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domenica 7 luglio 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - Francoise, la cantante più popolare del 1963)

 
 
 "Quando sono stata in mezzo ai miei amici italiani, tutto è scomparso come per incanto e siamo rimasti soltanto loro e io, in piena comunione"

 

domenica 23 giugno 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - 4 ore di entusiasmo)

 (Fausto Leali, Livio Macchia, Paolo De Ceglie)
Sono le 15,24 quando Mike Bongiorno, immerso in un boato di applausi, sale sul ring-palco. [...] Alza le braccia e in questo gesto si gira intorno per farsi vedere dai quattro quarti di pubblico disposto intorno a lui. "Ciao, amici - dice nel microfono a mano - e allegria!" [...]
Tanto per scaldare l'ambiente (come se ce ne fosse bisogno) Mike annuncia Augusto Righetti e il suo complesso. Il twist, amplificato dal gigantesco impianto stereofonico, dilaga per i quattro angoli dell'arena. È come togliere il freno a un meccanismo finora bloccato: qualcuno comincia a battere le mani e tutti dietro, qualcuno si leva in piedi sulla sua porzione di gradino e comincia ad accompagnare la musica col movimento in sincrono di tutto il corpo e molti gli vanno a ruota. [...]
Virginio e Giuseppe, gemelli 17enni, lanciati da Betty Curtis, salgono sul ring. Sono pettinati come i Beatles e indossano ciascuno una giacca rosso fiamma e cravatta stretta e nera. Chitarre e corpi si mettono a fremere, l'ambiente è ora più che caldo. La folla giovane partecipa sempre più.

(i gemelli)
 
A questo punto, primo ospite d'onore, l'americano di turno, dice Mike, l'americano che ha un viso da quindicenne ed una voce dolce, carezzevole, fatta per far sognare la metà di noi, le nostre ragazze che, tutte, sembra incredibile, se lo mangiano con gli occhi: il ventenne Bobby Vee.
[...]
Monica Sandri [...] Loredana [...] Fabrizio Ferretti [...] Giorgio Radice [...]
Fausto Leali e il suo complesso hanno preso posto sul ring-palco quando, in un urlo impressionante, i settemila balzano in piedi come un sol uomo: "Adriano! C'è Adriano!", si grida, si urla, sembra incredibile. Adriano, infatti, proprio lui, emerge sul palco nell'indimenticabile, commovente clamore, in un'autentica atmosfera insurrezionale, di giubilo collettivo, nell'assordante salva di fischi d'affetto, di mani fra di esse percosse fino al dolore fisico, di grida inintelligibili eppure di chiaro significato. [...]
Le canzoni di Adriano hanno il potere di fermare il gigantesco brusio che nessun altro divo ha potuto fermare nè, in seguito, fermerà. Si ottiene quasi il silenzio dall'immenso pubblico di amici che in lui vedono un fratello ideale da amare e un capo da rispettare.
[...]

(Ricky Gianco, Bobby Vee, Piero Focaccia)

Segue Leopoldo [...]. Poi è la volta di Raoul Pisani [...]
L'arrivo di Vasso Ovale fa migliorare rapidamente la situazione che minacciava di degenerare un poco. Vasso è un amico e tutti si alzano in piedi per ascoltare le sue tre canzoni. Mara Pacini [...] Beppe Cardile [...] Poi arriva Gino Paoli, autore della canzone più popolare del 1963, Sapore di sale. [...] Un nuovo cantante, Romolo, poi Gianni Morandi piace sempre, in qualsiasi momento [...]
Gli entusiasmi diventano più che frenetici con l'arrivo di Piero Focaccia in giacca rossa. Canta e sembra percosso da scariche ad alta tensione.
[...]
Paola Penni [...]. Dopo Alina [...] finalmente un'altra grande amica: Francoise Hardy. Altissima, magra, il bel viso un pò tirato, forse nervosa, la bionda ninfa della canzone francese riceve un applauso immenso. Canta in un tribudio sempre crescente. [...]
Alle 18,30 ritorna Fausto Leali e il suo complesso. Applausi a gogò, anche se ormai lo spettacolo è arrivato alle soglie delle quattro ore. Michele e Ricky Gianco, classificati a pari merito "nuovi cantanti più popolari del 1963", [...] Rodolfo Grieco, Nicola di Bari precedono Remo Germani e il suo complesso, al quale è stato affidato il compito di chiudere questo spettacolo-monstre. [...]
 
 
 

domenica 9 giugno 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - C'eravamo tutti)

 
C'eravamo tutti, nessuno è mancato.   All'appuntamento di "Ciao amici" tutti gli amici sono stati presenti.   Molti, purtroppo, non hanno potuto entrare: ragioni di ordine pubblico; fosse stato per noi, in odio alla nota legge dell'impenetrabilità dei corpi, non avremmo lasciato fuori neanche un amico.   Ma il commissario di Pubblica Sicurezza non era dell'avviso: per lui, quando il un locale di 5.500 posti sono entrate 7.000 persone, ce n'è proprio d'avanzo.
Così, cancelli chiusi per gli amici in ritardo e rimorsi per noi.   Ma la prossima volta, il prossimo DISCO D'ORO DI CIAO AMICI, lo faremo in un locale più grande, un'arena, uno stadio, dove tutti possano entrare.
Manifestazione perfettamente riuscita, in ogni particolare.   L'entusiasmo degli amici è esploso e su questo entusiasmo c'è stato anche chi ha tentato, in maniera abbastanza subdola, di speculare: un giornale di musica s'è messo a distribuire vecchie copie agli amici che stavano entrando.   Un'azione, come voi stessi potete giudicare, quanto meno discutibile sul piano della lealtà nei confronti del nostro giornale, che aveva organizzato la manifestazione con un cospicuo (possiamo assicurarvi) dispendio di mezzi.   In ogni modo, è stata un'azione per certi versi utile: infatti gli amici hanno usato le copie del giornale per fare aeroplani e palle di carta con le quali si sono bersagliati vicendevolmente, per esprimere, anche in questa maniera, il loro entusiasmo.
[...]vogliamo ringraziare a nome vostro gli amici cantanti che sono intervenuti.
Sono venuti tutti, senza esclusioni, da ogni parte d'Italia e del mondo: Francoise da Copenaghen, Gino da Roma, dove ha interrotto la sua tournée, Michele da Genova, Ricky da Torino ed è venuto anche lui, Adriano.   È stata una sorpresa anche per noi, ci aveva assicurato che avrebbe fatto il possibile, ma Adriano non sta bene veramente, sono ormai parecchi mesi che si esibisce in pubblico e infatti l'abbiamo visto piuttosto smagrito...   Ma anche lui non ha voluto mancare all'appuntamento con gli amici e quando se nìè andato, dopo aver dimostrato di essere sempre in grande forma, era sinceramente commosso: "Salutali tutti", continuava a ripeterci, mentre noi con venti agenti cercavamo di proteggerlo e di guidarlo verso il suo camerino.   "Salutali a ringraziali".
Ora siamo noi che ringraziamo te, Adriano, e ti confermiamo con tutto l'entusiasmo di cui siamo capaci che sei e resterai sempre dei nostri.
Ma vogliamo ringraziare anche gli altri, amici già largamente affermati, come Remo Germani, Bobby Vee, Fausto Leali, Gianni Morandi, Piero Focaccia, Vasso Ovale, Fabrizio Ferretti e tanti altri, da Nicola di Bari a Romolo, da Alina a i gemelli, da Monica Sandri a Augusto Righetti, da Beppe Cardile a Loredana e tutti gli altri.
Grazie, amici.
 
("Ciao Amici" - maggio 1964)
 
 


domenica 2 giugno 2013

Il "Disco d'Oro" di "Ciao Amici" (11 aprile a Milano - Ingresso gratis a tutti voi!)

 
 
Sabato pomeriggio 11 aprile, a Milano, consegneremo - anzi consegnerete perchè siete stati voi a indicare i nomi dei premiati - il "Disco d'oro di Ciao amici", un premio unico nel suo genere perché non è legato a nessuno, se non a voi, non dipende da nessuno, se non dai vostri giudizi.   È veramente il vostro premio: l'unica occasione che avete per manifestare concretamente la vostra simpatia ai cantanti che preferite.
Dunque è una grossa novità.
Ma c'è un'altra novità, ed è questa: gli amici di "Ciao amici", ossia tutti voi che comprate la rivista, potranno entrare gratis alla manifestazione.   Capito?   Si assiste a uno spettacolo formidabile e non si spende una lira.    Basta ritagliare il buono che è pubblicato in copertina, presentarlo all'ingresso e varcare la soglia: nessuno vi chiederà niente.
Questa è la conferma che quando diciamo che il "Disco d'oro" è il vostro premio e la vostra collaborazione è preziosa, non facciamo tanto per dire.   Siamo talmente convinti che si tratti di una manifestazione completamente vostra che ci sembra giusto non dobbiate pagare per assistervi.   E c'è di più: chi non ha il buono, ossia chi non è amico di "Ciao amici", non avrà nessuna possibilità di entrare perché la manifestazione è riservata soltanto a voi.
 

sabato 29 settembre 2012

Cantagiro - "Modagiro" delle cantanti

 


Come viaggiano i cantanti?   Qual'è la loro tenuta preferita?   Francoise Hardy, che ha seguito le prime tre tappe del Cantagiro (poi si è recata a Venezia, per partecipare alla Rassegna internazionale di musica leggera), ha viaggiato su una 1600 azzurrina, una macchina abbastanza comoda da consentire qualche mezz'ora di riposo durante la marcia.   Bagaglio leggero: una grande borsa di cuoio tipo "hostess" e una valigetta con dentro un abito da sera, gonne e camicette.   In testa ha spesso un buffo cappellino di paglia, un po' strapazzato, per ripararsi dal sole.   "I vestiti non mi interessano", e dice la verità, basta guardarla.   Pulloverino, pantaloni avvizziti o disinvolte gonne, mocassini sformati.   Sul viso un'ombra di rimmel e tante piccole macchie provocate dal sole.   È molto piu' magra di come appare in fotografia; ha vent'anni ma ne dimostra diciotto.   I piu' maligni dicono che parla come se ne avesse dodici.
La moda, insieme al riposo pomeridiano ed ai pasti regolari, è una delle grandi sacrificate del Cantagiro.    "È semplicemente allucinante", dice Dany Paris, che con i suoi quattordici abiti da gran sera confezionati da Yves St. Laurent si trova come un pesce fuor d'acqua ("Mi sembra una principessa in un grande magazzino", ha osservato Gino Paoli, che tra i cantanti appare il piu' dotato di ironia).   Un sarto di classe che si trovasse del resto ad incrociare la carovana dei cantanti potrebbe essere colpito da infarto.   Pantaloni da uomo stretti al ginocchio e svasati in basso (secondo la linea "zampa d'elefante" lanciata da Adriano Celentano) indossati da donne, e pantaloni di foggia femminile attillatissimi, un pò corti, dalle tenui tinte pastello, indossati da uomini.   Gran confusione anche nel campo delle calzature: gli stivaletti alla Beatles col tacco alto (un "mezzo spillo", secondo l'attendibile definizione di Little Tony), le punte strette e la bottoniera laterale cara alle signore dell'Ottocento, hanno conquistato urlatori e melodici: le indossano Little Tony e Fausto Leali, ovviamente, ma non le disdegnano nemmeno Lando Fiorini, Dino, Giancarlo Silvi, e i ragazzi della "Cricca".
L'abbigliamento muta radicalmente di tono nelle serate.   Lasciati in auto gli sdruciti pantaloni di gabardine od i "white-jeans" (questi ultimi di "bianco" hanno soltanto il nome, anneriti ormai da un lungo uso e da un eccessivo chilometraggio), si vedono finalmente le abbaglianti "toilettes" firmate dalle grandi sartorie.   Le sei donne del Cantagiro (quattro del girone A, due del B) combattono, in un unico ideale girone, la loro battaglia dell'eleganza.   Betty Curtis preferisce indossare un abito di cady bianco con una delicata decorazione floreale nella scollatura; Donatella Moretti un abito rosa di shantung, senza maniche e col collo a giro; anche di shantung, ma nero, è l'abito preferito da Cocky Mazzetti: liscio, un pò svasato, è una creazione di Chanel.   Isabella Jannetti punta sul personaggio "minorenne sexy" e preferisce indossare un abito di chiffon azzurrino, senza maniche, generosamente scollato.   Paula, che non è piu' minorenne ma è pur sempre giovanissima e ben dotata, accorda le sue preferenze ad uno shantung grigio fumo, arditamente scollato sulle spalle: quasi un "topless" a metà, un "monopezzo" visto soltanto di dietro.   Gilla, infine, è per uno shantung nero, con scollatura a barca, stretto al punto vita.
 

Rodolfo d'Intino
(TV Sorrisi e Canzoni, 5 luglio 1964)

 
 

venerdì 14 settembre 2012

Parte il Cantagiro (26 giugno)

 


A Ancona, dove mercoledi scorso sono cominciate le prove del Cantagiro, sembra di essere in un autodromo.   Autisti in tuta azzurra da viaggio, meccanici, cantanti che consultano piantine anzichè spartiti musicali e gli organizzatori della carovana che distribuiscono targhe variopinte da collocare sulle automobili ed i documenti di viaggio: il libretto per gli alloggi, il distintivo di riconoscimento, la cartina con il percorso e le varie soste previste.   Non c'è aria di Festival, ma di competizione sportiva.   L'orchestra di Kramer prova piuttosto stancamente; del resto non è molto impegnata: quasi tutti i cantanti si son portati dietro un proprio complessino.
Il Cantagiro è ormai ai nastri di partenza.   A dare il via alla carovana, venerdi 26, sono Francoise Hardy ed il ministro del Turismo e dello spettacolo, onorevole Achille Corona.   C'è anche la televisione che quest'anno per la prima volta, trasmette la partenza del Cantagiro, oltre naturalmente l'arrivo (ma le due trasmissioni vanno in onda in cronaca "differita" [...]

Rodolfo d'Intino
(TV Sorrisi e Canzoni - 28 giugno1964)


sabato 11 agosto 2012

FRANCOISE HARDY - SINGS IN ENGLISH !



side a)
  •  Find me a boy (tous les garcons et les filles) (hardy-samyn-stellman)
  • I wish It were me (j'aurais voulu) (hardy-stellman)


side b)
  • Only friends (ton meilleur ami) (hardy-samyn-miller)
  • Catch a falling star (vance-pockriss)




cover (PYE - NEP 24192) uk
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PYE - NEP 24192
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FRANCOISE HARDY - "Ciao Amici" giugno


"A volte la vita sembra diventare acqua, meglio una goccia di sego vischiosa, sfatta, come un quadro di Dalì e ti senti sciogliere, non riesci più a sentirti, diventi inafferrabile anche a te stessa.   Allora è l'angoscia.  Ti senti finita.    Una sensazione orribile, atroce. È in quel momento che mi nasce dentro una canzone" 



Non è facile scoprire le ragioni del fascino di Francoise Hardy.   A essere brutali ha proprio tutte le qualità per non piacere: troppo alta, troppo ossuta, con il viso sottile dai larghi zigomi come tutti i normanni (è nata a Parigi, ma lo è il padre) e troppo pallida e troppo distaccata e un poco goffa nei movimenti.   Un ritratto disastroso disegnato da lei stessa, un giorno che in un'intervista le domandarono che cosa pensasse Francoise di Francoise.
Poi, piano piano, scopri l'immensa grandezza umida degli occhi, la grazia trecentesca del lungo collo sottile, la linea morbida e decisa delle stupende gambe.   E infine, al di là della bellezza che si vede, quella più segreta, tutta interna, che lei vorrebbe nessuno scoprisse mai, come se fosse soltanto patrimonio suo, da custodire gelosamente: la sua anima di ragazza immersa nella poesia come in un elemento naturale, che la porta a trasformare in versi ogni istante della vita, ogni suo pensiero, desiderio, ogni momento di amarezza o di gioia.
È la voce di Francoise a svelare questo segreto: una voce bella, grave, incantevole.   Per capire Francoise basta ascoltarla: non può essere "truccata" una voce come quella.   È per questo che lei non si preoccupa più di agitarsi sulla scena.   Ci fu un tempo in cui cercò di "twistare", ma non sarebbe stata mai Johnny Hallyday, lo capì subito.   In compenso non sarebbe stata più Francoise e questo i suoi innumerevoli amici non glielo avrebbero perdonato mai.
Perchè ormai il pubblico ama questa lunga e magra ragazza che sa cantare il lieve dolore che vive dentro ognuno di noi, quando restiamo soli e la malinconia ci fa un poco ripiegare su noi stessi, proprio come Francoise quando canta "Tous les garcons et les filles".    Allora il pubblico il suo pubblico giovane, l'applaude senza riserve, grato.   E vorrebbe che non cambiasse mai, che restasse sempre così, lontana eppure così vicina, così umana.
Lei non deve fare alcuno sforzo per accontentarli: lei è "così" naturalmente.   Naturalmente impenetrabile.    Naturalmente distaccata dalla sua carriera, di cui parla con indifferenza, a volte con una sfumatura divertita, come quando racconta che a lanciarla fu... il generale De Gaulle.
"Se fosse dipeso dagli scopritori di talenti oggi forse sarei l'estetista che ho sempre desiderato essere: i primi esperti ai quali mi ero rivolta per telefono per ottenere un'audizione mi avevano suggerito di continuare a studiare il tedesco e di togliermi ogni illusione". [...] 



 

mercoledì 28 marzo 2012

IL MATRIMONIO (inchiesta di Tuttamusica - 11 aprile)

Abbiamo chiesto a tredici divi giovanissimi di dirci brutalmente la verità su un tema scottante

IL MATRIMONIO
(inchiesta di Cesare Carassiti con la collaborazione di Mario Galdieri, Fiorella Marino e Giorgio Mottola)




Hanno raggiungo il successo a venti anni: talvolta con un lungo, tenace lavoro, tal'altra rapidamente, in pochi mesi, da studentelli ignoti si sono trovati di colpo affacciati alla finestra della popolarità, con guadagni favolosi, offerte di lavoro da ogni parte,  lettere di ammiratori.   [...]
Questi giovanissimi del successo, questo gruppo di ragazzi che si ingrossa ogni anno di più, costituiscono un fenomeno tipico dei nostri tempi.   Sono un prodotto del mondo in cui viviamo, una élite della socità moderna; e, così divisi da tutti gli altri giovani, costituiscono un interessante argomento di inchiesta giornalistica.
"Tuttamusica" ha affrontato questo tema impegnativo con un metodo di indagine che temde soprattutto a scoprire la natura vera di questi ragazzi fortunati.   Perchè hanno avuto successo?   Devono la loro improvvisa fortuna ai loro meriti individuali?   O alla loro ambizione?   Al caso o alla volontà?   Insomma, sono ragazzi "eccezionali" o sono come tutti gli altri?   Come tanti altri?
Per giungere a scoprire come sono in realtà questi "privilegiati" abbiamo parlato con loro in un modo diverso dal solito: non le loro biografie, i loro desideri, i loro hobbies, non un dialogo fra personaggi popolari e giornalisti sulla base degli argomenti tradizionali, bensì un discorso nuovo, un problema comune a tutti i giovani; abbiamo parlato con loro del matrimonio.   Un tema che ci ha consentito di mettere a fuoco il vero carattere di questi ragazzi: per stabilire, come vedremo in seguito, che [...] sono, in fondo, uguali a tutti i giovani.   Niente divi, niente esseri eccezionali, niente superuomini.   La via del successo che loro hanno già imboccato può essere aperta a tutti.   Ai nostri (e vostri) giovani amici abbiamo rivolto queste dieci domande:

  1. Pensi che un giorno ti sposerai?
  2. Come deve essere tuo marito o tua moglie?
  3. Ritieni che perderesti la tua libertà?
  4. Quando prenderai questa decisione?
  5. Vorrai avere dei figli?
  6. Sacrificheresti la professione per salvare il matrimonio?
  7. È importante il denaro per la felicità coniugale?
  8. Dovrebbe lavorare solo il marito o anche la moglie?
  9. Ti fa paura il fatto che molti matrimoni dei tuoi colleghi falliscono?
  10. Sei favorevole al divorzio?

Hanno risposto:
  • Bruno Filippini - "Farò un matrimonio all'antica: perciò smetterò di cantare"
  • Gianni Meccia - "Sono innamorato della mia libertà, ma se trovo la donna "su misura"..."
  • Gene Colonnello - "Sono un tipo casalingo: voglio sposarmi ma senza rischi"
  • Rita Pavone - "Quando troverò "lui" sarà inevitabile lasciare la carriera"
  • Little Tony - "Ho trovato la donna ideale ma questo ancora non basta.... "
  • Paola Saini - "La donna deve essere meno"importante"dell'uomo che sposa"
  • Francoise Hardy - "Per ora mi interessa solo l'amore ma mi sposerò ed avrò dei figli"
  • Gigliola Cinquetti - "Quando troverò l'uomo che sogno smetterò di cantare"
  • Valeria Ciangottini - "Il denaro e la carriera sono importanti quanto volersi bene"
  • Gianni Rivera - "Penso che star soli sia una condanna insopportabile"
  • Ricky Gianco - "Mi fa paura, tanta paura eppure cerco una bassotta coi capelli lunghi"
  • Donatella Moretti - "Senza bambini la mia vita sarebbe vuota"
  • Claudia Cardinale - "Sono un tipo casalingo voglio sposarmi ma senza rischi"
 

lunedì 5 marzo 2012

CIAO AMICI (gennaio)



POSTA
lettere a Luciano


Era ora che uscisse una rivista per noi giovani (ho circa 37 anni, ma penso che questo dato puramente anagrafico conti ben poco...) e spero che abbia lunghissima vita, giovandosi dei consigli di tutti gli "amici". [...]
Euterpe 1927
-
Vuoi fare una rivista per giovani ed è quasi tutta una propaganda di cantanti.   Io direi: meno spazio a loro e più ai nostri problemi, anche quelli che scottano. [...]
Filosofo in erba - milano
-
In Francia l'estate scorsa i ragazzi portavano delle magliette con su scritto "Salut les copains"; chissà che la prossima estate non escano anche qui le magliette "Ciao Amici". [...]
Adriana - verzuolo
-
Grazie di aver voluto con la tua rivista allietare il mio giovane avvenire!   Grazie in modo particolare per esserti fatto bocciare un paio di volte durante i corsi di ragioneria ed essere diventato così un giornalista di "quelli veri".   Quanta benevolente invidia susciti in me!  Figurati che anch'io desidererei diventare giornalista, ma purtroppo, ho fatto il liceo classico e sono sempre stato promosso!  Pazienza!
Augusto - milano
-
Perchè parlate solo di musica?  E quei giovani, allegri, spensierati, che si interessano ai poeti d'oggi come Quasimodo, che leggono Harper Lee, che seguono Fellini, Visconti, e vanno a vedere film tipo "L'immortale" o "L'anno scorso a Mariembad", o che ascoltano molto volentieri Albertazzi nel canto V dell'Inferno di Dante?
Elena - genova
-
Vorrei un articolo su Capucci.   Non voglio scherzare sul matrimonio ma vorrei che diceste ad alcune "ninfette" italiane e straniere che prima di accettare di prendere un uomo per marito, sappiano quali sono i doveri della moglie e che sposarsi non è un gioco.   Scegliere un uomo sbagliato può avere conseguenze gravissime, magari per tutta la vita.
Luigi - bologna
-
Noi giovani, malgrado ciò che dicono gli adulti, non siamo affatto complicati, ma abbiamo i nostri problemi che siamo sempre portati ad ingrandire perchè molto spesso non abbiamo a chi confidarli.   Perchè non istituire una rubrica dedicata ai nostri problemi?
Rita - roma
-
Vorrei idealmente abbracciare tutti i giovani d'Italia e dire di unirci per formare un domani migliore.   Questo tu dovresti scrivere.   Sì, é bella la musica, é bello il cinema ma non ti apre che il domani sia importante!   Non ti pare che tu, con la tua rivista, non dovresti metterci sulla strada buona?   Devono finire i tempi dei ragazzi "teddy-boys", dei teppisti.   Si può essere allegri, felici, spensierati anche senza barbarie.   Quei ragazzi che ora compiono vandalismi come potranno domani reggere una famiglia; Tu Luciano devi saperci infondere questa coscienza. [...]
Umberto - imola
 

domenica 11 settembre 2011

GIGLIOLA CINQUETTI - NON HO L'ETÀ (per amarti)/SEI UN BRAVO RAGAZZO







Il "twist triste", com'è stato curiosamente battezzato il genere di canzoni sussurrato con un filo di voce dalle adolescenti, ha conquistato un pò tutta l'Europa.   Lo si è visto con grande evidenza sabato scorso, quando Gigliola Cinquetti ha vinto con un netto distacco di punti (49 contro i 17 raccolti dalla seconda classificata) il Gran Premio Eurovisione della canzone europea, cantando "Non ho l'età per amarti", da lei già portata al successo al Festival di Sanremo; ma il mercato discografico aveva già fornito molte indicazioni in questo senso.    È strano, anzi, che alla precedente edizione di questa manifestazione, Francoise Hardy, che è l'iniziatrice riconosciuta del "twist triste", sia passata quasi inosservata.
Siamo, allora, al definitivo tramonto degli urlatori e delle canzoni fortemente ritmate?   È difficile dirlo, tanto più che proprio in questi ultimi mesi ha preso consistenza il fenomeno dei "Beatles" (i quattro giovanotti inglesi che hanno venduto undici milioni di dischi con motivetti semplicissimi ma "scatenati"), mentre si sta delineando anche il successo di quei cantanti e quelle canzoni che fanno rozzamente (e spesso anche goffamente) il verso agli spirituals, ai gospel songs e ad altri canti del folklore negro-americano.
La spiegazione di questi fatti apparentemente contraddittori può essere ricercata nella frattura che s'è ormai aperta nel mercato discografico della musica leggera tra produzione destinata al pubblico adulto e produzione destinata al pubblico giovanile.    La frattura è particolarmente profonda in Italia, dove il giro d'affari è ancora modestissimo rispetto alla media di altri Paesi (nonostante gli oltre venti milioni di pezzi venduti l'anno scorso, per un volume complessivo di pezzi venduti l'anno scorso, per un volume complessivo di circa 16 miliardi) e dove gli "ascoltatori paganti" della canzonetta sono in grande maggioranza giovani sotto i vent'anni.   Ma anche nelle altre nazioni europee si assiste a qualcosa di simile.   In Francia, in Germania sopravvive ancora il mercato della canzone per gli adulti, ma è povero in confronto a quello dei ragazzi.   È una conseguenza della progressiva standardizzazione della produzione musicale, determinata a sua volta dalla rapidità degli scambi fra Paese e Paese.   Per rendersene conto, basta dare un'occhiata alle classifiche di vendita dei dischi in tutta Europa:  I beniamini del pubblico giovanile (che sono anche loro giovanissimi) sono dovunque nelle prime posizioni.
Si è stabilito anche un nuovo tipo di rapporto fra il "divo" e il suo pubblico, un rapporto fra copains, come dicono i francesi, e che ha dato nuovo impulso al fenomeno dei clubs di ammiratori fanatici.   Tra questi giovani, che fino a ieri avevano fatto follie per il rock and roll e per il twist, la voce fioca, triste un pò incolore di Francoise Hardy ha interpretato ad un certo momento l'esigenza d'un pizzico di romanticismo che s'era fatta sentire da molti, nonostante i maglioni e i blue-jeans.   Non solo, ma Francoise proponeva storie di ragazzi, scopriva i loro sentimenti e i loro piccoli problemi.   Il successo fu immediato, e le Hardy si moltiplicarono in tutta Europa, con le loro vocine esili, tanto simili a quelle delle loro stesse ascoltatrici in vena di canticchiare.
Alla fortuna del "twist triste" ha contribuito anche la moda dei cantanti stranieri trasformati d'ufficio in poliglotti.   È stata una moda imposta dai discografici, i quali ad un certo punto, si sono trovati nella necessità di alimentare con nuove trovate un mercato controllato da un pubblico che va bruciando i suoi idoli ogni giorno più in fretta.   Non era certo possibile creare in continuazione nuovi personaggi da proporre all'ammirazione dei copains.   Si è pensato allora di generalizzare l'esempio di Caterina Valente e Connie Francis, che cantano praticamente in tutte le lingue dei Paesi dove vengono esportati i loro dischi.   L'ultimo Festival di Sanremo ha fatto vedere quali sono i risultati di questa trovata: gli stranieri (anche adulti) quando cantano in una lingua che non conoscono sembrano tutti degli adolescenti.
[...]

S.G. Biamonte
("Per la prima volta una canzone italiana vince il Gran Premio dell'Eurovisione", radiocorriere tv - 4 aprile)

 


lato a)
  • Non ho l'età (per amarti) (panzeri-nisa)

lato b)
  • Sei un bravo ragazzo (polito-migliacci)



cover (CGD - N 9486)
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CGD - N 9486
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