sabato 8 ottobre 2011

Il Viaggio dei Viaggi




Mi tirò per la manica.   Era una giovane araba con le labbra striate dal freddo, gli occhi lustri come di febbre.   "Ora camminerà sull'acqua?", chiese.
 Da giorni sentivamo solo parole gonfie, difficili.   Quando si dilatano troppo, le parole diventano fuochi d'artificio: tuonano, ricolmano il cielo; ma appena scompaiono, ci restituiscono la misura del silenzio, la fatica dell'intelligenza che non ha più suggestioni.
Avevamo aspettato il Papa e creduto di sapere già tutto, perfino al di là dell'inevitabile retorica: quali significati sarebbero stati attribuiti al suo viaggio: che sottili mutamenti nella struttura della Chiesa potevano verificarsi dopo un fatto così straordinario: su che delicato disegno sarebbe apparso possibile costruire un giorno l'ordito e la trama di una riunificazione pancristiana.
Conoscevamo le sue parole: sarà un viaggio di preghiera.   Sapevamo che gli "infedeli" serrati dentro questi confini senza pace lo attendevano quasi come un mediatore.   Quel che non potevamo immaginare è che una donna ci avrebbe chiesto: "Ora camminerà sull'acqua?".
[...]

 

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