martedì 13 dicembre 2011

THE BEATLES - 9 febbraio 1964





Il 9 febbraio 1964, mi trovavo al collage, in California, ed ero un fanatico del rock’n’roll con una strisciante amnesia. Ricordavo Chuck Berry, ma non l’assolo di chitarra di Johnny B. Goode. L’eccitazione, la sensazione di essere catturati in qualcosa di molto più grande del semplice gusto personale, era scomparsa dal rock già da qualche anno. Si trovava ancora qualcosa di buono alla radio, l’estate prima c’era stata Heat Wave di un gruppo chiamato Martha and the Vandellas, Be True To Your School dei Beach Boys qualche mese dopo e anche On Broadway dei Drifters, ma nel 1963 tutto questo era stato spazzato via da Sugar Shack di Jimmy Gilmer, la canzone numero uno dell’anno e forse la peggior giustificazione per se stesso che il rock’n’roll avesse già prodotto. […]
Quel giorno sul giornale c’era un articolo su un gruppo rock britannico che avrebbe suonato all’ Ed Sullivan Show la sera stessa: "I Beatles" (e c’era anche una foto: quelle erano parrucche, vero?). Ero curioso, non sapevo che avessero il rock’n’roll anche in Inghilterra, perciò scesi nella sala comune dove c’era il televisore, aspettandomi di dover discutere con chiunque fosse già lì per quale canale guardare.
Quattrocento persone sedevano immobili a guardare i Beatles che suonavano I Want To Hold Your Hand, e appena la canzone finì la folla esplose. La gente aveva visto le facce (e i capelli) di John, Paul, George e Ringo e aveva detto "Sì" (e chi avrebbe potuto prevedere che qualche centimetro di capelli in più sarebbe diventato all’improvviso così necessario, così giusto? Brian Epstein?). Avevano ascoltato il sound dei Beatles e avevano detto "Sì" anche a quello. Che stava succedendo? E da dove venivano tutte quelle persone?
[…] La settimana seguente passò in un turbine indistinto. La gente cominciò a farsi crescere i capelli, […] qualcuno si mise a parlare con un accento inglese (o, se ci riuscivano, proprio di Liverpool). […]

Greil Marcus
"Read the Beatles" antologia di scritti dell'epoca (arcana, 2010)

Nessun commento:

Posta un commento