidanzata.
[...]

Paolo Ruggeri
dalla 'cover' del disco



Lato a)
  1. Canta se la vuoi canta (quanto sei bella Roma) (bixio-bonagura-de torres)
  2. Serenata sincera (derevinsky-martelli-neri)
  3. Chitarra romana (di lazzaro)
  4. Nina se voi dormite (marino-leonardi)
  5. L'eco der core (balzani-petrini)
  6. Roma nun fa la stupida stasera (trovajoli-garinei-giovannini)
  7. a) Ciumachella de Trastevere (trovajoli-garinei-giovannini)
    b) Tirollallero (trovajoli-garinei-giovannini)


Lato b)
  1. a) Stornellata romana (quanno ar mattino Roma s'è svejata) (innocenzi-rivi)
    b) Arrivederci Roma (rascel-garinei-giovannini)
  2. Casa mia (casetta de Trastevere) (del pelo-de torres)
  3. Fontane (padilla)
  4. Nanni (una gita a li castelli) (silvestri)
  5. Barcarolo romano (balzani-pizzicaria)


cover (RICORDI - MRL 6036)
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RICORDI - MRL 6036
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LA COMARE (piccole conferenze dialogate di una donna sull'uomo e naturalmente di un uomo sulla donna)

La soubrette avrà come antagonista Arnoldo Foà.
In ogni puntata un allegro bisticcio su pregi e difetti di uomini e donne





Per un certo tempo, aveva prevalso in Italia, e non solo qui da noi, il gusto dei varietà chiassosi, movimentati: lo spettacolo con Renata Mauro e Arnoldo Foà è all'opposto di quelle tendenze: ha un carattere intimo, un gioco ristretto, se vogliamo, quasi da salotto-bene, [...]
Oltre al titolo, il nuovo spettacolo televisivo ha anche un sottotitolo che illumina sul contenuto [...]:
"Piccole conferenze dialogate di una donna sull'uomo e naturalmente di un uomo sulla donna".
La donna ovviamente è Renata Mauro; l'uomo Arnoldo Foà.   Una coppia davvero ben assortita.   La Mauro irruente, estroversa, senza peli sulla lingua per dirla con parole povere, forse, appunto un pochino comare; lui, Foà, diplomatico e raffinato, un chiaro esponente dell'intelligenza teatrale della capitale, impegnato naturalmete fin nella punta dei capelli.   Insomma, l'una agli antipodi dell'altro. [...]   Loro nello spettacolo non sono compagni, ma due tenaci antagonisti, e, a quanto pare, litigheranno dall'inizio alla fine, senza esclusione di colpi. [...]
Attorno alla donna è nata una selva di luoghi comuni: le donne sono pettegole per natura, le donne sono meno intelligenti degli uomini, le donne sono esseri debolucci e indifesi; le donne sono maniache della moda e via di seguito.   Renata Mauro analizza ad una ad una queste "tare" e conclude che sono soltanto volgari etichette che l'uomo, per suo proprio comodo, ha appiccicato addosso alle sue compagne.   Foà naturalemte si oppone: il suo scopo è di dimostrare il valore oggettivo di queste definizioni. [...]
La "lotta" coinvolge una fitta schiera di personaggi.   In primo luogo Emilio Pericoli e Luigi Tenco, [...] due tipi che van d'accordo come l'olio e l'aceto.   Pericoli, bello, placido e tranquillo; Tenco irrequieto e insoddisfatto sempre alla ricerca di qualcosa che non troverà mai, anche perchè lui stesso ignora di che si tratta. [...]
Altro personaggio fisso: Alida Chelli.   In ogni puntata reciterà uno sketch, assieme a Foà o a Tenco oppure a tutti e due.   Sempre sulla scia dell'argomento trattato.   Perchè ognuna delle otto trasmissioni ha un titolo, un tema attorno a cui ruoterà l'intero spettacolo. [...]

Giuseppe Lugato
(Radiocorriere TV - 16-22 febbraio)



varietà musicale: dal 16 febbraio (secondo programma)
presenta: Renata Mauro, Arnoldo Foà
con: Emilio Pericoli, Luigi Tenco, Alida Chelli
testi: Leone Mancini
orchestra: Pino Calvi
coreografie: Mady Obolensky
Regia: Stefano De Stefani



  1. Gli eroi: da Ulisse al cow-boy (16 febbraio)
    ospiti- Sergio Endrigo, Anthony Quinn
    -
  2. Parliamo della moda (23 febbraio)
    ospiti- Giorgio Gaber, Walner Bentivegna
    -
  3. I giornali femminili (1 marzo)
    ospiti- Edorado Vianello, Valentina Fortunato, Sergio Fantoni
    -
  4. Gli hobby e gli handicap (8 marzo)
    ospiti- Pino Donaggio, Vittorio Gassman
    -
  5. La vita sociale (15 marzo)
    ospiti- Nico Fidenco, Thomas Millian
    -
  6. La vita familiare (22 marzo)
    ospiti- Gianni Meccia, Sandra Milo
    -
  7. L'arte (29 marzo)
    ospiti- Domenico Modugno, Eduardo De Filippo
    -
  8. L'amore (5 aprile)
    ospiti- Paul Anka, Ave Ninchi, Rossano Brazzi

    venerdì 6 gennaio 2012

    I METEORS - I METEORS



    Finalmente anche in Italia è nato e si è rapidamente affermato un complesso di giovani musicisti che nulla ha da invidiare ai più celebri complessi stranieri.   Gioventù, entusiasmo e un travolgente dinamismo sono le principali doti di questi simpatici, nostri e, siamo certi, tra poco, vostri amici.
    Ascoltando le registrazioni effettuate presso gli studi della RCA Italiana si viene immediatamente e ipnoticamente a contatto con il mondo e il ritmo intenso e vibrante della musica leggera degli anni '60.   Balza subito evidente che questi giovani musicisti bolognesi hanno più di tutti captato e fatto proprio lo spirito e il "beat" dei loro acclamati complessi. [...]

    dal 'back cover' del disco



    Lato a)
    1. Lucille (collins)
    2. Ciao ragazzi (celentano-mogol-del prete
    3. Peter Gunn (mancini)
    4. Please, please me (lennon-mccartney)
    5. Tu che m'hai preso il cuor (lehar)
    6. Un ricordo per te (bardotti-enriquez)


    Lato b)
    1. The peppermint twist (dee-clover)
    2. I'am ahog (leiber-stoller)
    3. Guglielmo Tell (rossini)
    4. All my sorrow (welch-marwin)
    5. Nell'antro del re della montagna (grieg)
    6. She loves you (lennon-mccartey


    cover (RCA ITALIANA - PML10381)
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    RCA ITALIANA - PML10381
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    giovedì 5 gennaio 2012

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    L'ISOLA DEL TESORO (sceneggiato in cinque puntate per la TV dei ragazzi)

    Ritorna il famoso romanzo di Robert Louis Stevenson, già trasmesso (febbraio 1959), sul Programma Nazionale, il sabato sera.





    con: Alvaro Piccardi, Roldano Lupi, Giuseppe Pagliarini, Giotto Tempestini, Riccardo Cucciolla, Ivo Garrani, Vittorio Duse, Arnoldo Foà, Corrado Pani, Carla Bizzarri, Enrico Glori, Leonardo Cortese, Ubaldo Lay, Gianni Garkovic, Tullio Altamura, Enrico Urbini, Dante Biagioni, Enrico Lazzareschi, Alfredo Varelli,Guido Celano, Mirko Ellis, Massimo Pianforini,Vinicio Sofia, Renato Montalbano, Paolo Modugno
    Regia: Anton Giulio Majano

    sceneggiato: dal 13 febbraio (canale nazionale)
    soggetto: dal romanzo di Robert Louis Stevenson
    riduzione televisiva: Paolo Levi
    sceneggiatura: Anton Giulio Majano
    scenografia: Carlo Cesarini da Senigallia
    costumi: Giancarlo Bartolini Salimbeni



    Nonostante lo sceneggiato realizzato quasi completamente in studio, il regista riesce a rendere l’incanto e la magia che avvolgono le straordinarie vicende, come attesta la presentazione del “Radiocorriere” firmata da Maria Luisa Spaziani (1-7 febbraio 1959): “Non sono poche le astuzie e gli accorgimenti ai quali il regista ha dovuto ricorrere. Le principali parti della goletta ‘Hispaniola’ sono state costruite negli studi televisivi, e grazie all’avvicendarsi di scene a bordo di inserti cinematografici con tramonti e mari in tempesta, si è riusciti a creare la migliore atmosfera marinara e piratesca di cui finora siano stati capaci i nostri schermi televisivi. Le scene di boscaglia sono state girate nei più tropicali boschi che il Lazio potesse offrire e non s’è fatto risparmio di tutti quegli effetti sonori (onde, vento ecc.) che potessero caratterizzare al massimo la vicenda”.
    L’impronta teatrale, determinata dalle ricostruzioni in studio e dal tipo di recitazione degli attori, contribuisce a rendere la suggestione fantastica dell’originale, grazie anche all’abilità del regista, […]
    A scuola, tutti i ragazzini – almeno quelli provvisti di televisore – cantano la lugubre sigla “Quindici uomini sulla cassa del morto”.

    "Enciclopedia della Televisione a cura di Aldo Grasso" - Garzanti,1996



    mercoledì 4 gennaio 2012

    EPIFANIA tutte le feste spazza via (i consigli)




    E siamo arrivati all'Epifania, che conclude e chiude il ciclo delle feste iniziate il ventiquattro dicembre.   È l'ultimo giorno di giochi e di spensieratezza per i bambini, che ricevono gli "ultimi" doni.   Ne approfittiamo per descriverne qualcuno.
    Per i più piccini (dai due ai cinque anni) ecco i "mattoni" da costruzione.   Si tratta di veri e propri mattoni, ma di materia plastica, quindi leggerissimi ed infrangibili.   Danno al bambino la sensazione di poter costruire davvero un muretto, una piccola parete.  Colorati in bianco ed in blu, si prestano anche a formare motivi decorativi.   Sempre utili le scatole contenenti un bel blocco di plastilina che dev'essere "colata" in "forme" di materiale plastico.   Le forme riproducono gli animali di Walt Disney oppure figurine divertenti che possono essere adoperate come soprammobili.
    Da non dimenticare "Giacomina", la bambola di zia Dina.   Infrangibile, si presta ad assumere le pose più stravaganti, a sgranare gli occhioni con un'aria che i tedeschi definirebbero unschuldig (incolpevole), ad essere adoperata come un giocattolo od anche come un elemento decorativo nella camera da letto di una "signorinella".
    Il giorno dell'Epifania in genere, però, è quasi esclusivamente dedicato ai doni sotto forma di libri.   Quadernetti di stoffa (lavabile) su cui sono stampati animali di ogni genere.   La prima forma di lettura per i più piccini.   Libretti e libriccini di ogni genere.   Uno dei più divertenti ha il titolo "La felicità è un cucciolo caldo".   È di Charles Schultz ed in poche paginette essenziali traccia tutto un "programma" di felicità che, fatte le debite trasposizioni, potrebbe bastare anche ai più grandi.   Dalla "felicità" basata "sul dito in bocca ed una coperta" a quella di "stare con gli amici".   Perchè la felicità "è una cosa per uno e una cosa per un altro".
    [...]

    m. c.
    (Radiocorriere TV - 5-11 gennaio)