venerdì 21 ottobre 2011

LA CITTADELLA (riduzione televisiva in sette puntate)


con: Alberto Lupo, Anna Maria Guarnieri, Augusto Mastrantoni, Lida Ferro, Eleonora Rossi Drago, Gabriele Antonini, Franco Volpi, Carlo Hintermann, Dario Dolci, Marcello Tusco, Luigi Pavese, Otello Toso, Aldo Silvani, Fosco Giachetti, Paolo Rosmino, Michele Malaspina, Laura Efrikian, Corrado Sonni, Ferruccio De Ceresa, Alessandro Sperlì, Manlio Busoni, Nando Gazzolo, Elsa Albani, Loretta Goggi, Lucio Rama, Luigi Casellato, Giotto Tempestini, Daniele Tedeschi, Serena Michelotti, Zoe Incrocci, Laura Gianoli, Guido Celano
Regia: Anton Giulio Majano

sceneggiato: dal 9 febbraio (programma nazionale)
soggetto: tratto dal romanzo di Archibald Joseph Cronin
sceneggiatura: Anton Giulio Majano
scenografia: Mario Grazzini
costumi: Elio Costanzi
musiche: Riz Ortolani
produzione: RAI



Da qualche settimana, ogni domenica, i "patiti" del romanzo sceneggiato, che sono la stragrande maggioranza dei telespettatori, attendono di conoscere che cosa succederà ad un loro caro amico, il dottor Andrew Manson, protagonista de La Cittadella di Cronin.   Non ci sarebbe da meravigliarsi se Alberto Lupo, interprete del giovane medico inglese, venisse fermato per la strada da qualcuno che vuol chiedergli come curare una ferita lacerocontusa o una forma di bronchite cronica.
A parte gli scherzi, è difficile misurare con esattezza la forza di suggestione che esercita sul pubblico un teleromanzo a puntate. [...]

Renzo Nissim
(Radiocorriere TV - 1-7 marzo)



Il successo di La Cittadella fu enorme.   Quando annunciarono l'ultima puntata ci fu una protesta di massa, tanto che Majano fu costretto a dividerla in due.   Un pò di materiale ce l'aveva, furono aggiunte soltanto un paio di scene in studio.   Ci furono anche delle incredibili proteste da parte degli esercenti delle sale cinematografiche, anche perchè il teleromanzo andava in onda la domenica sera.   [...] era la storia di un uomo che vince senza compromessi, lottando contro tutti.   La gente vi si identificava e lo identificava con me.   Una volta, avevo un appuntamento a Piazza del Popolo, da Rosati, sentii urlare da un autobus: "Dottor Manson, ti amo!"   E un settimanale ne fece un titolo.   Capitava anche che qualcuno mi chiedesse dei consigli medici.   Un giorno fui fermato a via del Tritone da una signora molto anziana, tutta piegata su se stessa ed evidentemente afflitta da artrite deformante.   Cacciò un urlo  e poi mi disse:  "Guarda, è il Signore che la manda a me, che fortuna, il dottor Manson!   Lei Sì che mi potrà guarire!"   Volevo dirle che non ero un medico, ma lei insisteva... così ebbi la poca accortezza di rispondere: "Non so cosa dirle, signora, prenda un pò di aspirina..."; allora lei cominciò a maledirmi: "Ecco, credevo che lei fosse diverso, ma voi medici siete tutti uguali!"   E se ne andò brontolando. [...]

Alberto Lupo
(Walter Veltroni - "Il sogno degli anni '60", a cura di Gregorio Paolini - Savelli Editori, 1981)



1 commento:

  1. Non c'e' di che stupirsi del successo che ebbe: io lo sto riguardando a quasi 50 anni di distanza e lo trovo bellissimo. Lupo era delicato, giovane e garbato con quella sua voce meravigliosa. Il capolavoro di Cronin fonde realismo ed elementi romantici senza mai divenire inutilmente retorico. La regia di Majano e' limpida ed onesta e gli altri interpreti sono anch'essi di buona scuola teatrale. Ho iniziato a guardarlo per caso e ne sono rimasto mesmerizzato.

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