mercoledì 26 ottobre 2011

C'eravamo riservati di dare un giudizio sui "Beatles"


C'eravamo riservati di dare un giudizio sui "Beatles", il quartetto inglese che sta facendo impazzire i "teenagers" d'oltre Manica, non appena fosse apparso il 33 giri che racchiudesse il meglio della loro produzione.   Il microsolco è stato edito in questi giorni, sotto l'etichetta "Parlophone" dalla  "Carisch", con il titolo "The Beatles".   Sono quattordici pezzi, gran parte dei quali ormai famosi non soltanto in Inghilterra, [...].     Diciamo subito che a nostro parere le loro interpretazioni non hanno nulla di eccezionale dal punto di vista tecnico: è un quartetto formato di tre chitarre elettriche e di una batteria che, di quando in quando, aggiunge l'apporto delle singole voci al sottofondo orchestrale.   Tuttavia c'è in loro una scintilla di originalità che, aggiunta a una piena maturità d'esperienza nel campo degli effetti sonori, li mette in condizione di distinguersi dagli altri.   Il fenomeno dei "Beatles" è dunque, a nostro parere, sproporzionato alle cause, ma può essere giustificato quando si pensa che molti fattori estranei alla musica vera e propria influiscono sui giovani nelle loro preferenze.   La carica di simpatia (o di antipatia per altri, naturalmente) c'è.   Perciò questo microsolco ha un suo particolare interesse anche dal punto di vista del costume.

Hi.Fi.
(Radiocorriere TV - 15-21 marzo)

Nessun commento:

Posta un commento