giovedì 15 agosto 2013

Alle 13,30 del 21 agosto 1964 Togliatti spirò





il 9 agosto1964 Palmiro Togliatti partì per l'URSS insieme a Nilde Iotti e alla figlia adottiva Marisa Malagodi.
Intraprendeva quel viaggio controvoglia.   Avrebbe di gran lunga preferito trascorrere una vacanza sulle Alpi.   Accusava fastidiosi acciacchi che gli avevano ispirato propositi di ritiro. [...]
Il leader del PCI era andato assumendo negli ultimi tempi, pur con cautele e con reiterate professioni d'ammirazione verso il modello sovietico, posizioni più autonome.   Parlava di "unità nella diversità" e delle "vie nazionali al socialismo".   Kruscev non gli andava a genio, per le sue iniziative dirompenti, per i suoi atteggiamenti volgari, per il fondo di brutalità e sincerità contadina che distingueva il suo stile politico, e che era in fragrante contrasto con lo stile togliattiano: sottile, flessibile, prudente.   Le concessioni di Togliatti alla minaccia e all'insulto erano rare, volute, e gelidamente calcolate.   Quelle di Kruscev erano istintive.   Il Russo aveva portato a un grado d'incandescenza il conflitto con la Cina di Mao; che al di sotto e al di là delle ostentate legittimazioni ideologiche era un conflitto per la supremazia nell'universo comunista.[...]
Il viaggio aereo fu lungo e disagiato, e durò tre giorni, con soste a Francoforte, Copenaghen e Stoccolma.   All'aeroporto di Mosca si fecero incontro a Togliatti Breznev e Ponomariov.   Kruscev non si fece vedere, e Togliatti ne fu molto amareggiato. [...]
Le prime conversazioni con i Sovietici non erano state idilliache.   Con Breznev e Ponomariov il freddo Togliatti era arrivato sull'orlo del litigio, a un certo punto sbottando: "Voi non capite niente, fatemi parlare con Kruscev, con voi non si può ragionare".
Poiché l'interlocutore che gli premeva era latitante, Togliatti cominciò a stendere di getto, già a Mosca, il documento che doveva fissare nero su bianco le sue idee, e lo completò a Yalta.[...]
(il 13 agosto) una emorragia celebrale aveva folgorato Togliatti che agonizzò per otto giorni.   Il 20 agosto fu tentato, in extremis, un intervento chirurgico che si rivelò inutile.
Alle 13,30 del 21 Togliatti spirò.   Si precipitarono a Yalta i capi comunisti che avevano disertato il suo arrivo, Kruscev, Podgorni, Kossighin. [...]
Per rispetto verso l'URSS - memoriale o no - i comunisti evitarono di chiedersi, in pubblico, se il loro leader fosse stato curato adeguatamente a Yalta.   Privatamente Spallone, che di Togliatti era il medico e uno tra gli amici più stretti, fu molto duro.   Togliatti era stato ucciso disse, "non solo dalla trombosi cerebrale, ma da cure sbagliate e dalla mancanza di apparecchiature mediche adeguate.   Fanno voli verso la luna e mancano delle cose elementari". [...]
 
 
Indro Montanelli e Mario Cervi
("Storia d'Italia: L'Italia dei due Giovanni", Rizzoli, 1989)

 
 
L'ITALIA con TOGLIATTI
 

 







Regia: Gianni Amico, Giorgio Arlorio, Libero Bizzarri, Carlo Lizzani, Francesco Maselli, Lino Miccicchè, Glauco Pellegrini, Elio Petri, Sergio Tau, Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Marco Zavattini, Valerio Zurlini

commento: Maurizio Ferrara

Voce narrante: Enrico Maria Salerno




Un chilometro di corone apriva il corteo

Roma25 agosto
Un carro funebre, coperto di garofani rossi, ha portato oggi la salma di Palmiro Togliatti da piazza Venezia alla basilica di San Giovanni.   Una folla composta [...] l'ha accompagnata per le vie di Roma, o l'ha attesa ai piedi del Campidoglio, lungo i Fori Imperiali per le strade dei grigi quartieri umbertini che conducono in Laterano.   C'era chi alzava il pugno chiuso, chi faceva il segno della croce, chi gridava "Viva Togliatti".
Non è stato soltanto un funerale: poco fa ha percorso la capitale un grande corteo popolare che portava sì alla sepoltura un leader famoso, ma che nello stesso tempo si trascinava dietro parecchi anni di storia italiana.   Dalle cellule più remote della Calabria o dell'Emilia i comunisti hanno tolto in questi giorni dalle pareti i ritratti del segretario generale del PCI: immagini ingiallite, spesso disegnate con ingenuità, che mostrano il viso di un capo idealizzato, e le hanno portate sin qui, con le bandiere rosse abbrunate.
Così oggi, seguendo il corteo, s'incontrava il Togliatti di venti anni fa, col volto ancora giovane del leader clandestino che sbarcò a Napoli per la liberazione, nel 1944, dopo l'esilio; il Togliatti del '48, gli anni caldi, quando Pallante gli scaricò la pistola addosso, e tutti in Italia temettero o aspettarono la rivoluzione; il Togliatti dopo il XX congresso, quando s'iniziò finalmente la critica allo stalinismo; il Togliatti stanco del '64, che nel luglio pronunciò a piazza San Giovanni un discorso sulla crisi di governo e chiese l'ingresso dei comunisti nella maggioranza.   Sono date che coinvolsero anche tutti noi, quali che fossero le nostre idee.   Chi cammina oggi dietro il suo feretro non poteva non ricordare quei fatti: soprattutto davanti alla basilica di San Giovanni, quando la bara è stata posata, spoglia, su un catafalco, davanti alla stessa folla che egli arringò tante volte - negli ultimi quattordici anni - da quello stesso posto.
[...] Erano le 16 e, lungo tutto il percorso, migliaia di uomini e donne attendevano il passaggio della bara: erano arrivati nella notte, con pullman e treni speciali, e molti avevano trascorso la mattina mangiando panini o riposando sui prati, lungo i Fori Imperiali, all'ombra delle basiliche:   Dopo mezzogiorno, tutte le porte delle chiese che sarebbero state sfiorate dal corteo erano state chiuse.
Molta gente osservava con curiosità i poliziotti in borghese (più di duemila per il servizio d'ordine) che visitavano le fogne, salivano sui tetti, si appostavano con discrezione nei portoni.   La punta del corteo si è mossa lentamente, con più di un chilometro di corone di fiori in testa: i gladioli del presidente del Consiglio Aldo Moro, i garofani rossi del comitato centrale del PCUS, le cento rose dello scultore Manzù, e millecinquecento corone portate da ragazzi in maniche di camicia con fazzoletti rosso al collo. [...]
È trascorsa un'ora prima che il feretro arrivasse al centro dei Fori Imperiali; un ragazzo appeso a un albero è caduto a terra svenuto, un vecchio emiliano ha chiesto un po' d'acqua ma non ha fatto a tempo a portare il bicchiere alla bocca perché è crollato per un colpo di sole.   Anche l'onorevole Luciano Barca non ha retto alla fatica e al caldo e ha perso i sensi. [...]
Sui tetti, agli angoli delle strade erano state piazzate numerose macchine da presa; anche un elicottero sorvolava a bassa quota il corteo, per permettere a un operatore di riprendere la folla nei particolari.   E ad ogni macchina c'era un regista noto: [...] Essi monteranno al più presto un documentario, realizzato dal Partito comunista, sui funerali di Palmiro Togliatti. [...]
 
Bernardo Valli
("Il Giorno" - 26 agosto 1964)
 
 
 "LA STAMPA" - 26 agosto 1964

" L'UNITA' " - 26 agosto 1964
 

mercoledì 14 agosto 2013

IVA ZANICCHI - COME TI VORREI/LA NOSTRA SPIAGGIA

 
 
 
 
 
side a)
  • Come ti vorrei (cry to me) (specchia-Russell)
 
 
 
side b)
  • La nostra spiaggia (same old place) (pieretti-campbell)
 
 
 
 
 
cover (RIFI - RFN - 19059)
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RIFI - RFN 16059
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SERGIO - PERCHE' UNA LUCE/NON FARLO

 



side a)
  • Perché una luce (martelli-specchia)


side b)
  • Non farlo (on Broadway) (specchia-mann-weil-stoller-leiber)





cover (RIFI -RFN 16063)
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RIFI - RFN 16063
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martedì 13 agosto 2013

ROBERTO RANGONE - UNA VOLTA IN PIU'/ALLA FINE

 




side a)
  • Una volta in più (pallavicini-testa)


side b)
  • Alla fine (conti-mogol)






cover (RICORDI - SRL 10-347)
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RICORDI - SRL 10-347
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GIORGIO GABER - Meno impegno e più amore



[...] "io sono quello della canzone d'amore.   È l'amore che voglio cantare.   Io non sono il Cerutti né gli somiglio.   Quella ballata resta per me un episodio isolato, una vicenda finita".   E con sicurezza aggrottando il sopracciglio: "Voglio diventare bravo ascoltando me stesso".
È un bel proposito.   Ma bisogna fare i conti con i doveri della propria fama. [...]
"Forse sono stato un ingenuo.   Tante volte mi sono chiesto perché mi avessero invitato a cantare ai 'Festival dell'Unità'.   Mi facevano una gran corte perché andassi.   Io aspettavo il mio turno sotto il palco, davanti alla folla coi fazzoletti rossi al collo.   E intanto ascoltavo il gruppo dei 'Cantacronache', cantanti che hanno in repertorio motivi anarchici, socialisti, canti delle mondine e del Delta.   La folla gridava: "Bravi", poi andavo sul palco io.   Se facevo il Cerutti, erano feste.   Se parlavo d'amore, come era giusto che facessi perché io sono un cantante dei sentimenti giovanili, ecco la freddezza generale. [...]
[...] "Molti (credono) che lei apprezzasse le storie della periferia più squallida.   E che ne volesse diventare il cantore in funzione politica.  Le dispiace che sia successo?"
"Non solo mi dispiace ma mi secca.   Devo ammettere che si sono serviti di me e della mia ingenuità se è accaduto questo."
"Chi è il suo paroliere; il paroliere del Cerutti?"
"Umberto Simonetta, un giovane."
"Fa politica?"
" Ma certo che ne fa. È completamente a sinistra.   Vede tutto con occhio politico.   Io ho solo messo in musica le sue parole compreso il Cerutti e il Trani a gogò".
La vicenda è fin troppo chiara: timido e inesperto, questo bravo ragazzo, capace di cantare, ha subito l'avventura di Pinocchio, cui somiglia.   Ha incontrato il gatto e la volpe e si è fatto fuorviare.   Il gatto potrebbe essere Simonetta; la volpe, la televisione.   Gli hanno fatto cantare storie che non gli dicono nulla ma che erano capaci di recare un'adesione in più alla nuova retorica della canzone sociale, e al nuovo conformismo degli stracci, del vizio, della volgarità messa in musica.   Forse se avesse saggiato il giudizio del pubblico, Gaber si sarebbe accorto che le ragazze si innamorano di lui, non quando dice: 'scolando barbera' ma quando modula: 'Non arrossire, quando ti guardo...'.
[...]

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lunedì 12 agosto 2013

MINA - UN BUCO NELLA SABBIA/SE MI COMPRI UN GELATO





side a)
  • Un buco nella sabbia (testa-soffici)


side b)
  • Se mi compri un gelato (pallavicini-kramer)





cover (RIFI - RFN 16061)
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RIFI - RFN 16061
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FRANKIE AVALON - MUSCLE BEACH PARTY

 



Un sabato pomeriggio, di fine 1945, in un talent show di Philadelphia tenutosi presso il 'Broadway theatre', con scarsa presenza  di concorrenti, Il presentatore affronta il pubblico con la richiesta: "Se c'è qualcuno qui che vuol cantare, è invitato a venire sul palco?". Un piccolo ragazzo con capelli scuri arruffati e grandi occhi marroni si propone e il presentatore chinandosi, aiuta  il ragazzo di sei anni a salire sul palco. Il giovane canta "Give me five minutes more" e se ne va con il primo premio - un grosso scooter rosso.
Sono trascorsi molti anni da questo "debutto", Frankie Avalon ha percorso una lunga strada. E 'uno dei nomi più importanti nell'attuale campo musicale, ha venduto milioni di dischi e la sua presenza nei 'TV showmen' porta ad adorazioni femminili, il suo silenzioso fascino e la sua voce vellutata sono causa di disordini durante le sue apparizioni personali e i fan di tutte le età affollano i club in cui è protagonista; ora i magnati del cinema lodano le sue naturali capacità interpretative e prevedono una carriera cinematografica brillante sulla base dei suoi ultimi ruoli da protagonista.
Frankie Avalon, il ragazzo di Philadelphia la cui più grande ambizione era quella di diventare un pugile, campione lo è diventato veramente - nel mondo dello spettacolo.
[...]
 
dalla cover del disco




Side a)
  1. Muscle beach party (usher-christian-wilson)
  2. Surfer's holiday (usher-christian-wilson)
  3. A boy needs a girl (hemric-styner)
  4. Beach party (usher-christian)
  5. Don't stop now (marcucci-faith)
  6. Runnin' wild (usher-christian)


Side b)
  1. Nevertheless (kalmar-ruby)
  2. More (ortolani-Oliviero-newell)
  3. Days of wine and roses (mancini-mercer)
  4. Moon river (mancini-mercer)
  5. The stolen hours (lindsey-keith-bergman)
  6. Again (cochran-newman)





cover (united artists - ual 3371) usa
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united artists - ual 3371
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domenica 11 agosto 2013

Il Fenomeno Bobby Solo


 È quasi incredibile come questo ragazzo nato nel '45 guadagni cantando 400 mila lire al giorno.   Eppure sino a poco tempo fa suo padre gli dava si e no i soldi per il gelato.   Che cos'ha dunque per entusiasmare tanto i giovani?




Per la seconda volta in un mese, Bobby ha tentato di radersi ma è stato inutile: le guance del diciannovenne, che ha guadagnato cinquanta milioni in quattro mesi (pari a circa 416 mila lire al giorno) restano imberbi.   La natura è indifferente alla celebrità di un ex-alunno di seconda liceo classico, anche se ha venduto la sua canzone Una lacrima sul viso in diciotto Paesi e sta per costruirsi un cottage su duemila metri quadrati di terreno.
Fino al festival di Sanremo si chiamava Roberto Satti, nato a Roma trentotto giorni prima che finisse la guerra, il 18 marzo 1945.   Suo padre, pilota civile, gli concedeva 150 lire al giorno; cinquanta per andare dai Parioli a "Roma centro" con l'autobus; cinquanta per tornare a casa; cinquanta per il gelato.   Non aveva più di 7 in nessuna materia, sebbene filosofia e italiano lo interessassero.   In compenso sapeva tutto di Elvis Presley e aveva musicato a tempo di rock "la partenza" di Metastasio.   "Quella metrica è fatta per il ritmo", aveva detto scandalizzando l'insegnate.
Adesso è il più importante adolescente italiano. [...]


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ANNETTE - AT BIKINI BEACH

 





Da "Mouseketeer" a star del cinema è una definizione minima della carriera di Annette. Annette è stata una delle "Mouseketeers" originali del Mickey Mouse Club show televisivo per ragazzi creato da Walt Disney nell'ottobre del 1955.     In pochi mesi conquista tanti fan in un rapporto di uno a dieci su ogni altro personaggio dello show. Come risultato ben presto gli viene presentata l'occasione di partecipare a molti dei serial all'interno dello show e successivamente al suo primo ruolo cinematografico nella commedia della Walt Disney "The Shaggy Dog", ottenendo un enorme successo.[...]
In campo discografico la  sua carriera è passata dalle canzoni per bambini attraverso una successione di singoli hits [...]
Attraverso i suoi film da protagonista per la American International Pictures, Annette è diventata la vera regina della spiaggia.     Il grande successo di "Beach Party" è stato seguito da "Muscle Beach Party" e sormontato ora da "Bikini Beach". [...]
 
dalla cover del disco
 
 
 
 
Side a)
  1. Bikini beach (styner-hemric)
  2. Because you're you (styner-hemric)
  3. Secret weapon (styner-hemric)
  4. This time it's love (styner-hemric)
  5. How about that (styner-hemric)
  6. Happy feeling (styner-hemric)
 
 
Side b)
  1. The clyde (styner-hemric)
  2. Let's twist again (mann-appell)
  3. The wah watusi (mann-appell)
  4. Blame it on the bossa nova (mann-weil)
  5. The Jamaica ska (lee)
  6. The monkey's uncle (sherman)
 
 
 
 
cover (Buena Vista - STER 3324) usa
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Buena Vista - STER 3324
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Le "pagelle d'oro" dei nostri bravi ragazzi

 
 
Nel giudicare la gioventù, molto spesso ci si abbandona ad un pessimismo ingiustificato.   Le cause sono diverse: i giovani, da che mondo è mondo, sono stati il simbolo della scapigliatura, dell'anticonformismo, della ribellione.   I loro atteggiamenti sono estremi, esagerati e gli anziani sono spinti a ravvisare in essi soltanto i lati negativi.   Il giudizio, in secondo luogo, si basa soprattutto sulle manifestazioni esteriori, appariscenti della gioventù più scalmanata e superficiale: i ragazzetti che si accapigliano nei teatri per seguire le contorsioni di cantanti zazzeruti (tipo Beatles, per intenderci), le giovinette che copiano Brigitte Bardot e aspirano soltanto a diventare attrici, i supertifosi del calcio che hanno come unica ambizione quella di ripetere le "gesta" dei loro beniamini, diventano così il modello assoluto di una generazione che si immagina priva di ideali.   La generalizzazione non potrebbe essere più inesatta.   Dietro i mille, duemila, diecimila elementi turbolenti, cammina la schiera molto più numerosa di ragazzi e ragazze, modesti, silenziosi, dediti al lavoro e allo studio.   L'iniziativa della "Domenica del Corriere" di dedicare alcune pagine agli studenti più bravi d'Italia ne è una conferma. [....]
 
("Domenica del Corriere" - 9 agosto 1964)

sabato 10 agosto 2013

ADRIANO BARRI' - SE T'ACCORGI CHE SEI SOLA/NON MI VEDE NEANCHE

 
 



side a)
  • Se t'accorgi che sei sola (burton-randolph-pieretti)



side b)
  • Non mi vede neanche (pantros-domboga)




cover (Vedette - VVN-NP 33080)
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Vedette - VVN-NP 33080
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7 agosto 1964 - ore 17,30



Il 7 agosto, nel tardo pomeriggio, (Antonio Segni) fu colpito da una trombosi cerebrale.   Era nel suo ufficio al Quirinale, e si apprestava a congedare Moro e Saragat, rispettivamente Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, che avevano discusso con lui alcune importanti nomine diplomatiche.   La conversazione, a quanto risulta, non era stata serena.  [...]    Le dicerie di corridoio, mai confermate dai protagonisti dei fatti, riferirono di una discussione animata fino ai limiti dell'alterco tra il Capo dello Stato e il Ministro degli Esteri.   La collera di Segni poté contribuire all'incidente circolatorio che comunque covava, secondo le testimonianze, da qualche tempo.    A più d'un visitatore il Presidente della Repubblica era sembrato confuso, impressionabile, a volte farneticante.   "La verità" disse un giorno Saragat a Gorresio "è che per alcuni mesi noi abbiamo avuto un Capo dello Stato non nel pieno possesso delle sue facoltà."   Fatto sta che, mentre parlava con Saragat e Moro, Segni a un certo punto aveva avuto difficoltà ad esprimersi "come se avesse una caramella in bocca".   S'accasciò sul suo scrittoio, mentre i suoi due interlocutori si precipitavano a sorreggerlo, e alcuni valletti, allarmati da grida invocanti soccorso, spalancavano la porta e accorrevano.   Gli stessi valletti, interrogati più tardi da Gorresio, dichiararono d'aver udito, dall'anticamera, "parole e accenti concitati" che non riguardavano soltanto il movimento diplomatico.   "Anche minacce di Alta Corte di Giustizia, ma non si capiva fatte da chi contro chi."    Il che diede parvenza di credibilità alle mormorazioni secondo le quali Saragat, infuriato, aveva rinfacciato a Segni talune iniziative del luglio caldo. [...]
 
Indro Montanelli e Mario Cervi
("Storia d'Italia: L'Italia dei due Giovanni", Rizzoli, 1989)
 
 
Famiglia Cristiana - 30 agosto 1964

SERGIO MENDES - SERGIO MENDES & BOSSA RIO

 





Side a)
  1. Ela e carioca (jobim-de moraes)
  2. O amor em paz (Jobim-de moraes)
  3. Coisa n° 2 (santos)
  4. Desafinado (jobim-mendonca)
  5. Primitivo (mendes)



Side b)
  1. Nana (santos)
  2. Corcovado (Jobim)
  3. Noa... noa... (mendes)
  4. Garota de Ipanema (Jobim-de moraes)
  5. Neurotico (meirelles)




cover (PHILIPS - P 632701L) brasile
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PHILIPS - P 632701L
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venerdì 9 agosto 2013

humour - CHARLIE BROWN

"Povero Charlie Brown!" di Charles M. Schulz - Milano Libri Edizioni, maggio 1964

14 luglio 1964 - Complotto al Quirinale

 
 
Il dimissionario Moro fu incaricato da Segni, il 3 luglio 1964, di formare il nuovo governo.   Era, o sembrava, prostrato dalla fatica di Sisifo che ogni Presidente del Consiglio italiano ha dovuto affrontare; e che era tanto più scoraggiante quanto più alte apparivano le probabilità che il Ministero in gestazione fosse una copia conforme di quello testé defunto.
Se Moro era stanco, il Presidente della Repubblica oscillava tra scatti di decisionismo e momenti di profondo abbattimento fisico e mentale.   [...]
Il fatto è che a Segni il centrosinistra non andava a genio.   Vedeva in esso la causa dell'improvviso appannarsi del "miracolo" italiano.   Nenni, ricevuto dal Capo dello Stato proprio quel 3 luglio, s'era sentito apostrofare con queste parole: "È necessario che lo comprendiate: il Paese non tollera la vostra presenza al governo.   Avete contro di voi tutte le forze economiche italiane.   Non vi ostinate.   L'unico contributo che potreste dare alla soluzione di questa crisi è il rifiuto di costituire una nuova edizione del centrosinistra".
Nenni aveva replicato che un Partito come il PSI non poteva rinunciare a una politica che gli era costata la scissione, solo perché il Presidente della Repubblica non era d'accordo.   "Va bene, non posso costringervi" aveva concluso Segni "ma badate che se trasformate in legge il progetto urbanistico di Fiorentino Sullo e Riccardo Lombardi io mi rifiuterò di firmarlo e lo rimanderò alle Camere".
Per Moro, il problema era quello di mettere la sordina ai propositi socialisti di riforme incisive e traumatiche, e insieme quello di evitare che il filo ancora sottile con cui il PSI era stato agganciato alle responsabilità del potere e sottratto alle sirene comuniste, fosse d'un tratto vanificato.   Segni voleva essere minutamente informato sullo svolgimento della trattativa: "Riferirò nelle fasi salienti al Capo dello Stato" aveva precisato Moro.   E così si arrivò al 14 luglio.
A Villa Madama, dove le delegazioni erano riunite, le posizioni dei possibili alleati risultarono inconciliabili, la DC contro tutti gli altri su alcuni punti che, in prospettiva, possono apparire minori, ma che allora erano dirompenti: la legge urbanistica, la scuola, l'allargamento del centrosinistra alle amministrazioni locali.   L'indomani i cocci furono faticosamente rincollati, e il 17 luglio l'accordo era fatto.   Nel PSI, pur già amputato della sua ala "carrista", vi furono malumori vivaci.  Giolitti lasciò il Ministero del Bilancio al più malleabile Giovanni Pieraccini, e Riccardo Lombardi rinunciò alla direzione dell' "Avanti", congedandosi con un editoriale polemico.   I frondisti sostenevano che Nenni aveva impegnato il PSI in un centrosinistra senza più carica vitale, senza iniziative, asservito all'attendismo democristiano, e all'azione frenante di Segni. [...]
 
Indro Montanelli e Mario Cervi
("Storia d'Italia: L'Italia dei due Giovanni", Rizzoli, 1989)
 
 

ROBERTO MUROLO - A LACCO AMENO/SOUVENIR DI LACCO AMENO

 



side a)
  • A Lacco Ameno (murolo-forlani)



side b)
  • Souvenir di Lacco Ameno (murolo-forlani)




cover (durium - DPE 301)
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durium - DPE 301
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giovedì 8 agosto 2013

humour - da GRAND HOTEL



Con le dimissioni del governo Moro siamo all'ultimo scalino di fronte all'abisso





Il più desolante commento alla crisi di governo lo abbiamo letto sul giornale ufficiale del partito di maggioranza relativa: mentre nel Paese è diffusa una preoccupazione che si avvicina all'angoscia, davanti a questa carenza governativa in uno dei momenti più delicati di tutto il dopoguerra, il giornale della DC immagina che le dimissioni dell'onorevole Moro siano state accolte con "grida di trionfo" dagli avversari del centro-sinistra. [...]
Altro che "grida di trionfo".   Il Paese, tutto il Paese sano, non si aspettava questa crisi, adesso.   Non voleva una crisi dopo che per settimane erano stati preannunciati decisivi provvedimenti contro la congiuntura economica, misure che avrebbero fermato l'emorragia, interventi che l'economia italiana reclama da tempo e che i nostri consoci del MEC ci suggeriscono in modo sempre più pressante, meravigliati e indignati per il disordine che hanno trovato a Roma.
In una situazione come questa, senza decidere neppure uno dei provvedimenti annunciati, senza un gesto serio per ridare fiducia alla gente che lavora, il governo non ha saputo fare altro che andarsene.   Il dissidio sulla scuola, che venne allegramente trascurato sei mesi fa, ha fatto oggi trovare il Paese senza guida nel peggiore momento che si potesse immaginare.
 
("Ne abbiamo basta di furbizia: è l'ora della lealtà") Epoca, 5 luglio
 
---------------------------------------------------------------
Elezioni? I partiti dicono ciascuno per conto proprio di non temere le elezioni. [...] La situazione economica, intanto, incalza.   Si è prospettata, nei giorni scorsi, l'eventualità di una svalutazione della moneta.   C'è, naturalmente, chi preme in questo senso.   Ma tale tendenza trova avversioni fermissime. [...]   Essa gioverebbe per qualche settimana alle esportazioni, farebbe il gioco dei grandi monopoli e si risolverebbe a danno dei lavoratori, che dovrebbero subire salari puramente nominali.   Non solo: ma essa porterebbe alla rovina un numero grandissimo di povera gente, che dovrebbe rassegnarsi ad una vera e propria rapina. [..]
 
Mario Missiroli
("Rivogliono Moro ma con chi?") Epoca, 5 luglio
 
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Siamo arrivati all'ultimo scalino. un altro passo e precipitiamo.   In fondo alla scala, non c'è un androne che conduca alla porta d'uscita.   C'è un abisso oscuro, dove si può trovare qualunque cosa: la miseria diffusa, la guerra civile, il colpo di Stato, la dittatura dell'estrema destra o dell'estrema sinistra.   Meglio, dunque, in un momento come questo, parlare franco.   Le democrazie politiche di tipo occidentale, i regimi liberi sono sempre preferiti dalla gente, anche da quelli che li avversano col loro voto, tranne pochi fanatici.   E per questo vanno avanti anche nel disordine, e nell'inefficienza.   Ma se a un certo punto il disordine, l'inefficienza diventano così grandi, così diffusi che nulla più funziona, e la piazza prende ad agitarsi, allora la maggioranza della gente, contro le proprie spontanee inclinazioni, finisce per accogliere con sollievo, con vile sollievo, una soluzione qualunque, che non è di forza ma di debolezza.   È l'estremo infiacchimento delle istituzioni libere e di chi le regge che porta alle dittature, e non il vigore di chi sfrutta la situazione favorevole per imporsi.   Noi siamo giunti a questo punto.   O si risale la scala o si precipita.   Fermi a quest'ultimo gradino non si può stare.   Saremmo affascinati dall'abisso sotto di noi, la vertigine a un certo momento ci vincerebbe e cadremmo giù. [...]
 
Domenico Bartoli
("Siamo sull'ultimo scalino") Epoca, 12 luglio
 
 

FRED BONGUSTO - UNA ROTONDA SUL MARE/CHI CI SARA' DOPO DI TE

 
 
 
 
side a)
  • Una rotonda sul mare (faleni-migliacci)
 
 
side b)
  • Chi ci sarà dopo di te (mogol-scotti)
 
 
 
 
 
cover (Primary - CRA 91934)
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Primary - CRA 91934
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Hit Parade in the world - Luglio

martedì 6 agosto 2013

THE SURFARIS - FUN CITY, U-S-A

 
 
 
 
Side a)
  1. Dune buggy (fuller)
  2. Hound dog (leiber-stoller)
  3. Hot Rod graveyard (dant-the surfaris)
  4. I'm leaving town (wilson)
  5. Murphy the surfie (day)
  6. Apache (lordan)
 
 
 
Side b)
  1. Hot Rod high (usher-christian)
  2. Moon dawg (weaver)
  3. Go go go for Louie's place (dant-the surfaris)
  4. Big surge (fuller)
  5. Burnin' rubber (fuller)
  6. Shazam! (eddy-hazlewood)
 
 
 
 
 
cover (Brunswick - LAT 8582)
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Brunswick - LAT 8582
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FIAT 850 (prove su strada)



Finalmente, dopo anni di attesa e di indiscrezioni, è arrivata la "850" Fiat.
L'uscita di un nuovo modello di automobile che nei primi tre anni sarà costruito in un milione di esemplari almeno, è un avvenimento che interessa ben più che un ristretto cerchio di appassionati o di specialisti, è un avvenimento di interesse generale.   Anche se si riuscirà ad esportare il 40% della produzione, saranno per lo meno 600.000 le "850" che verranno immatricolate in Italia entro il 1967; e così fra tre anni ben due-tre milioni di italiani potranno viaggiare su questa vettura [...]
Gianni Mazzocchi


Dai primi di maggio la Fiat ha presentato la "850" nella versione "normale", con motore adatto a funzionare con carburante normale, e nella versione "super", per alimentazione a supercarburante e capace di prestazioni lievemente superiori.
Poste in vendita al medesimo prezzo di listino le "850" non sostituiscono alcun preesistente modello Fiat, ma si inseriscono fra la "600 D" (che ha subito da poco la modifica delle portiere incerniate anteriormente) e la "1100 D".
Sarà interessante osservare come, all'avvento della "850", il mercato reagirà nei confronti della "600 D": quest'ultima cederà alla nuova nata la palma dell'automobile italiana più venduta?  E l'utente, data la parità del prezzo, sceglierà la "850" "normale" o (è più probabile) la "super"?
Secondo indiscrezioni raccolte sembra che alla "850" berlina si affiancherà in seguito, prodotta dalla Fiat stessa, una edizione con carrozzeria coupé, che molto probabilmente adotterà un motore potenziato, e quindi sarà capace di prestazioni lievemente superiori: il suo prezzo dovrebbe essere piuttosto interessante.   La nostra prova su strada è stata effettuata con due "850": una "normale" e l'altra "super".   I lettori potranno così confrontare direttamente le diverse prestazioni delle due versioni.
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