Le nazioni che hanno raggiunto il più alto tenore di vita raccolgono oggi una tragica messe di giovani violenti, irrequieti, antisociali
Nel dicembre 1963 una folla di giovani svedesi semi ubriachi, alcuni appena tredicenni, arrivarono in una chiesa preso Stoccolma alle quattro del mattino per la funzione di Natale. Quando seppero che la Messa sarebbe stata celebrata più tardi, i giovani si misero a lanciare petardi, a violare tombe e a infrangere le vetrate della chiesa.
In Francia, quattro ragazze quindicenni tirarono a sorte dei bigliettini, su ognuno dei quali era scritta una di queste frasi: “Mi ucciderò.” “Ruberò.” “Farò la brava ragazza.” “Mi prenderò un amante.” La domenica dopo, Isabelle si tagliò le vene dei polsi, Marie rubò una giacchetta, Janine si comportò da brava ragazza, Annie fece l’autostop e si dette a sei automobilisti.
In Brasile, un ragazzo di diciassette anni giocò a una versione motorizzata della “roulette russa”, cioè attraversò col semaforo rosso e a tutta velocità alcuni incroci di Rio de Janeiro “per vedere quel che sarebbe accaduto”. Morì insieme con l’amichetta quindicenne e con l’innocente guidatore dell’auto che investì.
In tutto il mondo, un numero crescente di giovani è preso da un’allarmante febbre di teppismo di sfrenatezza e d’anarchia morale. Anche se la grande maggioranza dei giovani rispetta la legge e cerca di farsi strada, in quasi tutti i Paesi c’è una minoranza che commette vandalismi insensati, atti brutali, dissolutezze, che ruba automobili per il gusto di una scorrazzata: ed è una minoranza in aumento. Da questo quadro emerge un dato di fatto comune a tutto il mondo: spesso i giovani più scatenati si trovano nei Paesi più ricchi. E molti provengono da rispettabili famiglie della classe media nelle quali la violenza e l’amoralità sono inconcepibili.
[…] La scorsa Pasqua, in Inghilterra, 800 ragazzacci con 400 amichette, si recarono in motoscooter e in motocicletta nella stazione balneare di Clacton, inscenandovi una baraonda di tre giorni che scandalizzò il Paese. In una gita oltre la Manica, a Ostenda, centinaia di “Mods” (moderni) e di “Rockers” (ballerini di rock and roll) si scatenarono, aggredendo i camerieri, mettendo a soqquadro i bar e contendendosi le ragazze. A Pentecoste giovani teppisti hanno seminato il terrore a Brighton e a Margate; famiglie intere di bagnanti dovettero fuggire dalle spiagge, mentre Mods urlanti battagliavano con i Rockers a colpi di sedie a sdraio, di mazze da cricket e di catene di biciclette. […]
Gli adolescenti francesi non hanno mai avuto tanto denaro come adesso: i giovani dai 15 ai 20 anni spendono per i loro piaceri 50 milioni di franchi l’anno (oltre sei miliardi di lire). Eppure commettono più reati che in ogni altra epoca, dagli anni caotici della guerra in poi. Le bande di giovani terroristi noti come blousons noirs non indossano più il loro caratteristico giaccone di pelle nera (che li rende troppo riconoscibili dalla polizia) ma il nome e lo spirito di violenza sono rimasti. Non molto tempo fa, seimila blousons noirs si sono dati convegno al Palazzo dello Sport a Parigi, con il pretesto di ascoltare il loro idolo canoro del momento, ma prima che cominciassero lo spettacolo si misero a sfasciare i sedili. Il cantante non comparve affatto. Racconta un testimone oculare: “Non ci furono urli o grida, ma soltanto una metodica opera di distruzione. Quello che incuteva terrore era questa silenziosa furia distruttrice. In seguito chiesi ad alcuni perché l’avessero fatto. Per tutta risposta si misero a ridere: una risata inoffensiva, quasi gioviale.”
Il quadro è pressappoco lo stesso in ogni nazione ricca. […]
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